Pubblicato il 04/08/2016, 12:32 | Scritto da La Redazione
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Tg Rai: proposti Colucci al Tg2 e Mazzà al Tg3

Tg Rai: proposti Colucci al Tg2 e Mazzà al Tg3
Campo Dall'Orto ha indicato anche Andrea Montanari al Gr e Nicoletta Manzione a Rai Parlamento, Orfeo resta al Tg1. Oggi prevista la decisione in cda. Per il piano dell'informazione solo “linee guida”. Opposizioni e sinistra Pd in Vigilanza: rinviare le nomine.

Rai, il dg propone Colucci (Tg2) e Mazzà (Tg3)

 

Rassegna stampa: Il Sole 24 Ore, pagina 11, di Marco Mele.

Campo Dall’Orto ha indicato anche Andrea Montanari al Gr e Nicoletta Manzione a Rai Parlamento, Orfeo resta al Tg1. Oggi prevista la decisione in cda. Per il piano dell’informazione solo “linee guida”. Opposizioni e sinistra Pd in Vigilanza: rinviare le nomine.

Il vertice della Rai va avanti sulle nomine, ma il Piano per l’informazione sarà approvato solo nel gennaio del prossimo anno. Le opposizioni, in commissione di Vigilanza, così come la sinistra Pd, chiedono un rinvio delle nomine nei telegiornali a quando il Piano sarà approvato, con il parere della commissione stessa. Ora il cda si trova nelle condizioni, stamattina, di procedere comunque alle nomine contro il parere di gran parte della commissione che l’ha nominato. Lo stesso Francesco Verducci, vicepresidente della Vigilanza, Pd, renziano, criticava nel pomeriggio il fatto che siano stati consegnati ieri i curricula dei prossimi direttori dei Telegiornali ai consiglieri di amministrazione: «Trovo gravemente sbagliato sottolineava Verducci che i vertici Rai abbiano formalizzato le proposte prima dell’audizione in Vigilanza. Prima viene il progetto, su cui la Vigilanza ha competenza, poi i nomi, di esclusiva prerogativa Rai».

In commissione di Vigilanza, però, sia il Pd, con il capogruppo Vinicio Peluffo, sia Area Popolare con Maurizio Lupi, rifiutano qualsiasi collegamento tra l’audizione del vertice, relativa al Piano o presunto tale e le nomine, come invece richiesto dal senatore Fornaro della sinistra Pd. Il presidente della commissione Roberto Fico, Movimento 5 stelle, decide di non mettere ai voti la proposta della sinistra Pd, al quale si era associata Sel, perché «le nomine non sono in alcun modo competenza della commissione». Al Cda non è stato proposto alcun Piano vero e proprio, ma solo una «proposta di sviluppo del progetto sull’offerta informativa». I curricula consegnati confermano tutte le indiscrezioni dei giorni scorsi, con la riconferma di Mario Orfeo al Tg1 e di Vincenzo Morgante al Tgr, la nomina di Ida Colucci alla direzione del Tg2, quella di Luca Mazzà al Tg3, di Andrea Montanari alla direzione dei Gr radiofonici e di RadioUno e di Nicoletta Manzione a RaiParlamento.

Nessuna sorpresa, ma i nomi sono stati formalizzati ben prima dell’illustrazione delle linee guida del Piano alla Vigilanza. Per il presidente della Rai, Monica Maggioni, il cda «non doveva votare alcun piano, ma ha discusso, in un pre-consiglio informale, uno schema progettuale» che continuerà ad essere discusso, che non richiede alcun voto perché la commissione aveva chiesto un confronto. «Al compimento del percorso di confronto all’interno e con la commissione, trovato un modello, si arriverà a un voto e si arriverà ai mutamenti strutturali». La concorrenza interna sottrae risorse, la digitalizzazione è troppo in ritardo, spiega il presidente della Rai, il progetto coinvolgerà migliaia di persone. «Il piano c’è, ma non richiede un voto, la discussione procede oggi, prevista dall’ordine del giorno» precisa Maggioni.

Si va avanti con le nomine, insomma, e si avvia il percorso per approvare il Piano nel gennaio dello scorso anno. Si creano quattro nuovi direttori e bisognerà trovare, nel cda di oggi, una nuova collocazione ai quattro direttori uscenti. La Rai non riesce, ancora una volta, ad affermare la propria autonomia rispetto ai tempi dettati da politica e istituzioni, in questo caso soprattutto per la sostituzione di Bianca Berlinguer al Tg3. Del Piano si parlerà in seguito. Il punto di partenza: il 53% del tempo che gli italiani passano a informarsi è dedicato ai media tradizionali, il 47% ai media digitali. Il progetto Digital First metterà al centro l’informazione digitale, «che oggi è in un angolo: aspettiamo dimettere in rete il telegiornale che va in onda per aggiornare le news su Internet» commenta Antonio Campo Dall’Orto, direttore generale della Rai, illustrando le linee di sviluppo del futuro Piano in Vigilanza. L’unico interrogativo rimane a questo punto la compattezza del cda Rai a fronte del pacchetto di nomine proposte.

 

(Nella foto la statua equestre di Viale Mazzini)