Pubblicato il 05/01/2017, 14:31 | Scritto da La Redazione

Alessandro Saba, direttore dell’intrattenimento: «Cool e pop, così sarà la mia Fox»

Alessandro Saba, direttore dell’intrattenimento: «Cool e pop, così sarà la mia Fox»
«Ai tempi della 'screen anarchy' la strategia del canale delle serie più seguite è far fruttare al meglio le diverse fruizioni, la più tradizionale e l'on demand». Così il neo direttore in una lunga intervista a Prima Comunicazione.

La sua linea punta su musica, talent e fiction italiana

 

 

Rassegna Stampa: Prima Comunicazione, pagina 94-95, di Anna Rolli

 

Alessandro Saba, direttore dell’intrattenimento: «Cool e pop, così sarà la mia Fox»

Ai tempi della ‘screen anarchy’ la strategia del canale delle serie più seguite è far fruttare al meglio le diverse fruizioni, la più tradizionale e l’on demand, dice il nuovo direttore Alessandro Saba, che punta su musica, talent e fiction italiana

 

Trovare un bilanciamento tra la visione lineare dei nostri canali e la fruizione on demand dei nostri contenuti è il senso della nuova strategia di Fox Italia, che tiene conto dei radicali cambiamenti del mercato tivù e di quella che definisco la ‘screen anarchy’ per cui gli spettatori possono vedere i contenuti video dovunque e su qualsiasi supporto”. E questo il progetto di Alessandro Saba, da giugno nuovo direttore dei canali e delle produzioni di intrattenimento di Fox Networks Group Italy. Da lui dipendono Fox, FoxCrime, FoxLife, Fox Animation e Fox Comedy, i canali che custodiscono le esclusive delle serie americane più toste e più cool e che sono il cuore dell’offerta di Fox Italia. cui fanno capo anche i National Geographic. su cui veglia l’amministratore delegato Kathryn Fink, e i Fox Sports, posti sotto l’ala di Marco Foroni. In questi primi mesi Saba si è dedicato a consolidare Io status quo rinforzando l’ossatura dei canali core di Fox, FoxCrime e FoxLife, ma adesso che comincia a sparare le prime cartucce è in grado di raccontare come evolverà il ‘suo’ intrattenimento. Saba, 42 anni, nato e cresciuto in casa Mediaset, anche se la sua esperienza professionale l’ha fatta interamente a Italia 1, l’emittente più giovane, profilata e anomala del parterre generalista, porta dunque in dote un know how che a Fox non c’è mai stato. E anche un professionista che conosce dal vivo il prodotto sbarazzino della rete. dalle ‘lene a ‘Camera Café’, da ‘Amici’ a ‘Zelig’. Laureatosi a Bologna in scienze della comunicazione con Umberto Eco, Saba comincia a far tivù come autore di Buona Domenica e delle lene. due marchi di punta del Biscione, mentre frequenta il master Scuolautori (la scuola creata da Davide Rampello per Mediaset da cui usciranno i migliori autori televisivi della seconda generazione).

Nel 2001 c’è il cambio di rotta: l’allora direttore di Italia 1 Stefano Magnaghi lo vuole alla rete, dove Saba assume la responsabilità di tutti i programmi di prima serata fino a diventare nel 2006 capo di tutti i contenuti (intrattenimento, fiction, sitcom, web entertainment e branded content), incarico che ha lasciato per raccogliere la sfida di Fox. Dove confessa di essersi sentito subito a suo agio, perché “Fox ha un’anima molto simile a Italia I soprattutto per la composizione del pubblico; ora il mio tentativo è far convivere l’anima cool del brand tematico con quella più pop tipica della generalista”, dice Saba.

Se lo schema in cui si muove è far armonicamente coesistere il business lineare con l’on demand, “il tema vero oggi per Fox è piuttosto quello”, spiega Saba, “di difendere il terreno della visione lineare ridando valore al fatto che l’utente decide di sedersi davanti alla tivù e di vedere il programma che c’è in quel momento in onda”. Già oggi tanti programmi Fox vengono fruiti moltissimo in visione differita e on demand, anche perché il prodotto di punta sono le serie che è molto ingaggiante vedere in più episodi di fila. ‘The Walking Dead’, gli zombie che hanno riscosso uno strepitoso successo mondiale, realizza la metà del suo ascolto nel cumulato dei sette giorni, ma molte altre serie raddoppiano o triplicano l’ascolto della prima visione.

“Ma il nostro business è anche la pubblicità”, sottolinea Saba, “e quindi dobbiamo valorizzare la visione lineare; per questo stiamo mettendo a punto tutta una serie di strategie finalizzate a questo risultato”.

A Fox ragionano sui trend mondiali del consumo televisivo, che vedono alcuni punti fermi. Nonostante il turbinio dei mercati, i broadcast non sono in sofferenza ed è aumentato il tempo di visione dei contenuti televisivi. Il punto è come vengono fruiti. La tendenza nel mondo vede decrescere la percentuale di spettatori tradizionali che guardano le tivù dal divano, mentre è in crescita esponenziale chi fruisce dei contenuti sui device mobili, tanto che i due sistemi sono arrivati a una sostanziale parità. Un altro dato su cui riflettere che, nonostante la perdita di centralità, la tivù lineare economicamente vale sempre il doppio di qualsiasi altro tipo di video. II cambiamento è meno avanzato in Italia, dove la tivù tradizionale regge ancora bene, a fronte di un consumo in mobilità in forte crescita.

“Oggi che il genio di Steve Jobs ha sconvolto il mercato con l’iPad, non ci sono solo diversi schemi, ma diversi tipi di pubblico e diversi tipi di fruizione anche per lo stesso pubblico, e questo ha portato alla nascita di diversi tipi di contenuti che potremmo distinguere nei due macro insiemi generalisti e on demand”, dice Saba.

“A volte questi due universi si intersecano e nasce il contenuto perfetto che é quello che sta in mezzo e ha una vita soddisfacente che si rinforza nella doppia modalità. Uno di questi programmi bingo è appunto ‘The Walking Dead’, che ha una vita intensa sia nella programmazione del canale (Fox) – 243mila spettatori in prima visione – sia in modalità non lineare, raggiungendo nella settimana 490mila spettatori complessivi. Un altro è “Grey’s Anatomy” , che alla 13esima stagione su FoxLife macina il 58% dell’ascolto – 401mila spettatori medi – nel primo appuntamento lineare. raggiungendo poi con la visione in differita 690mila spettatori. Ma in che modo si può rilanciare l’ascolto lineare? La chiave, seconda Saba, è motivare lo spettatore ‘eventizzando’ la visione.

Cosa significa?

“Nel mercato tivù sempre più frammentato e affollato vincono il contenuto e la comunicazione del contenuto. Noi ‘trasformiamo in evento’ per che cosa? Si deve capire che su un canale Fox c’è un contenuto ed è un contenuto figo, ma questo messaggio arriva se si riesce a costruire un forte impianto di comunicazione, e Fox nella comunicazione è il numero uno”.

La strategia dell’evento vede più direzioni di marcia. Si punta sulla musica e sul nuovo formato Fox Live dedicato a grandi personaggi della musica valutando che “portare dentro Fox eventi di comunicazione sullo spettacolo italiano e internazionale sia un valore aggiunto per chi decida di guardare la nostra offerta in maniera lineare”. Il format è stato tenuto a battesimo con Luciano Ligabue, protagonista su Fox e FoxLife dello speciale ‘Made in Italy’, trasformato in evento attraverso l’anteprima romana al cinema Adriano, con la rockstar e i suoi fan a cantare e tanto di buffet. Il giorno dopo su tutti i quotidiani il marchio Fox era associato a Ligabue.

Dopo Ligabue sarà la volta di Marco Mengoni e poi di Alessandra Amoroso, mentre si stanno montando due operazioni internazionali che saranno presto annunciate. “La tendenza”, dice Saba, “è quella di avere ogni anno cinque o sei eventi che diano forza di comunicazione a quel contenuto; di eventizzare le prime visioni delle nostre serie con campagne di vario tipo per motivare lo spettatore a fruirne negli orari della messa in onda e, terzo, di fare grandi show come il nuovo ‘Dance Dance Dance’, con personaggi famosi, un alto standard produttivo e un notevole costo che accendano un faro su Fox durante la loro programmazione”.

‘Dance Dance Dance’ è un talent sul ballo creato dalla Talpa di John de Mol e adattato da Toro Produzioni (già venduto all’inglese Itv e alla tedesca Rtl) in cui sei coppie vip si allenano per rifare le coreografie e i balletti più celebri e discussi di film, musical, videoclip e che avrà tutte le dinamiche tipiche delle votazioni e delle eliminazioni. In onda dal 21 dicembre ogni mercoledì per 12 prime serate (e 55 slot daily) su FoxLife e in contemporanea su Fox. vede Claudia Gerini far parte della rosa dei ballerini vip, e Vanessa In-contrada nel ruolo di giurata insieme ai due coreografi Luca Tommassini, già direttore artistico di ‘X Factor’, e Timor Steffens, che è stato giudice nella versione olandese di ‘Dance’. Le due star danno il senso dell’Impegno profuso da Fox in questa produzione, anche considerando che è il primo show italiano a utilizzare le tecnologie innovative del videomapping e della realtà aumentata per ricostruire digitalmente i set dei balletti originali con un effetto molto ingaggiante sullo spettatore. Per citare un esempio, è stata rifatta la performance di Beyoncé e Bruno Mars che hanno ballato nell’intervallo Ira il primo e il secondo tempo del Super Bowl: in quel caso lo studio di ‘Dance’ è diventato lo stadio del Super Bowl.

Un’altra leva per creare eventi attraverso produzioni originali pub essere il prodotto scripted italiano, che oltretutto fidelizza il pubblico e italianizza il canale. Alla fiction Saba ci crede, ci tiene particolarmente Kathryn Fink, e anche il board europeo di Fox Networks pensa che possa essere un’opportunità produrre una serie che nasca in Italia. “Sicuramente il lavoro fatto da Sky in questi ultimi anni ha aperto una diga”, sottolinea Saba, “ma se c’è una nuova onda della creatività italiana Fox ha un’ottima tavola da surf per cavalcarla, e questo rientra anche nella logica dell’eventizzazione. Un conto è prendere una serie americana e farla diventare un evento, altra cosa è averne una propria italiana che ha un valore di comunicazione molto più alto”.

Saba dichiara di cercare un prodotto che abbia una forte matrice italiana e ambizioni globali: quindi un prodotto scritto, recitato e girato in inglese, genere drama con un dna action crime o thriller. Oltre a questo, che risponde ai desiderata di Fox Networks, a Saba non dispiacerebbe trovare anche uno scripted tutto italiano di genere comedy o anche drama. Tempi possibili: tra un anno e mezzo la messa in onda. Si stanno tastando produttori, leggendo copioni, ma ancora non è arrivata la decisione.

Nella valorizzazione dell’ascolto lineare rientrano anche i cosiddetti ‘temporary channel’, quei canali che vengono accesi per un breve periodo e di cui fa un grande uso, per esempio, Sky. Saba ha avuto l’idea di prendere il canale FoxCrime è e destinarlo a una programmazione di otto mesi di ‘temporary channel’ diversificata ogni due mesi utilizzando la library interna.

Il primo è stato quello dedicato ad Agatha Christie per il 40esimo anniversario della morte, che ha fatto iI 600% di spettatori in più di quanto faceva il canale l’anno precedente. AI temporary della ‘signora in giallo’ sono poi seguiti Crime Classic, Csi e Crime europeo.

“A costo zero abbiamo ridato solidità agli ascolti Fox: se siamo in obiettivo o un po’ sopra è merito anche dei temporary. Ma a prescindere dagli ascolti è interessante aver dato un servizio all’utente. Anche qui, qual è il concetto? Cercare di dare all’utente un motivo di visione nella versione lineare”.

 

(Nella foto, Alessandro Saba)