Pubblicato il 09/08/2016, 18:31 | Scritto da La Redazione

Mediaset e Vivendi trattano. Prove di accordo su Premium

Mediaset e Vivendi trattano. Prove di accordo su Premium
Secondo Mediobanca il gruppo di Cologno e il finanziere Bolloré sono a un passo dall' intesa. Così su Libero.

la pay tv in una newco partecipata al 40% da ciascuno dei due soci

 

Rassegna Stampa: Libero, pagina 17, di Ugo Bertone

 

La Borsa ci crede

Mediaset e Vivendi trattano Prove di accordo su Premium

Secondo Mediobanca il gruppo di Cologno e il finanziere Bolloré sono a un passo dall’ intesa: la pay tv in una newco partecipata al 40% da ciascuno dei due soci

 

 

«Negli ultimi giorni abbiamo osservato che gli amministratori delegati di entrambe le società hanno espresso il desiderio di trovare un accordo: questo rimane il nostro scenario di base, in quanto sarebbe nell’ interesse di entrambe le società». Così scrive Mediobanca Securities, a proposito del conflitto su Premium che divide Mediaset (membro del patto di sindacato di piazzetta Cuccia) da Vivendi, presieduta da Vincent Bolloré che nel capitale Mediobanca è secondo solo a Unicredit. Certo, non è una prova ma sicuramente un buon indizio del fatto che, sotto le dichiarazioni bellicose di Pier Silvio Berlusconi e di Arnaud de Puyfontaine, pdg del gruppo parigino, c’ è la volontà di evitare uno strappo non indolore.

Un terreno di intesa, secondo le indiscrezioni, c’ è: il capitale di Premium potrebbe essere diviso in parti eguali al 40%, soluzione che permettere sia a Vivendi che a Mediaset di non consolidare nei conti il controllo della pay tv.

Il restante 20% della società, già battezzata Telecom Plus dovrebbe finire a una società tlc che non sarà Telecom Italia. Sarà necessario ridiscutere i termini finanziari dell’ accordo iniziale: cala la quota di Premium nelle mani di Vivendi, dovrebbe salire il pacchetto di titoli Mediaset da girare al partner francese in cambio del 3,5% di Vivendi. Si parla di una percentuale attorno al 7%, sufficiente a sottolineare il valore strategico dell’ investimento di Bolloré, ma non tale da alimentare il sospetto di una scalata al gruppo televisivo. La cessione del Milan, del resto, ha senz’ altro rafforzato le munizioni finanziarie di Fininvest. Non per questo viene meno il gioco delle scalate. Anzi. Sulla spinta delle indiscrezioni dei giornali, alimentate dal nervosismo di palazzo Chigi per le mosse di Bolloré, ha preso quota ieri la corsa a Mediobanca, sostenuta dagli ottimi risultati di bilancio e dalla promozione di Kepler Chevreux. Ma a spingere gli acquisti è la sensazione che monsieur Bolloré intenda rafforzare la sua posizione in piazzetta Cuccia per metter le mani sulle Generali. Il finanziere bretone, secondo i gossip, potrebbe mettere assieme una partecipazione attorno al 22-23% della compagnia triestina, sommando la quota in mano a Mediobanca all’ 11% circa in mano a quella di Unicredit, sfruttando la necessità di far casa del nuovo ad Jean-Pierre Mustier, e a quella in mano al gruppo Berlusconi. Insomma, un disegno ambizioso e sofisticato, uno di quelli che di rado riescono a tradursi in realtà. Ma anche un disegno che ben si sposa con il metodo Bolloré, abilissimo a montare e smontare alleanze a suo vantaggio.

 

(Nella foto, il logo di Mediaset e Vivendi)