Pubblicato il 18/11/2016, 13:33 | Scritto da La Redazione
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Turturro sostituisce Jude Law nella serie del venerdì di Sky Atlantic

Turturro sostituisce Jude Law nella serie del venerdì di Sky Atlantic
La serie “The Night Of”, voluta dall'indimenticabile James Gandolfini subentra a The Young Pope di Sorrentino. Altro che Lost. Così Paolo Martini su “Sette”.

Sarà Turturro a sostituire il Papa.

Rassegna stampa: Sette, pagina 96, di Paolo Martini.

La serie The Night Of, voluta dall’indimenticabile James Gandolfini subentra a The Young Pope di Sorrentino. Altro che Lost…

La successione al venerdì sera su Sky Atlantic, con The Young Pope che chiude la prima stagione il 18 per trasferirsi su On demand e BoxSets per lasciare spazio agli otto episodi di The Night Of, da venerdì 25, porta un velo di malinconia novembrina agli appassionati di serie. L’ottimo John Turturro di The Night Of non cancella certo il ricordo di James Gandolfini, l’insuperabile protagonista del Telefilm con la T maiuscola, I Soprano. Fu Gandolfini a volere personalmente, nel 2013, che HBO allestisse un pilot per questo nuovo progetto, che è il riadattamento americano del drama BBC Criminal Justice. Lo scambio di consegne in palinsesto (la miniserie di Paolo Sorrentino è stata coprodotta con Canal+ e la stessa HBO che con ostinazione ha portato a termine l’ultimo progetto gandolfiano The Night Of, offre l’occasione per riflettere anche su una particolare svolta storica dell’industria seriale: l’addio all’epoca dei pilots in favore delle “straight-to-series”, i telefilm che vanno direttamente in produzione per intere stagioni.

È una svolta solo in apparenza tecnico-produttiva, ma che pesa tanto anche sui contenuti editoriali. Per intenderci, l’apice economico del Rinascimento seriale americano, Lost, nasce da un leggendario episodio pilota di J.J. Abrams, che fu poi trasmesso in due parti da Abc, costato quasi 14 milioni di dollari del 2004. La nuova epoca della “pilot-freeway production” (= produzione a strada libera dal pilot), nasce con le due stagioni di House of Cards prepagate cento milioni 100! di dollari da Netflix, nel 2011, alla società di produzione indipendente Media Rights Capital, che aveva chiuso il pacchetto completo con Kevin Spacey, David Fincher, autori e attori vari. Dentro la bolla del nuovo mondo seriale “direct-to-series”, dove le quantità di denaro sono subito così consistenti, rischiano di prevalere la visione a breve (infatti le serie, in media, sono sempre più corte) e le certezze a priori. Quel che gli americani chiamano anche “pilot-freeway production”, più che una strada libera sembra proprio un mezzo col pilota automatico: presunte novità dove registi, autori e protagonisti sono spinti sull’orlo della riproposizione di se stessi, del più facile, del già visto, con prequel, sequel e spin-off dei successi come se piovesse. Appunto, secchi e diretti alla ripetizione come indica la definizione stessa “straight-to-series”.

 

(Nella foto una scena di The Night Of)