Pubblicato il 19/10/2016, 18:35 | Scritto da Gabriele Gambini

Pechino Express, gli #emiliani: Maria, chiamaci ad Amici

Pechino Express, gli #emiliani: Maria, chiamaci ad Amici
L'adventure game di Magnolia, in onda ogni lunedì su Rai2 in prima serata, consegna una nuova eliminazione. Abbiamo incontrato Ruichi Xu e Carlos Kamizele Kahunga, che hanno raccontato il loro percorso e il loro vissuto di integrazione culturale in Italia.

gli #emiliani: “Dei #coniugi, la più difficile da digerire è Clizia. Adoriamo i #socialisti e i #contribuenti”

Hanno l’accento di Peppone e Don Camillo. Guareschi si sarebbe entusiasmato. Per questo l’hashtag gli #emiliani, su di loro, risulta convincente come un piatto di tortellini in un ristorante di Bologna. Ma hanno anche origini lontane, uno cinesi e l’altro congolesi. «Un valore aggiunto di cui andiamo fieri: in un’epoca in cui studiare le culture del mondo dà punteggio in tutte le università, noi, portatori dalla nascita di una duplice appartenenza territoriale, ci sentiamo più ricchi e più liberi». Ruichi Xu e Carlos Kamizele Kahunga, i ballerini internazionali di Pechino Express, fondatori della crew degli Mnai’s , hanno le idee chiarissime. Sul loro futuro televisivo fanno un appello: «Maria, invitaci come ospiti ad Amici, sarebbe un sogno che si realizza».

Gli #innamorati hanno scelto di eliminare voi, anziché gli #estranei. A loro dire, perché eravate concorrenti molto forti. Si tratta di un’eliminazione onorevole.

gli #emiliani: Ma sempre di eliminazione si tratta, quindi è un magro premio di consolazione.

I #coniugi sono davvero insopportabili come si dice?

gli #emiliani: Quella difficile da digerire dei due è Clizia. Francesco ha il senso del quieto vivere, pur essendo competitivo. Quando gli girano le scatole dice la sua perché ha un carattere forte, ma con lui il rapporto è buono, ci sentiamo anche adesso.

Perché siete arrivati tra gli ultimi, nell’ultima tappa che vi ha visto protagonisti?

gli #emiliani: Colpa dei passaggi in macchina, dannati passaggi! Potendo tornare indietro, li gestiremmo diversamente. Scenderemmo dal pullmann quando è troppo lento per cercare un mezzo più rapido. Daremmo maggior ascolto ai suggerimenti degli abitanti locali nella ricerca degli indizi di percorso. Quando eravamo al mercato, una signora ci disse: “Ciò che cercate è vicino alla frutta e alla verdura”. Non le abbiamo dato retta, avremmo dovuto farlo. Ma ormai è andata così.

Idealmente, voi esclusi, chi meriterebbe di arrivare in fondo?

gli #emiliani: I #socialisti più di tutti gli altri. Sono ragazzi in gamba, molto simpatici. A livello artistico, poi, sono bravissimi. I loro video su youtube smentiscono le critiche che in questo periodo arrivano a pioggia sugli youtuber. E poi, i #contribuenti. La loro presenza a Pechino Express è un messaggio molto forte contro ogni forma di discriminazione.

Anche la vostra presenza lancia messaggi contro le discriminazioni.

gli #emiliani: Per questo abbiamo accettato volentieri di partecipare. Dietro l’ironia garbata e pungente delle battute di Costantino, si celano tante verità nascoste. Il nostro hashtag di riferimento, in abbinamento con i nostri tratti somatici, è il mix perfetto per azzerare ogni forma di diversità percepita come handicap, anziché come ricchezza.

Significa che in passato avete subito forme di discriminazione? Se sì, come gestite la vostra duplice appartenenza culturale?

Ruichi Xu: Mi sento italiano ma mantengo un contatto costante con le mie radici cinesi. Sono venuto in Italia quando avevo un anno di età. Tramite la mia famiglia recupero il rapporto con le origini. Cerco di prendere il meglio da entrambe le culture. E posso dire che, in Cina, il senso di ospitalità verso lo straniero è totale. Più che in Italia, dove ho avuto qualche difficoltà di adattamento e ho costruito la mia realtà a piccoli passi. Quando, a diciotto anni, mi sono esibito per la prima volta davanti a una piazza gremita, a Bologna, ho capito che la danza era la mia vita.

Carlos Kamizele Kahunga: In Africa ho vissuto esperienze molto forti, anche dure. Mi sono rimaste dentro e costituiscono la mia base di vissuto. L’Italia mi ha fatto crescere, mi ha completato. Confermo ciò che dice Ruichi sulle difficoltà di adattamento iniziali. I pregiudizi ci sono stati e ho imparato a gestirli. Lavorando su due sogni personali, uno del passato e uno del presente: il primo era quello di fare il calciatore. Ho giocato a un buon livello nelle giovanili del Modena, poi ho smesso anche a causa del mio carattere. Oggi fare il ballerino professionista mi dà gioia.

Ora per voi che cosa inizia?

gli #emiliani: L’hip hop e la danza in generale sono il nostro mezzo espressivo. Lo avete visto anche a Pechino. Con la nostra crew, gli Mnai’s, contiamo di portare il nostro spettacolo in tour nei teatri. La danza nasce nel teatro e lì trova il suo culmine. Il nostro è un sincretismo di classico e moderno, con basi street. Guardiamo anche al web (Ruichi Xu ha da poco aperto un suo canale youtube, ndr). E alla tv, un mezzo potentissimo. Siamo fan di Amici di Maria De Filippi, la presenza di Giuliano Peparini è preziosissima per la riuscita delle coreografie. Poter portare in qualche modo la nostra arte in un terreno così pop e nel contempo così alto, sarebbe un sogno pazzesco che si realizza.

 

Gabriele Gambini

 

(Nella foto gli #emiliani)