Pubblicato il 04/01/2017, 11:31 | Scritto da La Redazione

Rai, no al piano per le news. E Verdelli lascia

Il direttore editoriale: lo hanno ritenuto pericoloso e irrealizzabile, non si resta senza la fiducia del Cda

 

 

Rassegna Stampa: Corriere della Sera, pagina 11, di Paolo Conti

 

SCONTRO IN RAI SULLE NEWS

 

Rai, no al piano per le news. E Verdelli lascia

Campo Dall’Orto tenta di mediare, poi le dimissioni. Anzaldi: dovevano applicare quello di Gubitosi

Il direttore editoriale: lo hanno ritenuto pericoloso e irrealizzabile, non si resta senza la fiducia del Cda

I punti contestati Opposizione sia al trasferimento del Tg2 a Milano sia alla fusione tra Rai News e Tgr

Freccero «Un professionista che stimo, ma non abbiamo mai avuto un confronto con lui»  

 

Dimissioni immediate. Carlo Verdelli ha lasciato ieri l’incarico di direttore editoriale per il coordinamento dell’offerta informativa della Rai dopo la sostanziale bocciatura da parte del Consiglio di amministrazione del suo piano. Un piano, spiega in una nota, «bocciato perché ritenuto pericoloso e irrealizzabile». «Non ci può essere un direttore che non ha la fiducia del Cda» ha concluso, andando via. La decisione arriva in serata, dopo il tentativo di mediazione del direttore generale Antonio Campo Dall’Orto che aveva parlato di un suo nuovo piano frutto di una sintesi tra quello di Verdelli e le osservazioni, in massima parte negative, dell’intero Cda. Il piano accantonato era contestato su diversi punti: il trasferimento delle redazione del Tg2 a Milano, la fusione tra Rai News e la Tgr per creare una rete capillare di corrispondenti su tutto il territorio attiva 24 ore su 24 pronta ad alimentare anche l’informazione in tempo reale sul web, un nuovo tg nazionale a Napoli dedicato al Sud, una struttura aziendale articolata su cinque macroregioni, informazione in inglese sul nuovo canale Rai Italy. Durissime le reazioni politiche. Scrive su twitter Maurizio Gasparri, Forza Italia: «#Rai Verdelli si dimette. Lo chiedevamo da tempo. Restituisca i soldi ricevuti. E ora tocca a #CampoDall’Orto. Incapaci out #salviamolaRai». Michele Anzaldi attacca dal Pd: «Adesso chiedano scusa in prima battuta agli italiani per non aver applicato il piano Gubitosi e fatto perdere un risparmio di 70 milioni in un anno». E da destra Fabio Rampelli (FdI) attacca: «Tra trasmissioni fallimentari, direttori di rete che fanno auto-goal, direttori di Tg cambiati all’improvviso su ordine di Renzi, piani d’informazione bocciati, anacronistiche ridefinizioni geografiche, la Rai nata con la riforma Renzi è tutta da azzerare». Il consigliere Rai Carlo Freccero dice: «Mi dispiace per le dimissioni di Verdelli, un professionista che stimo. Ma non c’è mai stata possibilità di confronto con lui, in questo Cda siedono persone che si sono occupate di giornalismo e di tv e che hanno una notevole esperienza». Per il consigliere Paolo Messa «il Cda non è una giuria chiamata a bocciare chicchessia. Il nostro dovere è promuovere le condizioni per cui l’informazione Rai sia sempre più forte. Questo stiamo cercando di fare con responsabilità e senza scorciatoie. Dall’informazione agli economics stanno emergendo tutti i nodi. Credo vadano sciolti evitando strappi. Serve responsabilità e, aggiungo, l’attenzione dell’azionista». L’Usigrai, il sindacato interno dei giornalisti, parla di «fallimento di un vertice inadeguato» e di uno «stato di emergenza per l’azienda», sollecitando l’intervento delle istituzioni e degli organi di vigilanza perché «l’addio di Verdelli non basta».

 

(Nella foto, Carlo Verdelli)