Pubblicato il 26/07/2016, 15:33 | Scritto da Tiziana Leone
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Nei curricula Rai fioccano premi, onorificenze, impegni nel sociale

Nell’ambito dell’operazione trasparenza Rai, oltre agli stipendi, sul sito Rai.it sono consultabili i curricula di manager e giornalisti

Che poi tutti a guardare i soldi. E quanto guadagna tizio, e quanto riceve caio, ma chi guarda il curriculum? In fondo sono le esperienze professionali a fare un’azienda, sono i trascorsi di chi cerca di tirare avanti la carretta a fare la differenza, mica solo la vil pecunia. E tutti a fare i conti in tasca ai manager e giornalisti di Viale Mazzini senza degnarsi di dare uno sguardo a cosa ha fatto che so Campo Dall’Orto o Carmen Lasorella per meritarsi certi stipendi, che uno vada a lavorare oppure no. E allora apriamoli questi pdf che la Rai ha così gentilmente pubblicato sul suo sito. E guardiamo. Tra una laurea, un corso di giornalismo, un libro e un Grande Fratello spuntano onorificenze, impegni nel sociale, premi che dal Telegatto portano dritto alla Grolla d’oro, ma mica è colpa loro se chi l’ha inventati li ha chiamati così.

Ecco per esempio alzi la mano chi sapeva che il direttore generale Antonio Campo Dall’Orto (Cdo), oltre a Mtv, Poste Italiane e compagnia bella è stato nominato «Advocate dell’Onu per il supporto e l’impegno speso per la campagna “No Excuse 2015”, promossa dalle Nazioni Unite e volta a contrastare la povertà e la fame nel mondo»? Gli basterebbe devolvere anche solo metà dei 650mila di stipendio. Ma andiamo avanti e leggiamo che Cdo «nel corso della sua carriera sostiene numerose campagne di sensibilizzazione sociale». Ora che aiuti a sensibilizzare la società sui diritti dei bambini, che faccia campagne contro l’abbandono dei gatti in tangenziale o sui diritti del bagnante a non avere l’ombrellone attaccato a quello del vicino è ovviamente relativo. Tanto basta scorrere nella lettera C e passare al curriculum di sua maestà Genseric Cantournet, Chief Security Officer, l’uomo cui Viale Mazzini ha consegnato le chiavi della sua sicurezza, per tirare un sospiro di sollievo. «Nel corso della sua carriera militare ha ricevuto diverse onoreficenze: Citation à l’ordre de la Division – Croix de Guerre T.O.E., Croix du Combattant, Médaille de Reconnaissance de la Nation – Opérations Extérieures, Médaille Commémorative d’ex-Yougoslavie, Médaille d’or de la Défense Nationale, Médaille de l’OTAN». Anche qui, non importa conoscerle, basta solo ricordare al Mandrake di cui sopra che onoreficenze in italiano si scrive onorificenze, ma lui è francese.

Andiamo oltre e infiliamoci in quel fantastico mondo di commendatori e cavalieri della Repubblica Italiana di cui la Rai sembra esser piena. Bianca Berlinguer, direttore Tg3: «Nel dicembre del 2014 il Presidente delle Repubblica Giorgio Napolitano la nomina Commendatore al merito della Repubblica Italiana». Giancarlo Leone, direttore del coordinamento editoriale dei palinsesti tv: «È insignito dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce, ordine al merito della Repubblica Italiana». Marcello Masi, direttore Tg2: «È insignito dell’onorificenza di Commendatore, Ordine al Merito della Repubblica Italiana». Mario Orfeo, direttore Tg1: «A gennaio 2015 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo nomina Commendatore della Repubblica». Tiziana Ferrario, giornalista: «È stata insignita del riconoscimento di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per l’impegno civile come giornalista inviata in aree di guerra». Antonio Preziosi, caporedattore corrispondente per i servizi giornalisti radiofonici e televisivi dal Belgio: «È Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana». Federica Sciarelli: «È insignita dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana». Emanuele Fiorilli corrispondente e Responsabile dell’ufficio per i servizi giornalistici dalla Turchia e dai Paesi dell’Europa sud orientale:«Per il servizio svolto dalla sede di corrispondenza di Madrid ha ricevuto dal Presidente della Repubblica l’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine della Stella d’Italia». Poi c’è Monica Maggioni che è «maggiore della riserva selezionata del Corpo di Commissariato dell’Aeronautica Militare». Tante volte servisse.

Ma entriamo nello sterminato mondo dei premi, costellato da certi nomi che in confronto Tolkien nell’intera trilogia del Signore degli anelli è stato parco. Se Daria Bignardi, direttore di Rai 3 può vantare nel suo curriculum «numerosi riconoscimenti, tra i quali il Premio Flaiano, il Premiolino, l’Oscar della Tv, il Telegatto, l’Oscar del Riformista», Massimo Enrico Milone responsabile Rai Vaticano «ha ricevuto numerosi riconoscimenti per l’attività giornalistica, tra cui i premi per il Bimillenario Virgiliano, il Città di Napoli, Il Dorso e il Buone Notizie e per una trilogia sui Santi del Mezzogiorno ha ricevuto il Premio Capri – San Michele». E voi che non lo sapevate.

Poi c’è Mario Orfeo che si è portato a casa «il Premio Biagio Agnes per la televisione, il World Champion for wine and food comunication wsa 2008 e il Premio giornalistico Report per la terra 2015». Pasquale D’Alessandro, direttore di Rai 5 ha in tasca, al momento, soltanto «il premio giornalistico internazionale Santa Margherita Ligure per la cultura Nicola Abbagnano», meglio di lui c’è Francesco Pinto, responsabile del centro di produzione di Napoli che tra i premi vanta «tre Astrolabium Award e una Grolla d’Oro a Saint Vincent». Anche voi, non state lì a chiedervi di che tipo di premi si tratti. Tanto con quello che guadagnano.

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Monica Maggioni e Antonio Campo Dall’Orto)