Pubblicato il 06/09/2016, 14:33 | Scritto da La Redazione

I David di Donatello 2017 in onda ancora su Sky

I David di Donatello 2017 in onda ancora su Sky
I premi del cinema - paga lo Stato - in onda su Sky. Gli interessi comuni fra l'azienda e i vertici Anica. Così Gianluca Roselli su “Il Fatto Quotidiano”.

Come la Rai s’è fatta scippare di nuovo i David

 

Rassegna stampa: Il Fatto Quotidiano, pagina 6, di Gianluca Roselli.

I premi del cinema – paga lo Stato – in onda su Sky. Gli interessi comuni fra l’azienda e i vertici Anica.

David di Donatello, i principali premi assegnati al cinema italiano, quest’anno sono tornati agli antichi splendori. La serata, presentata da Alessandro Cattelan e andata in onda a fine aprile, a detta dei critici televisivi è stata per la prima volta dopo anni decente, quasi divertente, due ore di spettacolo godibile, con un buon ritmo, quasi in stile hollywoodiano. Il motivo è che per la prima volta a organizzarla è stata Sky, che l’ha scippata al monopolio Rai. La tv di Stato, infatti, negli ultimi anni snobbava l’evento, che, come Miss Italia, era diventato a dir poco noioso. Così, a luglio, l’assemblea dei soci dell’Accademia del Cinema Italiano, l’organismo che si occupa dell’organizzazione dei David, ha deciso di affidare a Sky anche l’edizione del 2017. Tra le due opzioni, quella della rete di Murdoch e quella di mamma Rai (che quest’anno ha presentato un progetto competitivo), l’Accademia ha deciso di affidarsi nuovamente a Sky.

Tutto bene? Sì, ma fino a un certo punto. Perché qualche malumore inizia a serpeggiare in seno all’Accademia, all’Agis (associazione generale dello spettacolo), al governo e anche a Viale Mazzini. Il problema, infatti, è che l’Accademia presieduta da Gian Luigi Rondi riceve finanziamenti dal Mibac (Ministero per i Beni e le Attività Culturali) per circa 740mila euro l’anno. Denaro che viene elargito per le varie attività (la valorizzazione del cinema italiano) di cui la principale è proprio l’organizzazione dei David, dalla selezione delle pellicole alla giuria fino ai premi. Insomma, lo Stato finanzia una manifestazione che poi va in onda su Sky. E nemmeno gratis: l’anno scorso la tv di Murdoch si è fatta rimborsare dall’Accademia circa 150mila euro per l’organizzazione della serata finale. Quest’anno non sarà così ma tant’è: Sky comunque si è riaggiudicata la messa in onda. Inoltre, secondo alcune fonti, a spingere molto per affidare ancora la serata a Sky è stata l’Anica (l’Associazione nazionale delle industrie audiovisive e multimediali), il cui presidente è Riccardo Tozzi, fondatore di Cattleya, società di produzione cinematografica e televisiva. E proprio con Cattleya (e altri soggetti come Indiana, IIF, Palomar e Wildside), Sky sta dando vita a una nuova importante società di distribuzione cinematografica, una sorta di terzo polo in concorrenza con Raicinema e Medusa (Mediaset).

Una nuova società di cui ancora si sa poco (verrà presentata tra fine settembre e ottobre), ma che è destinata a diventare una potenza nel settore. Insomma, interessi e affari che si incrociano. Tutto perfettamente legale, naturalmente. Ma qualcuno inizia a storcere il naso non solo perché la Rai si è lasciata sfuggire per il secondo anno di seguito la serata degli Oscar italiani, il principale evento del cinema nostrano, ma anche per il fatto che l’evento viene finanziato cospicuamente dallo Stato per poi essere trasmesso da un canale privato e a pagamento come Sky. Che comunque ha avuto il merito di rivitalizzare una serata e un premio che la Rai stava lasciando sfiorire. Merito non solo di Murdoch ma anche delle tante buone pellicole del cinema italiano della scorsa stagione, a partire dal vincitore del David come miglior film, Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese.

 

(Nella foto un momento dei David di Donatello 2016)