Pubblicato il 20/10/2016, 18:32 | Scritto da Gabriele Gambini
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Video – Simona Ercolani: Goggle Box è un programma sperimentale

Simona Ercolani: “Sono spettatori che guardano in tv altri spettatori che guardano la tv”

Sembra un paradosso. Spettatori che guardano in tv altri spettatori che guardano la tv. Il mostro che manda in onda se stesso e si autocannibalizza? L’ossessione orwelliana che si fa matrioska? Il voyeurismo all’ennesima potenza che farebbe la gioia di Alvaro Vitali quando spiava dal buco della serratura? Non proprio. GoggleBox (prodotto dalla Stand By Me di Simona Ercolani, in onda da domenica 23 ottobre su Italia 1 in seconda serata) arriva in Italia destando curiosità per la sua portata di esperimento sociologico. Due telecamere fisse sistemate nei salotti di 12 famiglie italiane raccontano tutto ciò che accade mentre i padroni di casa guardano la televisione. Senza filtri, solo con una scelta autoriale nel montaggio per creare una narrazione fluida e una voce narrante a introdurre le puntate. I nuclei familiari selezionati rappresentano un campione eterogeneo di italianità. Sono diversi per comportamenti, ceto sociale, gusti televisivi.

Vengono mostrati mentre commentano l’ultima puntata del Grande Fratello, o un dibattito in un talk show o, ancora, la sortita di qualche politico al telegiornale. Si tratta del primo esempio nostrano di fixed show. Nel Regno Unito GoggleBox ha fatto sfracelli, è giunto all’ottava stagione ed è stato esportato in 30 Paesi del mondo. Alcuni dei protagonisti di GoggleBox UK sono così popolari che si sono candidati alle elezioni o sono diventati a loro volta presentatori di altri programmi. Addirittura, è stata creata la versione Vip e la versione Kids. In Italia, Mediaset prova a tastare il terreno per verificare la risposta del pubblico, grazie a «6 puntate in cui non si lesinerà sulla portata di autenticità del racconto», dice Laura Casarotto, direttore di Italia 1, «fermo restando che non si tratta di un reality show, perché noi non provochiamo situazioni. Fixed show significa un modello ispirato alla fiction dove a fare la differenza sono una scrittura e un montaggio sapiente, frutto di 500 ore di girato».

Ai microfoni di TvZoom, Simona Ercolani, produttore esecutivo del progetto, racconta le caratteristiche del programma. Non risparmiando qualche aneddoto gustoso: «Sette anni fa, mia figlia, quando aveva cominciato a collaborare con me come stagista, mi sottopose l’idea di un programma sul pubblico che guarda la tv ma non la presi sul serio», e anticipando idee per il futuro: «Stiamo lavorando a un format sui ragazzi. Storie d’amore di adolescenti scritte e interpretate da adolescenti». Quanto ai rumors che la volevano proiettata verso una carriera dirigenziale in Rai: «Smentisco tutto, non lascerei mai Stand by me».

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Gabriele Gambini

 

(Nella foto Simona Ercolani)