Pubblicato il 30/01/2017, 11:33 | Scritto da La Redazione

Isola dei Famosi: Giacomo Urtis non è un chirurgo plastico?

Isola dei Famosi, Giacomo Urtis sbugiardato: “Non è un chirurgo plastico”

Rassegna stampa: Il Giornale, di Anna Rossi.

Giacomo Urtis è conosciuto da tutto il pubblico con l’appellativo “il chirurgo dei vip”, ma ora, la Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica ha inviato una nota per precisare che il naufrago dell’Isola non è uno specialista.

A poche ore dall’inizio della nuova edizione dell’Isola dei Famosi è scoppiata la prima polemica: la Sicpre, la Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica ha inviato una nota per precisare che il naufrago Giacomo Urtis non può definirsi chirurgo plastico ed estetico. Il concorrente Giacomo Urtis è conosciuto al pubblico, da sempre, con l’appellativo di “chirurgo dei vip”. Ma questa definizione non è piaciuta alla Sicpre che ha deciso di mandare un comunicato stampa ufficiale al settimanale Novella 2000 per spiegare chi può definirsi veramente chirurgo plastico e chirurgo estetico. Ecco il comunicato della Sicpre.

«Isola dei Famosi, attenzione: Giacomo Urtis non è Specialista in chirurgia plastica. Roma, 27 gennaio 2017 – Giacomo Urtis non è Specialista in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica e pertanto non può essere definito chirurgo plastico né chirurgo estetico. In base alla normativa italiana – spiega Paolo Palombo, presidente della società scientifica che raccoglie l’80% dei chirurghi plastici del nostro Paese – chi è in possesso della laurea in Medicina e Chirurgia può dedicarsi alla chirurgia plastica, come peraltro all’otorinolaringoiatria, oculistica, ortopedia, ginecologia e ostetricia e a molte altre discipline. Per potersi definire chirurgo plastico e chirurgo estetico, però, occorre aver conseguito la Specialità in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, che si ottiene con un esame al termine un corso di 5 anni che segue alla laurea in Medicina e Chirurgia. Giacomo Urtis, che è un medico Specialista in dermatologia e venerologia, non può fregiarsi di questo titolo».

Nella lunga nota, la Sicpre ci tiene a precisare anche che il suo discorso non è soltanto una questione di “pezzi di carta”. «Conseguire la Specialità vuol dire fare pratica in ospedale per cinque anni, tutti i giorni, acquisendo dimestichezza con tutte le tecniche e i dispositivi utilizzati dalla Specialità – sottolinea ancora Palombo -. Alcuni interventi di chirurgia plastica possono essere eseguiti anche da chi non è Specialista, ma ovviamente la preparazione di chi ha conseguito questo titolo è molto diversa rispetto a chi si è fermato prima o ha proseguito su altre strade. Diversi atenei italiani – conclude Palombo – organizzano Master in chirurgia plastica per chi ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia, ma chi ottiene questo titolo può definirsi un cultore della materia, non uno Specialista».

Nota di TvZoom

Sulla pagina Facebook di Urtis poco fa è stato pubblicato questo comunicato, che per completezza pubblichiamo integralmente:

«L’avvocato Pietro Diaz legale di Giacomo Urtis sbugiarda Novella 2000 e Paolo Palombo . Nella diffida inviata a Novella 2000 e S.I.C.P.R.E , fra le altre cose è scritto che: il dottor Urtis oltre alla specializzazione in Dermatologia e Venereologia ( i cui specializzati fanno regolarmente interventi chirurgici) ha conseguito il Master di Secondo Livello in Chirurgia Estetica presso l’Università degli Studi di Milano che anche S.I.C.P.R.E annovera tra i Suoi corsi di formazione con, tra le prospettive occupazionali, “l’attività operativa di chirurgia plastica ed estetica in modo più qualificato”, oltre che la didattica articolata anche su “tecniche di chirurgia plastica di base, innesti e trapianti”. Lo stesso Palombo ammette che “Alcuni interventi di chirurgia plastica possono essere eseguiti anche da chi non è Specialista”. Ed allora si domanda , come potrebbe denominarsi l’autore dell’atto di “chirurgia plastica” se non “chirurgo plastico”?
L’articolo di Novella 2000 è in parte falso nel resto tendenzioso e deformativo, e nell’insieme gravissimamente diffamatorio. Anche perché ripreso all’infinito su altre testate e “social” medici e comuni (delle quali propalazioni è quindi partecipe). E ha dato incarico a questo Studio di valutare l’opportunità della più energica reazione giudiziaria. Ovvero intenteremo cause milionarie a chi ha propalato l’articolo chiaramente diffamatorio»

 

(Nella foto Giacomo Urtis)