Pubblicato il 04/10/2016, 13:30 | Scritto da La Redazione

Tutti i volti della Jennifer Lopez corrotta

Tutti i volti della Jennifer Lopez corrotta
Nella serie “Shades of Blue”, in onda su Premium Crime, l’attrice americana dà vita a un personaggio dalle molte sfaccetature. Così Francesco Specchia su “Libero”.

Shades of Blue, se l’icona sexy J.Lo. va dalla De Filippi

Rassegna stampa: Libero, pagina 29, di Francesco Specchia.

«L’importante è scegliersi gli amici…». Figurarsi i nemici. Così, con una citazione involontaria a Cicerone la detective Harlee Santos-Jennifer Lopez, dopo essersi procurata una simpatica ustione di secondo grado che la macera in un dolore ingannevole per il poligrafo, si sottopone alla macchina della verità del suo capo corrotto, un trasfigurato tenente Wozniak-Ray Liotta. Il quale Wozniak è alla ricerca disperata di una talpa dell’Fbi all’interno del suo dipartimento corrottissimo, i cui membri sembrano bassorilievi dalla morale inquieta tratti da un film di Martin Scorsese. Naturalmente la talpa è la stessa detective Lopez, costretta a fare l’infame per evitare di finire in galera e di rendere la figlia adolescente un’orfana virtuale. L’importanza dell’amicizia, appunto. Questa una scena con tanto di trama di Shades of Blue (Mediaset Premium Crime, giovedì prime time). Ossia il convolgente police procedural dai molti piani di lettura che consacra una cantante con voce e natiche potenti in un’antieroina dalla recitazione shakespeariana.

Shades of Blue è una serie che sorprende piacevolmente. Non per i temi, che sono ritriti nel cinema americano anni 70/80 e 2000 con richiami espliciti a Serpico, il braccio violento della legge, I ragazzi del coro e The Departed. E cioè: la società marcia del Borough – ognuno dei cinque quartieri di New York – che penetra fino al midollo delle istituzioni pagate poco e costrette ad arrotondare con «lavoretti extra»; il battesimo di una recluta che, per sbaglio, ammazza uno spacciatore disarmato mentre gioca con la PlayStation; gli sbirri spocchiosi cacciatori di altri sbirri con l’unico scopo di scalare le sedie del potere, ecc… La serie sorprende soprattutto per le sfumature etiche che accompagnano ogni personaggio, mai completamente buono o completamente cattivo. Per esempio, la detective Lopez: ha fatto porcate inenarrabili (compreso l’aver fatto arrestare per omicidio l’ex marito violento ma innocente); ma quando la vedi commossa al saggio di musica della figlia ti sembra un ospite della De Filippi a C’è posta per te, e ti vien voglia d’abbracciarla. Da icona sexy a mammina cara: il vero miracolo del regista Oscar Levinson

 

(Nella foto Jennifer Lopez)