Pubblicato il 04/02/2017, 14:01 | Scritto da La Redazione
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Uragano Gialappa’s: «Mai dire tiggì»

«I tiggì sono un po’ noiosi, ma è normale: non possono mica far vedere nani e ballerine. ora a quelli penseremo noi»

 

 

Rassegna Stampa: Il Messaggero, pagina 25, di Marco Castoro

 

Televisione

Uragano Gialappa’s: «Mai dire tiggì»

 

A tu per tu con il trio più impertinente e invasivo della tv. Che si prepara a sbarcare al DopoFestival: «Con noi Savino, ormai siamo una gang di fatto». E poi la nuova “striscia” quotidiana che seguirà il Tg2 da lunedì 13, “Rai dire Niùs”: «Prenderemo spunto dalle notizie di attualità, sveleremo tutte le bufale, ma il nostro bersaglio preferito sarà Trump» Uragano Gialappa’s: mai dire telegiornale

I TIGGÌ SONO UN PO’ NOIOSI, MA È NORMALE: NON POSSONO MICA FAR VEDERE NANI E BALLERINE. ORA A QUELLI PENSEREMO NOI

L’INTERVISTA

 

Milano-Roma in seconda serata. Quelli che il calcio la domenica. Il Dopofestival dalla prossima settimana. La Nazionale di calcio su Rai4. E poi da lunedì 13 febbraio l’ultima fatica del trio vocale più rompiscatole della tv: Carlo Taranto, Marco Santin e Giorgio Gherarducci, meglio noti come la Gialappa’s. Un terzetto che ormai ha sposato Rai2, lasciando dopo diversi anni Mediaset, anche perché non c’erano programmi a disposizione. A nome del trio, risponde alle nostre domande Gherarducci. Cominciamo dal DopoFestival, come sarà? «Non stravolgeremo la struttura dell’anno scorso. Il contenitore è lo stesso. Il contenuto lo faranno gli ospiti. Con noi sempre Nicola Savino, ormai siamo una gang di fatto. Non ci sarà Max Giusti perché impegnato con il suo Boom su Nove, ma Ubaldo Pantani». Nicola Savino sta crescendo… «Non certo fisicamente. È impossibile. Avrebbe dovuto farlo tanto tempo fa. È un bravo conduttore». Milano-Roma appena finito… «Esperimento bello. L’abbiamo trasformato in un talk show. È piaciuto. Per noi una faticata perché l’abbiamo dovuto fare in fretta». E ora Rai dire Niùs… «Una striscia di un quarto d’ora, dalle 21, di seguito al Tg2. Prendiamo spunto dalle notizie di attualità, quelle eclatanti e quelle più sceme. Un po’ come si fa nei quotidiani online che le dividono mettendo quelle importanti a sinistra, le più frivole a destra. E noi abbiamo scelto due conduttori, uno serio Mia Ceran e l’altro improbabile il Mago Forest. Non è un approfondimento in coda al tiggì, ma ci saranno filmati presi dal web e non andati in onda, conditi dalle nostre battute, pure sulle notizie serie. Su quelle tragiche no, perché non c’è niente da ridere». Nessuna notizia inventata, quindi. Niente bufale… «Assolutamente no. Le bufale se ci sono cercheremo di sbugiardarle». Renzi che incontra Gentiloni che cosa vi ispira? «Ma niente: non c’è notizia. Lo fa tutti i giorni guardandosi allo specchio». E su Berlusconi quale notizia vi piacerebbe commentare? «Berlusconi ora che si è defilato ci manca tanto». Però c’è Salvini… «Purtroppo e per fortuna. Lui sì che ci offre uno spunto al giorno. In tv coi doposci ci avrebbe fatto dire di tutto. Ma purtroppo non c’eravamo a commentare. Ma ci rifaremo, tanto ne combina una dopo l’altra…» Vi divertirete pure con Grillo… «Più che con Grillo, diciamo con la sindaca Raggi. La seguiremo con trepidazione. Offre una raffica di spunti in ogni cosa che fa». II vostro bersaglio preferito chi sarà? «Di sicuro Trump. Siamo pronti a divertirci un mondo. Del resto ci siamo allenati per 20 anni con Berlusconi. Comunque, noi siamo aperti a tutti. A chiunque faccia c…» E i balletti di Gianluca Vacchi vi divertono? «Sono talmente scemi i quei filmati che sicuramente passeranno anche da noi. Sarà un protagonista del futile». I tiggì li guardate? Vi siete preparati? «Veramente non li guardiamo. Dovevamo?» Beh, forse sì. Ma non li guardate perché sono pallosi? «Un po’ sì. Però sono tiggì mica possono far vedere i nani e le ballerine… A quelli penseremo noi». Così viene fuori un piccolo talk… «Per carità. I talk hanno rotto, sono troppi e la formula è logora». A quali programmi vi piacerebbe fare un dispetto ed entrare con le vostre voci? «A Porta a Porta sarebbe un divertimento. Solo per vedere la faccia di Bruno Vespa con gli occhi sbarrati. Ma il massimo sarebbe l’Angelus in diretta da San Pietro. Di sicuro con Bergoglio verrebbe bene. Sarebbe uno spasso perché è simpatico. Si riderebbe tutti assieme. Con Ratzinger no, è tedesco e quindi non ha il senso dell’umorismo».

 

(Nella foto, La Gialappa’s)