Pubblicato il 10/11/2016, 13:32 | Scritto da La Redazione
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Cairo risana i conti del Corriere della sera e punta alla Spagna

Corriere (quasi) risanato Cairo punta sulla Spagna

Rassegna stampa: Libero, pagina 20, di Nino Sunseri.

Con il taglio ai costi della nuova proprietà la perdita sui nove mesi cala a 17 milioni dai 126 registrati nel 2015. L’editore: “E a Madrid stiamo facendo cose bellissime”.

Rcs ha presentato ieri il primo rendiconto periodico dell’era Cairo. Qualche segno di miglioramento si nota ma bisogna comunque tenere presente che la nuova gestione ha cominciato a lavorare solo all’inizio di agosto. Meno di due mesi per chiudere i conti dei primi nove mesi dell’esercizio. Lo stesso Cairo, commentando i risultati è stato prudente: «Non mi sono concentrato sui tre mesi. Importante è rispettare gli obiettivi per fine anno». Sul fronte dei ricavi le notizie al 30 settembre non sono certo eccitanti: il fatturato è sceso del 4,5% a 709 milioni con la pubblicità in diminuzione del 2,9%. Migliorano, invece i margini: l’ebitda (che misura gli utili della sola attività industriale) sono saliti da 34,5 a 40,4 milioni. Sarebbe andata ancora meglio se non ci fossero stati oneri non ricorrenti per 10 milioni (comunque erano stati dodici l’anno scorso). Il cambio di passo è frutto dei primi interventi di pulizia della nuova gestione che ha tagliato costi per 51,7 milioni (37,7 in Italia e 14 in Spagna).

L’attenzione si è concentrata in particolare sulle funzioni di staff che avevano un senso quando il gruppo aveva altre dimensioni. Le testate di Rcs Periodici sono state decimate e la Rcs Libri venduta alla Mondadori. I debiti sono scesi da 486 a 382 milioni, ma il personale amministrativo che si occupava di queste attività è rimasto. In estate Cairo ha inaugurato la stagione dei tagli. Qualche risultato comincia a emergere. La perdita netta migliora di 109 milioni attestandosi a -17,4 milioni (-126,4 milioni nel pari periodo 2015). Tuttavia il risanamento non è ancora completato. C’è anche da dire che i risultati di settembre sono una tappa intermedia verso la nuova geografia del gruppo di via Solferino. Da quanto si capisce il grosso della sfida si gioca intorno al “sistema” Gazzetta dello Sport che comprende anche il quotidiano sportivo spagnolo Marca. Un cambio di passo non trascurabile considerando che il precedente amministratore delegato Pietro Scott Jovane aveva centellinato i viaggi a Madrid. Erano pochi e indirizzati a uno scopo ben preciso: trovare un compratore per Unidad Editorial, cui fanno capo, oltre a Marca i quotidiani El Mundo (secondo per vendite in Spagna) ed Expansion (economia e finanza). Nel mazzo anche la tv generalista Veo e alcuni canali tematici sempre legati allo sport.

I tentativi di vendere non sono andati in porto e oggi la Spagna potrebbe diventare la leva per il rilancio di tutto il gruppo. I viaggi di Cairo a Madrid hanno cadenza quasi settimanale. «In Spagna stiamo facendo cose bellissime», ha dichiarato a margine della presentazione del calendario 2017 che ritrae le avvenenze di Raffaella Modugno. Da quanto si può capire l’obiettivo è quello di sfruttare su scala europea il network legato al Giro d’Italia e le partite del Torino. Soprattutto se i granata dovessero fare un salto in classifica. Secondo le indiscrezioni un primo passaggio potrebbe essere l’esclusiva su La7 della gara ciclistica che poi verrebbe rimbalzata in Spagna attraverso Veo e gli altri canali. Tutto, ovviamente, dipende dai calcoli della convenienza. Per acquistare i diritti del Giro, a quanto pare, si è fatta avanti Discovery cui fanno capo Nove, Dmax e altri canali. Considerando che il gran capo di Discovery è John Malone, fresco proprietario del circus della Formula 1, è facile immaginare che per la prima volta la programmazione Rai del Giro potrebbe non essere più l’unica possibilità. Non è nemmeno escluso che Cairo acquisti altri canali in Italia da dedicare esclusivamente allo sport. Sarebbe più facile, in questa maniera, condividere le produzioni con la tv spagnola.

 

(Nella foto Urbano Cairo)