Pubblicato il 02/10/2016, 14:02 | Scritto da La Redazione

Il vertice della Rai accelera sul piano per l’informazione

Il vertice della Rai accelera sul piano per l’informazione
Viale Mazzini. Fissato un cda straordinario per giovedì e mercoledì. Così Marco Mele su Il Sole24Ore.

Al centro della discussione il Piano editoriale promesso dal direttore dell’Informazione Carlo Verdelli, e non solo

 

 

Rassegna Stampa: Il Sole24Ore, pagina 5, di Marco Mele

 

Viale Mazzini. Fissato un cda straordinario per giovedì e mercoledì

Il vertice della Rai accelera sul piano per l’informazione

 

Il vertice Rai rompe gli indugi e decide di mettere sotto la lente d’ingrandimento l’informazione del servizio pubblico in un cda straordinario previsto per la prossima settimana. Questo mentre l’Istat, a sorpresa, decide di inserire l’azienda radiotelevisiva nell’elenco degli uffici della Pa, insieme alla Scuola nazionale archeologica di Atene, tra gli altri, nell’ambito delle statistiche di contabilità nazionale. Il cda Rai ha deciso di tenere una riunione straordinaria, fissata per mercoledì e giovedì della prossima settimana, mettendo al centro della discussione il Piano editoriale promesso dal direttore dell’Informazione Carlo Verdelli, e non solo. Un Piano che diversi consiglieri giudicano quantomeno “incompiuto”, se non inesistente. Ciononostante, nel frattempo, il direttore dell’informazione Rai ha annunciato al Cdr delTg2 che saranno eliminate due edizioni, quella delle 18 e quella di mezzanotte. Il Piano va ancora definito ma i suoi effetti cominciano a farsi sentire sull’offerta informativa pubblica (seguendo in questo caso le indicazioni del Piano industriale). Non solo il piano: restano forti riserve in tutti i consiglieri, compresa la presidente Monica Maggioni, su alcuni contratti stipulati dalla Rai su proposta di Verdelli, in particolare quello di Francesco Merlo, pensionato, preso dalla Rai come consulente. Non basta: resta da risolvere il problema di alcune proposte editoriali non proprio di successo quali il flop delle prime puntate di Politics, il programma condotto da Gianluca Semprini su RaiTre al posto di Ballarò (e qui vi sono responsabilità anche del passato vertice per la perdita di Floris). Politics che, forse, punterà sulla presenza di Matteo Renzi per cercare di rialzare un’audience traballante.

Quanto all’Istat, Franco Siddi, consigliere d’amministrazione Rai, a margine del Prix Italia in corso di svolgimento a Lampedusa, giudica «una mazzata al servizio pubblico, l’inclusione della Rai tra gli uffici pubblici, che rischia di assoggettarla ai limiti contabili e gestionali di qualsiasi ufficio amministrativo. Si vorrebbero cancellare i chiarimenti della recente legge sulla governance della Rai, che le riconoscono caratteri d’impresa e la tipicità di un’azienda che è servizio pubblico, ma sta sul mercato e ha in pancia una società quotata (RaiWay)». Il ministero dello Sviluppo si starebbe attivando per modificare l’elenco, facendone uscire la Rai. Tutto questo mentre la legge sull’editoria dovrebbe essere approvata martedì, ponendo il tetto dei 240 mila euro annui a tutti i dipendenti, collaboratori e consulenti Rai. Secondo un’interpretazione richiesta dall’azienda, in ogni caso, i contratti artistici sarebbero esclusi da tale previsione.

L’autoregolamentazione approvata la scorsa settimana dal cda rispetta il tetto che sarà stabilito dalla legge solo per la parte fissa della retribuzione, ammettendo diverse eccezioni, tutte già annunciate alla Vigilanza dal direttore generale Antonio Campo Dall’Orto. Certo, se la Rai non è un ufficio pubblico ma un’azienda protagonista nel mercato multipiattaforma dell’audiovisivo, davvero resta difficile capire come possa essere gestita in modo competitivo con un tetto secco a tutte le remunerazioni.

 

(Nella foto, la statua equestre di Viale Mazzini)