Pubblicato il 06/12/2016, 15:30 | Scritto da Gabriele Gambini
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Video – Federico Buffa: Raccontare Alì, vuol dire parlare di sport, politica e società

Federico Buffa: “Come storyteller mi ispiro a Marco Paolini”

C’è stato un momento, ieri, mentre Federico Buffa introduceva agli studenti del Politecnico di Milano la prima puntata dei tre speciali su Muhammad Alì (Louisville Day, in onda sabato 10 dicembre alle 23.45, Miami, the glory, sabato 17 dicembre a mezzanotte, Atlanta, the hero, giovedì 22 dicembre a mezzanotte e sabato 24 dicembre alle 23, su  Sky Sport 1 HD e su Sky on demand) che dice molto sul suo mestiere di giornalista-storyteller-affabulatore seriale. La platea di ventenni, venticinque anni al massimo, si alza e applaude. Spontaneamente. Si spella le mani per lui, ma soprattutto per la parabola umana del pugile nero. Anni ’60. ’70. Per un millennials, ere geologiche lontanissime. Eppure bastano un paio di mosse tattiche, a colmare il gap generazionale: amplificare le emozioni date da una vicenda sportiva e usarle come leva per raccontare un impegno civile che parte dallo sport ma arriva in altre direzioni.

«Nessun campione di oggi farebbe ciò che ha fatto Alì nella sua vita. Nessuno si metterebbe in gioco, rischiando di non combattere e di non guadagnare più, per seguire dei principi. Arrivando a sfidare l’autorità americana su temi come la discriminazione razziale, o rifiutandosi di partire per la guerra del Vietnam». In quest’intervista a TvZoom, Buffa indica le tappe salienti dei tre speciali, dal taglio cinematografico, confezionati con la colonna sonora di Massimo Oldani di Radio Capital.  Spiega a modo suo che cosa significhi essere uno storyteller in un’epoca in cui questo termine è stato tirato per la giacchetta persino in politica. Introduce il suo sito dedicato buffaracconta.sky.it, cita come riferimento professionale: «Il teatro di Marco Paolini». E sul pugile un tempo conosciuto come Cassius Clay, chiosa: «Quando ha combattuto il suo ultimo match, la vecchiaia stava per avere il sopravvento. Mick Jagger dei Rolling Stones disse a un vicino di posto nel palazzetto: “Se finisce la carriera di Alì, significa che è finita anche la nostra giovinezza”». Ma per i giovani interessati a seguirne l’esempio, forse, è appena cominciata. E siamo felici, perché due anni fa noi di TvZoom avevamo esortato Federico Buffa ad andare nelle scuole per fare lezioni di “educazione civica” attraverso la grande epica dello sport: leggete qui.

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Gabriele Gambini

 

(Nella foto Federico Buffa)