Pubblicato il 26/01/2017, 17:33 | Scritto da Gabriele Gambini

Video – Roberto Pisoni: Raccontare Leopoldo Pirelli è raccontare l’Italia

Video – Roberto Pisoni: Raccontare Leopoldo Pirelli è raccontare l’Italia
Il direttore di Sky Arte presenta il documentario biografico sul fondatore di una delle aziende che hanno ricostruito il nostro Paese nel dopoguerra. E ai microfoni di TvZoom racconta anche i progetti futuri del canale Sky.

Roberto Pisoni: “A Sky Arte pensiamo a programmi che devono essere trasmessi in tutta Europa”

«Raccontare la vita di Leopoldo Pirelli non significa soltanto raccontare la vicenda di un’azienda esemplare, significa anche descrivere un pezzo d’Italia, in un percorso biografico che si lega a tante tappe della storia repubblicana», dice Roberto Pisoni, direttore di Sky Arte, commentando Leopoldo Pirelli, impegno industriale e cultura civile, documentario in onda lunedì 30 gennaio alle 20 sui canali 120 e 400 Sky. Siamo all’Hangar Bicocca, terreno su cui un tempo si snodava il dedalo di viuzze che costituivano il cuore pulsante della fabbrica milanese, oggi diventato polo culturale della Fondazione Pirelli in costante dialogo coi linguaggi comunicativi di SkyArte. «La biografia in formato documentaristico ci consente di attingere dalle memorie della storia italiana attraverso uno stile contemporaneo», continua Pisoni. E, nel documentario, quella cifra emerge tutta, riuscendo a essere divulgativa senza cedere il passo alla retorica.

C’è la storia di Pirelli, imprenditore con etica del lavoro luterana, pragmatismo meneghino e riservatezza quasi asburgica. Ci sono le testimonianze di chi lo ha conosciuto, dalla compagna Rosellina Archinto al figlio Alberto. E poi Sergio Cofferati, Vittorio Gregotti, Marco Tronchetti Provera, Furio Colombo, Piero Bassetti. L’autista personale, la segretaria, lo skipper che lo accompagnava per mare e il nipote medico. Con la voce narrante di Maddalena Crippa e le parole di Toni Servillo che legge il decalogo del buon imprenditore, redatto da Pirelli ai tempi in cui fare impresa significava confrontarsi con la grande industria nell’era dei conflitti sociali aspri, e non con l’economia finanziaria di oggi. La parabola parte nel dopoguerra, attraversa gli anni di piombo, affronta il passaggio da concezione padronale delle aziende a internazionalizzazione manageriale moderna. Fino alla trasformazione dell’area industriale in polo universitario. Diretto da Matteo Moneta e Valeria Parisi, realizzato da 3D Produzioni, il film si inserisce nel contesto di produzioni originali a cura dell’Hub di Sky Arte, sinergia tra Italia, Germania e Regno Unito, con centralità creativa a Milano (leggi qui).

«Produzioni come Artist in love, Italian Season e Master of photography, su cui stiamo lavorando per la nuova stagione, hanno funzionato bene sia da noi, sia in Inghilterra – spiega Pisoni -. L’idea è quella di riuscire a realizzare prodotti in Italia vendibili sul mercato internazionale. Con una sfida chiara: creare una sorta di esperanto narrativo, trovare un punto comune nel linguaggio per renderlo chiaro a tutti i mercati a cui ci si rivolge. Significa a volte abbassare la portata emozionale dei lavori per essere il più possibile efficaci, ma non il rigore e la forza visiva». Fino all’ambizione più grande, che sconfina nel sogno: «Portare la fiction, magari di breve formato, sul nostro canale, come mezzo per raccontare percorsi artistici e culturali».

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Gabriele Gambini

 

(Nella foto Roberto Pisoni)