Pubblicato il 23/10/2016, 16:30 | Scritto da La Redazione
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Sorpresa Meloccaro: Così sono diventato la spalla di Fiorello

Sorpresa Meloccaro: Così sono diventato la spalla di Fiorello
Il giornalista sportivo in prestito “all'EdicolaFiore”: “L'ho conosciuto in vacanza, siamo amici: il mio provino è durato anni”.

Stefano Meloccaro: “Un tempo volevo essere Fiorello. Ora farei la sua spalla per sempre”

Rassegna stampa: La Stampa, pagina 26, di Adriana Marmiroli.

Stefano Meloccaro, il giornalista sportivo in prestito “all’EdicolaFiore”: “L’ho conosciuto in vacanza, siamo amici: il mio provino è durato anni”.

«Da grande volevo fare Fiorello». Giornalista di Sky della prima ora, conduttore di Sky Sport 24 e, anche ora, di Sunday Morning, appassionato di tennis, Stefano Meloccaro esordisce più o meno così se gli chiedi come è arrivato a far parte della banda di Edicola Fiore nel ruolo di spalla dell’irrefrenabile showman. «Quello era il mio background giovanile e lui, Fiorello, il mio riferimento. Poi la vita mi ha portato altrove. Non mi aspettavo certo di incontrarlo e alla fine lavorarci pure». Come Fiorello, il ragazzo di Rieti per anni ha bazzicato i villaggi turistici: chitarra, piano, battuta pronta e nervi saldi. «Per mantenermi sono stato pianobarista, un po’ come Berlusconi». Ma anche, contemporaneamente, istruttore di tennis. La passione per questo sport e una laurea in Scienze motorie lo hanno portato al giornalismo sportivo. Fiorello era tuttavia nel suo destino: incrociato nei corridoi di Sky, inatteso vicino di casa in vacanza. Reciproca simpatia, chiacchiere a bordo piscina, figli piccoli, primi tweet e commenti dei giornali insieme. Fiorello indotto a calcare la terra battuta. Meloccaro che talvolta partecipa all’Edicola sul web. Tra Milano e Roma, seppure discontinuo, il rapporto non si interrompe. «Se ci penso, direi che per anni Rosario mi ha sottoposto a una sorta di provino». Così, quando l’Edicola passa in tv, Fiorello lo vuole al suo fianco: in quanto «garante dei contenuti Sky», scherzano in diretta. «Era il gioco degli opposti: lui esagitato ed energetico, io che non mi innervosisco mai. Lui l’ignorante, io il colto che usa i congiuntivi giusti. Ma anche “ebony & ivory”: lui scurissimo, io pallido come un polacco anche con il trucco». Da cui il tormentone del fard.

In piedi dalle 5.45 La giornata comincia presto, alle 5.45: «Per fare prima, ho preso casa in zona». Il giornalista non è un insonne come il partner, 4 o 5 caffè, qualche sbadiglio di nascosto (negato): «Tanti lo fanno per lavorare. Qualche volta ho lavorato anch’io e so cosa significa. Si comincia alle 6 sfogliando i giornali per essere pronti alle 7.30». Finita la diretta e registrato l’estratto «musicale» che verrà aggiunto all’edizione serale, si passa a discutere quanto fatto e con gli autori si pianifica il giorno dopo. «Perché nulla è casuale». E tutto deve essere approvato da Fiorello. «L’Edicola è creatura sua. Il mio ruolo è tenere il filo e riportarlo alla notizia di partenza». La vera difficoltà? «Non è tecnica. È l’incastro di tutto l’insieme, battute, interventi, registrazioni. Sono i ritmi: sempre di Fiorello. Il resto è buonumore e spensieratezza. E la voglia di trasmetterli agli spettatori perché inizino bene la giornata».

La sua hit parade Tutto studiatissimo e pianificato, ma programmaticamente mai uguale: ogni puntata fa a sé. Fanno parte della personale hit parade di Stefano Meloccaro: «Michael Bublé che si presta al nostro gioco e alle prime luci dell’alba palleggia in strada con Roberta Vinci (ora punto a Flavia Pennetta, magari con Fabio Fognini); Giuliano Sangiorgi dei Negramaro e Samuel dei Subsonica che adattano la nostra sigla; Manuel Agnelli che chiede “Ma cos’è questa ingiustificata felicità?”; il fantasma del Campidoglio; convincere Fiorello ad arrivare in sidecar (in memoria di un mio programma dove intervistavo gente mentre ne guidavo uno)». Detto questo, il giornalista continua a sentirsi in prestito. «Il mio lavoro è un altro. Per questo continuo con Sunday Morning, per non perdere i contatti con la mia realtà. Anche se vorrei l’Edicola tutti i giorni della mia vita, per sempre. Sono un ragazzo di campagna, e quando sui titoli di coda vedo “Conducono Rosario Fiorello e Stefano Meloccaro” mi sento come se avessi vinto il Pulitzer. O, restando allo sport, come se Roger Federer avesse chiesto me come compagno nel doppio».

 

(Nella foto Stefano Meloccaro)