Pubblicato il 08/01/2017, 16:03 | Scritto da La Redazione

Riccardo Iacona: “Dal buco di Roma alla sanità, le inchieste salvano l’informazione”

Riccardo Iacona: “Dal buco di Roma alla sanità, le inchieste salvano l’informazione”
La tv è importante quando è fatta bene e parla a un'opinione pubblica indipendente. Se è fatta male ha l'effetto contrario. Così in una intervista a Il Fatto Quotidiano.

Da domani la nuova stagione di “PresaDiretta”

 

 

Rassegna Stampa: Il Fatto Quotidiano, pagina 7, di Stefano Caselli

 

 

Riccardo lacona

Da domani la nuova stagione di “PresaDiretta”

“Dal buco di Roma alla sanità, le inchieste salvano l’informazione”

La tv è importante quando è fatta bene e parla a un’opinione pubblica indipendente

Se è fatta male ha l’effetto contrario

 

Per tenere alta ¡’attenzione mezz’ora non basta essere bravi giornalisti. Se ci riesci, il tuo lavoro diventa patrimonio di tutti e ti trovi seduto sulla Ferrari del racconto”. Così Riccardo Iacona, non senza una punta di orgoglio, presenta la nuova stagione di PresaDiretta, in onda da domani in prima serata su Rai3 per 15 puntate.

lacona, tutti a ripetere che i media tradizionali sono in crisi, ma a giudicare dagli argomenti delle vostre puntate, le cose da raccontare non mancano…

Oggi come non mai c’è molto da raccontare. Al di là di un paio di “rientri” rispetto alla scorsa stagione come la Buona Scuola e i ciarlatani della salute, tutti gli altri argomenti sono una novità.

II lavoro degli inviati di Presa Diretta dura mesi. Allora il giornalismo è ancora un mestiere? Chiunque affronti un lungo racconto non può soffermarsi solo sul fatto. C’è un prima, un dopo, un durante, un accanto, un dietro. Per raccontare una storia nel modo più completo possibile c’è bisogno di tutti, non soltanto di chi firma il servizio. C’è bisogno di chi studia le carte, di chi fa i sopralluoghi, di chi verifica, di chi fa desk, dei tecnici. L’importante è capire cosa è interessante per te e saperlo comunicare al pubblico.

La tv è ancora il media più influente? Preferisco dire importante, non influente. E importante quando è fatta bene, quando parla a un’opinione pubblica attenta, indipendente e appassionata. Ha l’effetto contrario quando è fatta male. Noi abbiamo una grossa responsabilità in questo senso.

Siete rimasti in pochi a fare questo tipo di giornalismo in Rai.

Forse non siamo tanti, eppure ogni volta che si fa, i risultati sono ottimi. Esiste un pubblico maturo che ha bisogno di uscire da un racconto con un segno più, conoscendo qualcosa di più rispetto a quanto già sa. Certo, la crisi dell’informazione esiste e la Rai non fa eccezione, ma tra noi e Report copriremo 30 settimane con informazione di alta qualità. 30 puntate sono tante, uno sforzo produttivo non indifferente che ha pochi eguali.

Prima puntata su Roma. Un tema delicato di questi tempi

Un tema politicamente sensibilissimo, il palcoscenico su cui M5S si gioca tutte le carte per metter alla prova la sua capacità di governo. Noi racconteremo la storia incredibile del buco di Roma, una voragine che finisce per ingoiare ogni sindaco, di qualunque colore. Il banchetto continuo della Capitale, l’intreccio perverso tra politica, interessi privati e infiltrazioni criminali, insegna che le vere decisioni vengono prese lontano dai palazzi della politica. L’unica inversione di rotta possibile è un riassetto radicale della classe dirigente amministrativa. E qui sta il motivo della delusione che accompagna sottotraccia questi primi mesi di giunta Raggi: in molti hanno segnalato il rischio di tornare al passato, ma ho l’impressione che le voci che dovevano essere ascoltate siano state ignorate. Se Roma è in questo stato non è certo colpa dell’attuale amministrazione, ma i meccanismi che hanno portato alla voragine vanno riconosciuti in tempo. E quegli stessi meccanismi si riproducono ben oltre Roma.

In ogni puntata due inchieste. Cos’altro vedremo? Parleremo di inquinamento luminoso, in una dimensione più ampi di quanto non siamo abituati a sentirparlare. Non solo una questione di risparmio energetico. È anche una questione di salute. Vivere sotto una bolla di luce artificiale non solo ci ruba il cielo influisce negativamente sul sistema immunitario.

 

(Nella foto, Riccardo Iacona)