Pubblicato il 03/01/2017, 12:35 | Scritto da La Redazione

Il talk di Rai3 a Greco di Agorà, Berlinguer slitta

Il talk di Rai3 a Greco di Agorà, Berlinguer slitta
Fra i due giornalisti dovrebbe esserci una staffetta: parte subito Greco il 10 gennaio per sei serate e poi dovrebbe prendere il testimone Berlinguer dopo il Festival di Sanremo verso metà febbraio. Così su L’Unità.

Il motivo di questo cambiamento a viale Mazzini è motivato soprattutto dal punto di vista pratico ed economico

 

Rassegna Stampa: l’Unità, pagina 6, di Natalia Lombardo

 

INFORMAZIONE

Il talk di Raia a Greco di Agorà, Berlinguer slitta

 

Cambio di microfono nella prima serata del martedì di RaiTre: a condurre e gestire il talk show, dopo il flop di Politics, sarà per sei puntate Gerardo Greco, volto e voce di Agorà, e non Bianca Berlinguer come aveva invece annunciato a fine anno il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto. O meglio, fra i due giornalisti dovrebbe esserci una staffetta: parte subito Greco il 10 gennaio per sei serate e poi dovrebbe prendere il testimone Berlinguer dopo il Festival di Sanremo verso metà febbraio. Il nome dell’Agorà, lo spazio del dibattito per eccellenza, aperto anche la sera ancora non si conosce. Il motivo di questo cambiamento a viale Mazzini è motivato soprattutto dal punto di vista pratico ed economico: Bianca Berlinguer, che sta conducendo anche la striscia tardo pomeridiana “Carta bianca” (che ha ascolti tra l’8 e il 10% di share come traino del Tg3 delle 19,20) si sarebbe detta «non ancora pronta» per mettere in piedi in modo stabile un’impegnativa prima serata. Gerardo Greco, collaudatissimo con la mattutina Agorà (che va da una media dell’8 e l’11% di share), è anche in grado di assicurare una trasmissione lunga, avendo infatti allestito in velocità alcuni speciali in prima serata dopo i numerosi attentati, dal Bataclan a quelli di Bruxelles. Insomma, dalla parte del giornalista (ex corrispondente Rai da New York) dell’Agorà serale ci sarebbe una struttura e una redazione corposa e organizzata, uno studio a disposizione tutti i giorni da riallestire per la prima serata e quindi costi ridotti (praticamente zero se dovesse basarsi sulle sue forze senza per) dover assorbire il personale rimasto a piedi con Politics). Non sfugge un non secondario motivo della scelta su Greco, anche se non in primo piano: un taglio meno decisamente schierato qual è quello impresso da Bianca Berlinguer sia negli anni al Tg3 che nella “striscia”, perdipiù non proprio nelle grazie di Renzi e dei renziani. Ma il motivo della scelta effettuata nel giro di una settimana dal Dg, da Daria Bignardi, direttora di RaiTre e dal responsabile informazione Carlo Verdelli, secondo i rumors di viale Mazzini sembra sia anche dovuta alla decisione di non concedere alla giornalista il talk del martedì mantenendo anche la striscia quotidiana prima del Tg3. Richieste che Bianca Berlinguer avrebbe avanzato ma che, oltre alla complessità del lavoro, avrebbero avuto l’effetto di consegnare tutto l’approfondimento informativo di RaiTre (a parte Agorà) a una sola persona. Quello che in Rai chiamano la “vespizzazione”, il monopolio di Bruno Vespa sull’informazione di RaiUno. Certo dopo l’uscita di Floris l’informazione della rete è stata in sofferenza, prima con il Ballar) condotto da Massimo Giannini e infine rotolata al 2,5% con Politics affidato a Gianluca Semprini, chiamato da Sky alla Rai con un contratto da capo redattore per di più per RaiNews, mai richiesto dal direttore Di Bella. Un pasticcio, insomma anche mortificante per lo stesso giornalista. Ora Greco sta lavorando all’esordio, l’idea dovrebbe essere quella di non chiudersi solo nello studio nella formula del talk con ospiti, ma proporre servizi esterni di attualità su ogni tema, dalla paura per il terrorismo al lavoro, passando ovviamente per la politica. Sennò che Agorà sarebbe?

 

(Nella foto, Gerardo Greco)