Pubblicato il 10/11/2016, 14:30 | Scritto da La Redazione

Vivendi: utili oltre il miliardo per Bolloré. Ancora silenzio su Premium

Utile Vivendi in calo, silenzio su Mediaset

Rassegna stampa: La Gazzetta del Mezzogiorno, pagina 23.

Il gruppo francese mantiene inalterate le stime 2016 dopo il varo del piano di risanamento di Canal+. Puyfontaine: “Non commentiamo le dispute legali, ottimismo su Telecom”.

Ottimismo su Telecom, utile in calo ma sempre sui livelli «monstre», silenzio sulla lite con Mediaset. Questa la fotografia con vista sull’Italia che viene dai conti di Vivendi, con il gruppo media francese che mantiene inalterate le stime sull’intero 2016 dopo il varo del piano di risanamento di Canal+. «Per Telecom vediamo risultati sempre migliori, afferma Arnaud de Puyfontaine, amministratore delegato del primo azionista del gruppo italiano con il 24,6% delle quote rispondendo agli analisti durante la conference cali sui conti della società media francese. De Puyfontaine ha ribadito che Vivendi è socio di lungo termine in Telecom, aggiungendo che «Flavio Cattaneo, Giuseppe Recchi e il loro team stanno scrivendo nuovi capitoli per la crescita della società». Vivendi resta invece abbottonata sulla disputa con Mediaset per il mancato acquisto di Premium, una vicenda per la quale il 23 novembre è fissata la prima udienza in Tribunale a Milano sulla richiesta del Biscione di sequestro cautelativo del 3,5% delle azioni del gruppo francese. «La nostra politica è quella di non commentare le dispute legali in corso», ha tagliato corto de Puyfontaine. Che è invece soddisfatto dei risultati «solidi» del terzo trimestre, che hanno portato il totale dei primi nove mesi a un utile attribuibile agli azionisti di 1,17 miliardi contro 1,79 miliardi dello stesso periodo 2015, mentre l’utile adjusted è di 625 milioni, in crescita del 24%.

Il fatturato del gruppo media francese è aumentato dell’1,3% a 7,7 miliardi, con una conferma delle stime sull’intero 2016 e una previsione di distribuire nel 2017 un dividendo di 0,4 euro per azione. Si vedrà la reazione della Borsa, mentre sull’altro fronte Mediaset fatica ancora in Piazza Affari: dopo i conti resi noti alla vigilia a mercati chiusi il titolo del Biscione ha ceduto il 3,8% a 2,32 euro, con gli analisti che si mantengono cauti: Equita ha abbassato il prezzo obiettivo da 3,1 a 2,9 euro dopo i 50 milioni di costi «extra» evidenziati per la questione Premium, Kepler Cheuvreux vede per l’intero 2016 una perdita netta di 16 milioni, Icbi afferma che i problemi su Premium «hanno oscurato la ripresa delle altre attività e le buone prospettive sul fronte della raccolta pubblicitaria». Come di consueto più ottimista Mediobanca securities, i cui analisti hanno sì abbassato sotto i quattro euro il «target price» sul titolo, ma stimano un valore di 405 milioni per Premium e ricordano come Mediaset rimanga «la più importante società media italiana, leader indiscussa tra le emittenti commerciali e tra le prime a livello di radio e web».

 

(Nella foto Vincent Bolloré)