Pubblicato il 30/09/2016, 14:34 | Scritto da La Redazione
Argomenti: ,

La Rai deve risolvere i problemi dell’informazione

I flop dell’informazione inguaiano la Rai

Rassegna stampa: Libero, pagina 10, di Enrico Paoli.

La resa dei conti ii 5 ottobre. Sotto accusa “Politics” e la Bruchi. E c’è il caso Berlinguer. Gaudenzi e Busi in pole come vice al Tg1.

I grandi flop dell’informazione, intesa come programmi di approfondimento, e i piccoli aggiustamenti per evitare la catastrofe. E poi il «caso Bianca Berlinguer». L’ex direttore del Tg3 sarebbe ancora in attesa di una data certa per la messa in onda del suo nuovo programma, una striscia quotidiana prima dell’edizione principale del telegiornale del terzo canale. Saranno questi i temi all’ordine del giorno del consiglio di amministrazione della Rai, in agenda il prossimo 5 ottobre, chiesto a gran voce dagli amministratori di Viale Mazzini, in modo da presentare il conto al direttore generale, Antonio Campo Dall’Orto, e ai direttori di rete, Rai 2 e Rai 3 soprattutto. Nel mirino del consiglieri, in particolare, ci sono due programmi in forte deficit di ascolti: Politics, il talk show del martedì sera di Rai 3 condotto da Gianluca Semprini, e Sunday Tabloid, il rotocalco settimanale di Rai 2 in onda la domenica prima del Tg2, condotto da Annalisa Bruchi.

«E questo è un problema serio per la Tv pubblica», spiega il consigliere Arturo Diaconale, «in assenza di spiegazioni sufficientemente chiare siamo pronti a intervenire con tutti i mezzi a nostra disposizione». E poi c’è il caso Berlinguer. Secondo quanto denunciato da Giancarlo Mazzuca, membro del board di viale Mazzini, l’azienda starebbe boicottando l’ex direttore del Tg3, in modo da far partire il programma dopo il referendum. La Rai, da parte sua, nega che sia in atto «qualsiasi tipo di manovra». Tanto il vertice aziendale quanto i dirigenti di Rai 3 confermano che la striscia quotidiana «partirà a fine ottobre, al massimo ai primi di novembre». Salvo complicazioni, ovviamente. E in Rai, le complicazioni, non sono affatto un dettaglio ma un elemento da non sottovalutare. A volte una «piccola» complicazione, tipo studio da allestire o redazione del programma da formare, produce grandi risultati. Sarà per questa ragione che Michele Anzaldi, deputato del Pd e membro della commissione di Vigilanza, preferirebbe vedere la Berlinguer al posto di Semprini «in modo da chiudere due casi in un colpo solo». Chissà se il cda farà sua l’idea. La seduta del 5 ottobre, oltre ai flop e ai programmi che non partono, si occuperà anche di nomine. Il dg dovrebbe comunicare il passaggio di Fabrizio Ferragni dalla vice direzione del Tg1 alla direzione relazioni istituzionali e internazionali, permettendo così a Mario Orfeo, direttore del primo telegiornale della Rai, di nominare due nuovi vice. In pole ci sono Filippo Gaudenzi e Maria Luisa Busi.

 

(Nella foto Bianca Berlinguer)