Pubblicato il 15/01/2017, 14:00 | Scritto da La Redazione

Aldo Grasso: Il Collegio riporta i giovani sulla Rai

Aldo Grasso: Il Collegio riporta i giovani sulla Rai
È un periodo cruciale per i destini della tv generalista, e in particolare per le reti minori. Il rischio è affogare nello scenario abbondante dell’offerta multicanale. Così sul “Corriere della sera”.

Il collegio riesce a riavvicinare alla Rai gli spettatori più giovani

Rassegna stampa: Corriere della sera, di Aldo Grasso.

È un periodo cruciale per i destini della tv generalista, e in particolare per le reti minori. Il rischio è affogare nello scenario abbondante dell’offerta multicanale.

Nuovo anno, nuovi programmi in onda sulla tv generalista: fra quelli più interessanti trasmessi in queste prime settimane del 2017 c’è Il collegio, appuntamento settimanale del lunedì su Rai 2. Il programma è l’adattamento nazionale del format britannico That’ll teach’em di Channel Four, e prevede quattro prime serate a gennaio (pensando magari a una possibile, futura riedizione). L’esordio, il 2 gennaio, è stato particolarmente positivo in termini di ascolti: 2.132.000 spettatori medi, per una share dell’8,3%. La seconda puntata, la scorsa settimana, ha subito una lieve flessione, e ha chiuso con una media di 1.984.000 spettatori, per una share del 7,3%. Ma l’aspetto più interessante nell’analisi dei dati va oltre i puri numeri e riguarda la composizione della platea. Se guardiamo alla prima puntata, la share migliore è raccolta fra gli spettatori con età compresa fra 8 e 14 anni, segno della capacità del programma di intercettare l’attenzione del proprio pubblico naturalmente d’elezione: 11,7% di share.

Più in generale le fasce giovani e giovani-adulte hanno risposto bene: 9,4% di share fra i venti-trentenni, 10,2% fra i trenta-quarantenni. La seconda puntata radicalizza questo aspetto: l’ascolto cala, ma l’attenzione degli adolescenti cresce al 18.7%, quasi raddoppiando in numeri assoluti. Il pubblico della scuola anni Sessanta è maggiormente femminile (8,9%) che maschile (7,6%), e omogeno per classi socio-economiche. Quello in corso è un periodo cruciale per i destini della tv generalista, e in particolare per le reti minori, che devono ritrovare una propria identità, rischiando di affogare nello scenario abbondante dell’offerta multicanale. Il servizio pubblico ha dato a Rai 2 il compito di riavvicinare alla Rai gli spettatori più giovani: un compito non facile, e questo è senz’altro un buon punto di partenza. In collaborazione con Massimo Scaglioni, elaborazione Geca Italia su dati Auditel.

 

(Nella foto una scena de Il collegio)