Pubblicato il 09/02/2017, 11:35 | Scritto da La Redazione

Rai: i compensi dei big fanno discutere, ma questo è il mercato

Rai: i compensi dei big fanno discutere, ma questo è il mercato
Il contratto di Conti costa caro ma dà ogni stagione i suoi frutti, non si può dire altrettanto per altre star della Tv di Stato. Così Marco Castoro su "Il Messaggero".

Fa scandalo il compenso di Conti? E che dire dei compensi Rai di Clerici, Santoro e Insinna?

Rassegna Stampa: Il Messaggero, di Marco Castoro.

Del compenso sanremese di Carlo Conti si è discusso tanto (la De Filippi invece è andata gratis). Fino al momento che il popolare conduttore ha dichiarato di devolvere l’aumento percepito in beneficenza alle famiglie colpite dal terremoto. Un atto di giustizia e un gesto signorile compiuti da una persona che la Rai fa bene a tenersi a cuore, visti i risultati che porta a casa (ieri nella prima serata il Festival di Sanremo ha superato il 50% di share). Un Conti al quale Viale Mazzini ha perfino fatto pagare una penale quando è andato ospite ad Amici.

Dunque se il contratto di Conti costa caro ma dà ogni stagione i suoi frutti, non si può dire altrettanto per altre star della Tv di Stato. A cominciare da Michele Santoro, il cui ritorno in Rai gli ha consentito di riempirsi le tasche. La sua società si porta a casa un contratto poco inferiore ai tre milioni per tre programmi, il cui esito, visti gli ascolti di Italia (4%), fanno pensare al gioco che non è valso la candela.

Superpagati sono anche Antonella Clerici e Flavio Insinna. Due star che non stanno certo vivendo un periodo luminoso. I loro rispettivi programmi, La prova del cuoco e Affari tuoi, sono in calo di ascolti. E le loro prime serate non sono state buoni investimenti (Dieci cose è stato un flop, ora si aspetta di vedere Standing Ovation). Mentre i loro rispettivi ingaggi annuali sono a sei zeri (un contratto di 3 milioni lordi l’anno per due anni per la Clerici e quasi uno e mezzo l’anno per Insinna).

Dindarolo ricco anche per Lucia Annunziata e Bruno Vespa: 460 mila euro l’anno per l’ex presidente della Rai e 1,8 milioni per il conduttore di Porta a Porta. Cifre che neanche un’azienda privata e in salute come Sky darebbe mai ai suoi beniamini. L’Annunziata fa un programma domenicale, In mezz’ora, nel quale c’è la presenza di un politico che viene intervistato dalla conduttrice. Lo stesso giorno a SkyTg24 Maria Latella conduce una trasmissione con un format analogo. Morale della favola: la conduzione di In Mezz’ora costa più della metà del competitor. Per non parlare poi dei soldi che si danno alla squadra degli autori. Al contrario della Latella che non ne ha neanche uno per prendersi il caffè insieme. E stiamo parlando di Sky.

A far salire le spese delle star ci sono gli extra. Perché i big della Rai ricevono pure cifre aggiuntive ai loro compensi dorati. Ogni speciale Porta a Porta sono soldi extra per Bruno Vespa. E spesso non fanno nemmeno super ascolti. E io pago!, direbbe Totò, visto che stiamo parlando di soldi pubblici provenienti dal canone. Certo, la pubblicità spesso ripaga alcune trasmissioni come, ad esempio, il Festival di Sanremo e Porta a Porta. Ma pensate che certe trasmissioni come Affari tuoi e La prova del cuoco la pubblicità la prendono per la presenza di Insinna o la Clerici? Affari tuoi è andato benissimo con Paolo Bonolis e bene con Max GiustiLa Prova del cuoco quando è stata condotta da una giovanissima Elisa Isoardi, perché la Clerici era in maternità, ha fatto ascolti super. Quindi, sarebbe meglio darsi una regolata. Tra l’altro il cda di Viale Mazzini continua a chiedere al ministero dell’Economia se la legge sul tetto di 240 mila l’anno ai dirigenti dell’azienda vada attuata anche per le star. Ma dal governo finora nessuna risposta.

In merito ai compensi di Vespa, e in particolare sui conguagli della retribuzione, il giornalista precisa in una nota: osservo che sono stati confusi «minimi e massimi pubblicando la notizia inverosimile che avrei percepito un milione oltre il milione 800 mila lire di contratto base. In realtà il mio contratto base del triennio 2014-2017 è di un milione 300 mila euro con una riduzione del 15,40 per cento rispetto al triennio precedente – prosegue -. Il massimo insuperabile è di un milione 800 mila euro, con una riduzione del 18,20 rispetto al triennio precedente. Il mio compenso per una prima serata speciale è di 30mila euro, per una seconda di 11.700 euro. Il conguaglio del primo biennio ha superato di 180mila euro la cifra massima contrattuale. Perciò ho lavorato gratis per sei prime serate. Ma certo non me ne lamento».

 

(Nella foto la sede Rai)