Pubblicato il 10/02/2017, 12:33 | Scritto da La Redazione

Aldo Grasso: Amarcord di Mai dire Gol al DopoFestival con la Gialappa

Gialappa’s Band, nostalgia dei tempi gloriosi di Mai dire gol

Rassegna stampa: Corriere della Sera, di Aldo Grasso.

Si fanno le ore piccole a seguire il Dopofestival targato Gialappa’s Band, con Nicola Savino, Ubaldo Pantani, il maestro Vittoria Cosma e, ovviamente, cantanti e giornalisti presenti a Sanremo. Non ricordo un periodo in cui i Gialappi abbiano lavorato così tanto; loro che, del cazzeggio e della rilassatezza, hanno fatto una filosofia di vita. Forse per la stanchezza, forse per superare lo shock di un festival appaltato a Canale 5, ma a un certo punto mi è parso che Savino assumesse le sembianze di Claudio Lippi e che Giorgio Gherarducci, Marco Santini, Carlo Taranto stessero lì a spiegarci il gollonzo della Rai (Carlo Conti ridotto a valletto). Niente di tutto questo, era solo una botta di nostalgia. Specie la prima sera, quando al programma sono intervenuti anche Paola Cortellesi e Antonio Albanese. Sembrava di essere tornati ai tempi gloriosi di Mai dire gol.

Il programma andava in onda su Italia 1 (novembre 1990 – febbraio 2001) ed era un varietà al tempo stesso cialtrone e smitizzante, che è riuscito a far collaborare con ottimi risultati personaggi che mai ci si sarebbe aspettati di vedere insieme, come Claudio Lippi, appunto, Paolo Rossi, Ambra Angiolini, Serena Dandini. Un varietà dalla solida coscienza parodistica (i suoi bersagli erano tanto il mondo del calcio che quello della tv) che poteva permettersi gli interventi colti e taglienti di Daniele Luttazzi (forse la sua stagione migliore), l’inserimento di Sabrina Ferilli, le stralunate battute di Francesco Paolantoni, le trattative calcistiche di Claudio Bisio, le detective story in terra elvetica di Aldo Giovanni e Giacomo, i personaggi di Teo Teocoli… Molti di questi personaggi citati hanno dato il meglio di sé a Mai dire gol. Ci sarà un perché. Proprio per questo, non ho mai capito perché Mediaset abbia smantellato il programma, «regalando» i Gialappi alla Rai. Forse solo così si spiega la rivalsa consumata attraverso Maria De Filippi.

(Nella foto la Gialappa’s Band)