Pubblicato il 08/02/2017, 11:40 | Scritto da Andrea Amato

Sanremo – Pagelle: Conti e De Filippi da 10, inutile Ricky Martin

Carlo Conti e Maria De Filippi nelle pagelle sono da 10

La costanza negli ascolti di Carlo Conti nei suoi Sanremo è davvero invidiabile: nel 2015 nella prima serata aveva portato davanti a Rai 1 ben 11,7 milioni di spettatori, l’anno scorso 11,1 milioni e ieri sera 11,4 milioni. Ecco cosa abbiamo visto noi, più o meno in ordine di apparizione.

Prima Festival voto 5: rispetto alle altre puntate è risultato meno incisivo. Probabilmente fare da teaser al piatto forte ruba tempo e creatività.

1951-2016 quelli che non hanno vinto voto 8: la carrellata di canzoni cult della musica italiana, ma bocciate dal Festival, è un’ottima idea autorale, molto radiofonica. Magari un po’ lunga, potevano spalmarlo su tutte le serate, ma forse hanno in serbo altre belle idee.

Presentazione cantanti voto 7: anche quest’anno hanno deciso, con successo, di mutuare il linguaggio dei talent show. Divertente il siparietto in cui i vecchi non riconoscono i giovani. Esilarante il montaggio di Carlo Conti in versione “vasa vasa”.

Tiziano Ferro canta Luigi Tenco voto 6: emozionante, certo, ma per le sue caratteristiche canore e la sua storia musicale forse sarebbe stato più adatto a fare l’omaggio a Claudio Villa.

Giusy Ferreri voto 4: Dover aprire non è mai facile, soprattutto se devi farlo con un brano non molto adattabile all’orchestra dal vivo. Infatti non passa alla finale e va allo spareggio di giovedì.

Fabrizio Moro voto 8: la sua solita ballad tormentata. Quindi bella.

Raoul Bova voto 6: almeno ci mette una bella dose di ironia, non solo la bellezza.

Elodie voto 7: il testo è un po’ banalotto, ma melodia, ritornello e interpretazione risolvono il tutto.

Lodovica Comello voto 6: parte molto emozionata, ma poi si riprende alla grande. L’aspettiamo alla cover molto coraggiosa: Mina.

Maurizio Crozza voto 6: un paio di chicche le tira fuori, ma è evidente che il Festival di Sanremo non è proprio il suo habitat naturale.

Spot Tim voto 8: una delle cose più belle del Festival ed è una pubblicità. Brava la concessionaria che l’ha inserito molto bene nel contenuto, bravo  il cliente che ha avuto coraggio, brava l’agenzia creativa che ha avuto un’ottima idea e brava la casa di produzione che l’ha realizzato con intelligenza.

Fiorella Mannoia voto 8: sarà difficile non vincere questo Festival.

Alessio Bernabei voto 3: in questi casi si parla di accanimento terapeutico. Davvero una cattiveria riportarlo a Sanremo.

Tiziano Ferro bis voto 9: arriva, canta, poi arriva anche Carmen Consoli e qualcuno dietro le quinte inizia a vergognarsi.

Al Bano voto 7: quando il vintage non passa mai di moda, nonostante la voce un po’ claudicante.

Samuel voto 6: ha fatto bene a scegliere una carriera da solista, per allontanarsi dalle sonorità dei Subsonica (sono ironico).

Paola Cortellesi e Antonio Albanese voto 8: una delle marchette più riuscite nella storia del Festival.

Ron voto 5: diciamo che nella vita ha scritto pezzi migliori. Va al ballottaggio.

Clementino voto 4: nel momento di massimo fulgore del rap italiano, lui è rimasto un po’ al palo. Al ballottaggio anche lui.

Ricky Martin voto 5: è alla sua sesta ospitata al Festival, la prima nel 1986. Ecco, poteva fermarsi alla quinta. Più che un grande ospite internazionale sembrava l’animatore del “gioco aperitivo”.

Ermal Meta voto 6: speravo meglio.

Diletta Leotta voto 9: a 25 anni tiene il palco di Sanremo come una veterana, parlando poi delle sue foto rubate. Ottima idea invitarla, un investimento per il futuro della tv italiana.

Ubaldo Pantani voto 7: in versione Bob Dylan, anche se breve ed estemporaneo, fa ridere. Ma magari è colpa mia.

Rocio Munoz Morales voto 4: era già inutile da valletta l’anno scorso, come ospite non ne parliamo.

Clean Bandit voto 7: questa cosa di mettere gli ospiti internazionali più fighi ben oltre la mezzanotte mi manda fuori di testa.

Rocco Tanica voto 7: farà sempre la stessa cosa, ma a me fa sempre molto ridere.

Dopofestival voto 10: nonostante l’orario improbabile, vale sempre la pena rimanere alzati per Nicola Savino e la Gialappa’s Band. Ieri poi con Cortellesi e Albanese si respirava aria di Mai dire gol.

Maria De Filippi voto 10: vederla leggere il gobbo fa un po’ strano, ma poi dà pennellate che disorientano la liturgia del Festival e allora capisci tutto. La più grande storyteller della tv generalista.

Carlo Conti voto 10: ha messo in piedi un altro bel Sanremo. Se Baudo è stato il “dio” dei Festival anni ‘80 e ’90, lui sarà quello dei nostri giorni.

 

Twitter@andreaaamato

 

(Nella foto Carlo Conti e Maria De Filippi)