Pubblicato il 09/10/2016, 12:05 | Scritto da La Redazione
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Aldo Grasso: La fatica del talk se anche l’effetto Santoro si è ormai normalizzato

«A giudicare dalla partenza, Santoro non è più un «generatore di eventi», ma si è «normalizzato» in un programma fra i programmi».

 

Rassegna Stampa: Corriere della Sera, pagina 55, di Aldo Grasso

 

LA TELEVISIONE IN NUMERI

La fatica del talk se anche l’effetto Santoro si è ormai normalizzato

 

Santoro ritorna in Rai dopo aver chiuso il suo «Annozero», nel giugno del 2011, con ben altri risultati: 8.389.000 spettatori, 32,3% di share. Nel frattempo c’è stato il passaggio di «Raiperunanotte» e di «Servizio pubblico» su La 7, che aveva terminato la stagione 2014-15 su una media di 1.229.000 spettatori e una share del 5,5% (dopo la fiammata degli oltre 8 milioni e mezzo di spettatori del gennaio 2013, con lo scontro fra Marco Travaglio e Silvio Berlusconi). Insomma, a giudicare dalla partenza, Santoro (come d’altra parte il genere del talk, di cui «Italia» conserva in parte l’impianto, pur dedicando più spazio al reportage) non è più un «generatore di eventi», ma si è «normalizzato» in un programma fra i programmi. Il giorno dopo la messa in onda si è acceso l’inevitabile dibattito, con i difensori che parlano di un buon risultato e gli avversari che accennano alla delusione.

In pochi anni sono cambiate la televisione e la politica, e i talk fanno fatica a radunare le platee degli anni del berlusconismo trionfante. La parabola di Santoro mostra che il talk (o la sua ibridazione con l’inchiesta) è tornato a essere un «programma normale». Dunque, certamente per Raidue l’8,1% di share è un buon risultato, specie se confrontato col progressivo affondare di «Politics» su Raitre (martedì scorso ha raccolto il 2,5% di share).

Il pubblico di «Italia» assomiglia molto a quello normalmente appassionato di tele-politica: lo spettatore è maschio (9,7% lo share), ha più di 55 anni (10,2% lo share nella fascia 55-65 anni), ha una buona istruzione (12,7% di share fra i laureati). Il vero problema è forse un altro: Santoro torna con appuntamenti mensili, senza la continuità della messa in onda, e la sfida di costruire “eventi” si fa così ancora più difficile.

 

(Nella foto, Michele Santoro)