Video – Il cast di #Riccanza: Ostentiamo ricchezza, ma con autoironia. Non come Vacchi
Nel cast anche Elettra Miura Lamborghini
E insomma, di questi tempi c’è da andare coi piedi di piombo (placcati oro) e le mutande di ghisa, quando si affronta l’argomento «giovani rampolli dell’alta borghesia italiana». Più che altro perché, alla luce delle presunte vicende newyorkesi di Lapo Elkann, l’emulazione neoliberista, l’odio di classe post marxista o la faciloneria populista nei loro confronti, potrebbero essere sostituiti da ghignate sonore degne di uno show d’entertainment baraccone. Che è poi lo scopo di #riccanza (prodotto dalla DueB di Luna Berlusconi, su Mtv, canale 133 Sky, da questa sera martedì 29 novembre alle 22.50). Senza sconfinare in eccessi tragicomici illegali, beninteso. Perché la #riccanza mostrata nelle dodici puntate del programma di Mtv è quella frivola e qualunquista dello «sboccing like no tomorrow» cantato dalla sigla de Il Pagante, è quella di chi nasce col culo al caldo, coltiva sogni, e vuole divertirsi, come molti under 25 d’occidente a prescindere dalla capienza del portafoglio. Approfittando della tv per raccontarlo a chi fosse interessato.
Noi di TvZoom abbiamo incontrato alcuni dei protagonisti del format che vede, nel cast, anche l’immancabile Elettra Miura Lamborghini (all’incontro lei non c’era, ma l’avevamo già intervistata in primavera). Sono giovani, ciarlieri, uno di loro, Tommaso Zorzi, 21enne star di Instagram con propensione al dandysmo, controlla l’orologio perché: «Devo andare a ritirare l’abito pigiamato Dolce&Gabbana per il party di stasera», e il party è quello del programma, dove si sboccia e si balla che manco Gianluca Vacchi. Già, a proposito dello smutandato-brizzolato-icona del jet set di Ibiza, i ragazzi di #riccanza sono contradditori. Prima salutano il suo nome con un: «È un grande, sa divertire e divertirsi», poi però saltano fuori i distinguo. «Lo stile di Vacchi si avvicina di più a Giovani e Ricchi, il format di Rai 2 sui rich kids», spiega Farid Shirvani, bolognese di origini iraniane con attitudine da businessman e interesse nel seguire le orme manageriali paterne, «In quel programma c’era desiderio voluto di ostentazione, noi, invece, siamo autoironici. Se volete prenderci in giro, fate pure: io, per esempio, non sono in perfetta forma, ho così fame che mi mangerei persino i tortellini di Giovanni Rana, se sui social qualcuno scrivesse che sono grasso, chissà, sarebbe la volta buona per mettermi a dieta».
Dietro la battuta pronta, si cela il desiderio di intrattenere il pubblico: «Il mio idolo è il Jerry Calà», dice, aprendo la porta per fare entrare senza preavviso un refolo di libidine coi fiocchi anni’80. «Ci prendiamo in giro, giocando sugli stereotipi a noi associati», aggiunge Niccolò Federico Ferrari, biondo studente di Giurisprudenza che conosce il prezzo di un litro di latte o di un chilo di pane, ha ambizioni da diplomatico ma l’occhio spermatico mentre prova a broccolare una bella giornalista che però si smarca tatticamente. «Il mio sogno è occuparmi di politica. Ho letto attentamente la proposta di modifica costituzionale per il referendum del 4 dicembre: voterò con cognizione di causa».
Perché la #riccanza è una vita col grano in tasca, ma anche una leva per farsi conoscere. «Vorrei fosse una vetrina per la mia attività commerciale», spiega Anna Fongaro, accento veneto, sguardo timido. Se volete saperne di più su alcuni di loro, godetevi il video sottostante. Magari sorseggiando una coppa di champagne. O di vino cartonato, se siete #povery, tanto va bene uguale, vostro sarà il regno dei cieli, chiuse resteranno le porte del privè del Byblos. Ma ve ne farete una ragione, ne siam certi.
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Gabriele Gambini
(Nella foto il cast di #Riccanza)