Pubblicato il 19/10/2016, 17:32 | Scritto da Andrea Amato
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Medici: continua il processo di deprovincializzazione delle serie italiane

Medici: continua il processo di deprovincializzazione delle serie italiane
La serie di Rai 1 andata in onda ieri sera è l’ennesima dimostrazione che anche noi possiamo fare prodotti esportabili in tutto il mondo.

Rai 1 ha intercettato finalmente un pubblico giovane

Il dato è pazzesco: 8,036 milioni di spettatori per il primo episodio de I Medici, nuova serie di Rai 1 prodotta da LuxVide. Altrettanta impressione fa il dato che riguarda l’età media degli spettatori dell’ammiraglia di viale Mazzini ieri sera: 56 anni. Bassissima rispetto al solito, questo vuol dire che ieri c’erano molti giovani davanti a Rai 1: quasi il 30% con un’età media sotto i 20 anni. Numeri da Commissario Montalbano e quindi un grande successo per la Rai di Campo Dall’Orto e per la Rai Fiction di Tinny Andreatta, che ormai se la deve vedere con i prodotti premium di Sky e di Netflix. In viale Mazzini possono gioire, perché oltre ai titoli storici a cui dopo due decenni il pubblico si è affezionato, come Don Matteo, il Commissario Montalbano e Un medico in Famiglia, per esempio, ora può aspirare a intercettare nuovi target, ma soprattutto a esportare fuori dai confini.

Un buona notizia anche per tutto il sistema italiano, che dopo il successo internazionale di Gomorra, l’annunciato trionfo planetario di The Young Pope, aggiunge un altro tassello al processo di deprovincializzazione della serialità tv made in Italy. Come del resto ha sottolineato lo stesso Andrea Scrosati, vicepresidente di Sky Italia, su Twitter: «Complimenti alla Rai e a LuxVide per Medici. Un risultato che fa bene all’industria creativa italiana».

Detto questo, ecco i difetti che ho riscontrato nella serie: una fotografia troppo algida, ingiustificata vista l’ambientazione nel 1400. Una scrittura a volte claudicante, con dialoghi un po’ banali. E poi la scelta ossessiva del flashback, che francamente non fa altro che confondere. Dall’altra parte c’è una regia colossale, costumi splendidi e ambientazioni molto ben riuscite.

 

Twitter@andreaaamato

 

(Nella foto una scena de I Medici)