Pubblicato il 04/01/2017, 14:31 | Scritto da La Redazione

Dietro l’addio a Viale Mazzini il duello con la Maggioni. Ora le news in mano all’ad

In pole position per la successione a Verdelli c’è Rizzo Nervo, ex direttore del Tg3

 

 

Rassegna Stampa: La Repubblica, pagina 11, di Aldo Fontanarosa

 

Il retroscena. Tra le eredità del piano naufragato l’idea di un Tg Sud diretto a turno per un anno ciascuno da Santoro, Annunziata e Saviano

 

Dietro l’addio a Viale Mazzini il duello con la Maggioni

Ora le news in mano all’ad

 

In pole position per la successione a Verdelli c’è Rizzo Nervo, ex direttore del Tg3

 

ROMA. Raccontano che Campo Dall’Orto e Verdelli si siano abbracciati alla fine dell’incontro di ieri che pure sanciva un divorzio irrevocabile. L’amministratore delegato della Rai e l’ormai ex direttore editoriale delle news si lasciano in un clima tranquillo – per quanto possibile – dopo 13 mesi e mezzo di lavoro insieme. Davanti alla porta della presidente Maggio-ni, invece, Verdelli non si ferma neanche un istante. Forse perché il dirigente in uscita ha individuato in lei un avversario magari silenzioso, ma tenace, del suo lavoro. Maggioni entra in Rai nel 1992, arriva dai banchi della Scuola di giornalismo dell’azienda a Perugia. Poi la sua carriera si fa tumultuosa, vincente: diventa inviato di guerra, quindi direttore di Rainews24, Televideo e Rainews.it. Fin dal suo primo giorno come presidente dell’azienda nel 2015, Maggioni chiarisce a Campo Dall’Orto che l’informazione sarà un’area cui guarderà con occhi speciali. Dura la vita per un direttore editoriale delle news, a quelle latitudini. Il Piano di riforma di Verdelli – che prende corpo sei mesi fa – ha due obiettivi strategici. Primo: modernizzare l’informazione dell’azienda, che sa fare la televisione ma è ancora “analfabeta” in Internet. Obiettivo, trasformare il sito della Rai nel primo in Italia per contatti. Milena Gabanelli, ex Report, dovrà essere l’artefice di questa scalata alle vette del web. Se- Tra le priorità della nuova fase il rilancio del sito web con il ritorno della Gabanelli condo obiettivo: allontanare i lupi della politica, che considerano i telegiornali pubblici come un loro territorio di caccia. E Verdelli inizia da dove non ti aspetti: dai tg regionali, che percepisce come province annesse al politico vincente di turno. Verdelli progetta la divisione dell’Italia in 5 grandi regioni. Non è un’idea nuova. E’ usato sicuro. Ci hanno provato anche gli amministratori della Rai dei Professori (nel lontano 1994). Le cinque grandi regioni verrebbero guidate da altrettanti vice direttori, il cui mandato sarà quello di tagliare ogni connessione impropria tra le 21 sedi regionali e la politica del posto. L’ormai ex direttore editoriale delle news propone anche un’altra mossa. I cronisti non devono più stazionare nei centri maggiori, vanno distribuiti sul campo. La Sardegna – per dire – avrà sette redattori territoriali (ad Olbia, Nuoro, Oristano, Tortoli, più tre a Sassari ). Redattori multi-mediali con lo zainetto (per i collegamenti senza bisogno del satellite) e lo smartphone. Ancora la logica dei territori. Verdelli stila un elenco dove ci sono Michele Santoro ( che lui ha già riportato alla tv di Stato tra mille resistenze ), Lucia Annunziata, Roberto Saviano. A questi grandi giornalisti meridionali ( per nascita e non solo) vuole affidare – a turno, per un anno – la direzione del TgSud. Il Piano immagina questo telegiornale in onda da Napoli ma visibile in tutto il Paese per raccontare il mondo da un punto di visto nuovo e inascoltato. In questo ragionare per territori, Verdelli propone anche la mossa più forte che è il trasferimento del Tg2 a Milano. In consiglio di amministrazione, mentre già lo investono critiche durissime, lui spiega che i giornalisti potranno optare in totale libertà: chi vuole, resta a Roma. Avverte anche che questa sua idea potrà essere osteggiata, rinviata, ma prima o poi sarà attuata. Perché non si può negare un telegiornale pubblico nell’area del Paese che produce il 30% del Pil nazionale. Verdelli ha anche pronti gli eco-nomics del suo Piano di riforma delle news. Quindici milioni di spesa, una cifra ragionevole. E precisa che la pianta organica dei giornalisti non sarà recisa in alcun ramo. Precedenti progetti ipotizzavano licenziamenti tra gli 80 e i 300, a seconda dei casi. Tutto questo ora viene consegnato a Campo Dall’Orto, che assumerà le mansioni di Verdelli, in attesa di un successore. Favorito Nino Rizzo Nervo. Un interno. Ex direttore del Tg3, del Tgr, ed ex membro del consiglio Rai

 

(Nella foto, Monica Maggioni)