Pubblicato il 18/10/2016, 11:31 | Scritto da La Redazione

Vivendi cerca di rilanciare Canal+ con Morandini

Vivendi cambia Canal Plus, ma è scontro sul nuovo volto tv

Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 13, di Stefano Montefiori.

Ingaggiato anche il controverso Morandini per rilanciare gli ascolti.

Jean-Marc Morandini è da anni il personaggio meno stimato della tv francese, una specie di re del trash che s’inventa finti collegamenti dagli Usa, azioni della polizia fasulle con suoi uomini travestiti da agenti e interviste a pornostar disturbate come Lolo Ferrari. Il finanziere Vincent Bolloré, nuovo capo del gruppo Vivendi e quindi delle reti televisive Canal Plus, ha deciso di ingaggiarlo nel canale all news iTélé con gusto della provocazione, facendone il segnale del cambio d’epoca: in mezzo a una redazione di giornalisti bravi, ma in perdita di ascolti, ecco un personaggio losco, ma che almeno l’audience, in qualche modo, è sempre riuscito a farla. La rete iTélé cambierà tra una settimana il nome in CNews e Morandini, nel frattempo specializzatosi in notizie dal web e gossip televisivo, sarà il nome di punta.

Anche a voler sospettare la redazione di snobismo, l’operazione di Bolloré si è complicata qualche settimana fa, quando in seguito alle rivelazioni del settimanale Les Inrockuptibles Morandini è stato messo sotto inchiesta per «corruzione di minori aggravata». Durante un casting l’animatore anni fa avrebbe chiesto una prestazione sessuale a un ragazzino, e invitato un altro a posare nudo dopo averlo invitato a casa propria, promettendo a entrambi di lavorare nelle sue trasmissioni. I giornalisti di iTélé a quel punto hanno chiesto con più forza a Bolloré di cambiare idea e di rinunciare all’ingaggio di Morandini, e si sono poi rivolti direttamente a lui con una lettera aperta nella quale gli chiedevano di non presentarsi al lavoro. In risposta, hanno ottenuto dall’azienda l’invito a dare le dimissioni. Il gruppo Canal Plus ha proposto ai giornalisti di iTélé che non se la sentivano di lavorare con Morandini di andarsene, accettando l’indennità prevista in caso di cambio di linea editoriale.

Ieri mattina, durante l’assemblea di tutti i giornalisti, Alexandre Ifi, vicedirettore storico della rete, ha dato l’addio. Ifi era l’uomo che di fatto teneva in piedi la redazione, viste le difficoltà e poi la partenza del direttore Guillaume Zeller a sua volta nominato da Bolloré. I giornalisti hanno votato a larga maggioranza, l’85 per cento, uno sciopero immediato che avrebbe dovuto impedire la messa in onda della prima trasmissione di Morandini, prevista ieri sera alle 18. La giornata della resa dei conti tra la redazione di iTélé da una parte e Bolloré e l’animatore dall’altra è continuata con altri colpi di scena: tre giornalisti di Canal Plus hanno denunciato Bolloré per «abuso d’ufficio» e «ostacolo alla libertà di espressione» accusandolo di avere censurato, un anno fa, un documentario sgradito ai vertici del Crédit Mutuel e in effetti tolto dalla programmazione. Poi, nuove rivelazioni: un altro ragazzo, questa volta 18enne all’epoca dei fatti, ha raccontato ieri degli abusi sessuali subiti a opera di Morandini, che lo avrebbe costretto ad atti sessuali chiedendogli di dimostrare determinazione a entrare nel mondo dello spettacolo.

In questo clima, dopo una giornata di filmati d’archivio e mentre i giornalisti manifestavano per strada, alle 18 come se niente fosse Jean-Luc Morandini ha fatto il suo ingresso in studio ed è cominciata la prima puntata in diretta del Morandini live, con qualche interruzione destinata agli spot, ma rimasta vuota perché anche gli inserzionisti preferiscono non essere associati al personaggio. Dopo un collegamento con una sconosciuta esperta di politica Usa e un servizio sulle accuse a Donald Trump di molestie sessuali, il nuovo anchor man ha salutato gli spettatori e ringraziato l’équipe – una telecamera fissa – che ha permesso la realizzazione. Bolloré, che in Italia ha molti interessi (da Telecom a Mediobanca e Generali), in Francia sembra continuare l’opera già cominciata con Canal Plus, cioè distruggere lo status quo per ripartire alle sue condizioni. Per adesso però i numeri non gli danno ragione: in un anno e mezzo gli abbonati sono passati da sei a 5,2 milioni.

 

(Nella foto Jean-Marc Morandini)