Pubblicato il 30/07/2016, 12:05 | Scritto da La Redazione

Tv pubblica: “L’ ufficio del personale Rai aggirato per i megacontratti”

Tv pubblica: “L’ ufficio del personale Rai aggirato per i megacontratti”
Direttori e consulenti - Sui compensi oltre i 240 mila euro una fonte svela: "Accordi elaborati dallo staff di Campo Dall' Orto, senza verifiche". Così su Il Fatto Quotidiano.

Il dg smentisce

Rassegna Stampa: Il Fatto Quotidiano, pagina 4, di Antonio Massari

Tv pubblica

“L’ ufficio del personale Rai aggirato per i megacontratti”

Direttori e consulenti – Sui compensi oltre i 240 mila euro una fonte svela: “Accordi elaborati dallo staff di Campo Dall’ Orto, senza verifiche”. Il dg smentisce

Chi ha elaborato i contratti per direttori, vicedirettori e consulenti della ricchissima infornata voluta dal direttore generale Antonio Campo Dall’ Orto? Il regolamento prevede che se ne occupi l’ ufficio del personale. E la Rai sostiene che sia effettivamente andata così.

Ma c’ è chi sostiene una versione diversa. Ed è disponibile a confermarla se dovesse essere ascoltato dalla Corte dei conti o dall’ Anac guidata da Raffaele Cantone. Lo stesso Cantone che nei prossimi giorni, mercoledì 4 agosto, sentirà Campo Dall’ Orto proprio sulla questione contratti.

“Se l’ Autorità nazionale anti corruzione e Raffaele Cantone vogliono sapere come siano stati realmente gestiti i contratti dei direttori e vicedirettori nominati da Antonio Campo Dall’ Orto è sufficiente ascoltare la versione dell’ intero ufficio personale che li ha gestiti e chiedere l’ accesso alle email che hanno caratterizzato il loro iter. Si scoprirà che le indicazioni per i contratti, per esempio, non partivano dall’ ufficio del personale ma dallo staff di Campo Dall’ Orto. Molto spesso le indicazioni contrattuali venivano poi corrette dall’ ufficio del personale e rispedite allo staff del direttore. In sostanza, l’ ufficio del personale, che doveva essere coinvolto innanzitutto per verificare se esistevano competenze interne, è stato ridimensionato al ruolo di chi si limitava alla sola scrittura dei contratti, le cui condizioni, invece erano impartite dallo staff del direttore generale”.

A parlare così è una fonte qualificata interna alla Rai che chiede l’ anonimato ma assicura: “Se l’ Anac e Cantone vorranno sentirmi sono a loro disposizione”. Di certo c’ è che mercoledì prossimo Campo Dall’ Orto e il cda Rai saranno di fronte all’ Anac e a Cantone per discutere – dopo l’ esposto presentato dall’ Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai – quanto meno del contratto di consulenza, da 240 mila euro annui, firmato da Francesco Merlo e l’ ingaggio, per 640 mila euro, dello stesso presidente. Spetterà poi all’ Anac decidere se fare chiarezza anche sugli altri contratti della gestione Dall’ Orto. “Il Fatto” ha chiesto al direttore della Rai di smentire o confermare quanto affermato nostra fonte. La prima risposta è stata la seguente: “Tutti i nostri contratti per i dirigenti vengono fatti all’ interno. Verifico e la faccio contattare”. Dall’ Orto è stato di parola. Siamo stati contattati dall’ ufficio stampa della Rai che ha ribadito il concetto: “Dopo aver consultato l’ ufficio del personale abbiamo accertato che i contratti in questione non sono mai stati scritti altrove”. In sostanza, la Rai smentisce la nostra fonte che, però, continua a confermare la sua tesi dichiarando che è possibile verificarla attraverso gli stessi documenti interni alla Rai: le email intercorse tra l’ ufficio del personale e lo staff di Campo Dall’ Orto. Email e documenti che, se l’ Anac vorrà visionarle, potranno svelare non solo all’ organismo guidato da Raffaele Cantone, ma all’ intera opinione pubblica, come si sia realmente svolta questa tornata di ricchissimi contratti che stanno imbarazzando non soltanto la Rai, ma anche la Presidenza del Consiglio che, comunque, era già informata sia sui compensi dei dirigenti, sia su quello di Campo Dall’ Orto.

L’ esposto dell’ Usigrai già mesi fa aveva aperto la partita, quando ha segnalato la situazione all’ Anac alla Corte dei conti. Il sindacato dei giornalisti vuole verificare se sia stata violata la riforma della Rai e, in particolare, il tetto del 5 per cento, sul totale dei dirigenti, previsto per le assunzioni a tempo determinato. E non solo. L’ Usigrai vuole che si accerti se, sul reclutamento del nuovo personale, siano state rispettate tutte le norme in termini di anti corruzione e trasparenza. Ed è proprio uno dei punti sui quali batte la nostra fonte: è necessario, prima di ricorrere a risorse esterne, una ricognizione delle risorse interne. “Non è andata così – conclude la fonte – perché l’ ufficio del personale non ha fatto le verifiche necessarie per valutare se, all’ interno della Rai, esistessero competenze adeguate a svolgere le mansioni richieste. Ed è facilmente dimostrabile dalle corrispondenze intercorse”.

L’ ufficio stampa Rai sottolinea che, data la peculiarità degli incarichi, tra direttori, vicedirettori e consulenti, l’ eventuale eccezione è invece ampiamente prevista e praticabile.

 (Nella foto, il cavallo della sede Rai di Viale Mazzini)