Pubblicato il 22/07/2016, 13:32 | Scritto da La Redazione
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Rcs: anche Bonomi non molla l’osso e si rivolge alla Consob

Rcs: anche Bonomi non molla l’osso e si rivolge alla Consob
Dopo Della Valle tutta la cordata chiede di verificare se vi siano comportamenti anomali nell'Opas di Cairo. Una copia dell'esposto trasferita anche alla Procura. Nel mirino alcuni acquisti effettuati in sede di offerta. Così Carlotta Scozzari su “Il Messaggero”.

Rcs, Bonomi si rivolge a Consob e pm

 

Rassegna stampa: Il Messaggero, pagina 17, di Carlotta Scozzari.

Dopo Della Valle tutta la cordata chiede di verificare se vi siano comportamenti anomali nell’Opas di Cairo. Una copia dell’esposto trasferita anche alla Procura. Nel mirino alcuni acquisti effettuati in sede di offerta.

Non solo è già finita la tregua che aveva seguito i risultati della battaglia per Rcs, che ha decretato vincitore Urbano Cairo. Ma tornano a farsi accesi i toni dello scontro tra le due fazioni: Cairo da una parte, Andrea Bonomi con Diego Della Valle, Mediobanca, Unipol e Pirelli dall’altra. A dire il vero, la tregua era stata interrotta già due giorni fa dal patron della Tod’s, che aveva chiesto alle autorità competenti, lasciando intendere Consob ma anche la Procura, di essere rassicurato sul rispetto delle regole nello svolgimento delle due offerte, terminate il 15 luglio. Mentre ieri l’intera cordata di Bonomi, tramite il veicolo che ha lanciato l’offerta, ossia Imh, ha fatto sapere di avere presentato un esposto in Consob. Alla Commissione di vigilanza è stato chiesto di verificare «se vi siano state irregolarità nello svolgimento dell’Opas», cioè dell’offerta pubblica di acquisto e scambio su Rcs «da parte di Cairo Communication».

LA TEMPISTICA L’esposto è stato presentato il 20 luglio, cioè quando Della Valle ha chiesto chiarezza e rassicurazioni. Proprio due giorni fa, lo stesso Bonomi, fino a quel momento orientato a uscire di scena senza troppo clamore ed evitando battaglie legali, sembra si sia convinto anche sulla base di pareri legali da parte di studi rinomati a procedere con l’esposto. Non solo: una copia, accompagnata dagli allegati e da una lettera di presentazione, è stata portata al Procuratore capo di Milano, Francesco Greco, coordinatore del dipartimento di diritto penale dell’economia. Ma quali sarebbero le presunte irregolarità che hanno convinto Bonomi e tutta la cordata a dare di nuovo battaglia? Nel mirino sembra ci siano alcuni pacchetti di titoli Rcs acquistati e poi apportati all’Opas, come il 4% circa acquistato da Equita, consulente di Cairo Communication, ma anche il 4,2% rilevato il 15 luglio dallo stesso editore di La7 sul mercato dei blocchi. C’è chi azzarda l’ipotesi di un concerto tra più soggetti, che potrebbe cambiare i presupposti dell’offerta trasformandola da volontaria in obbligatoria. In questo caso, però, si sarebbe dovuto superare il 25%, ma non appaiono univoche le interpretazioni sui pacchetti di titoli da considerare per il conteggio. Potrebbero però esserci anche altri motivi che hanno convinto Imh a muovere verso la Commissione presieduta da Giuseppe Vegas e la Procura.

A sbrogliare la matassa sarà anzitutto la Consob, che, sottolineano ambienti vicini a Cairo, di norma vigila senza sollecitazioni sulla correttezza delle procedure. Dagli stessi ambienti filtra anche stupore per la reazione di Della Valle di due giorni fa. «Mi sembra che sia stata chiesta chiarezza e questo è importante per il mercato. Ci sono autorità che hanno il compito di occuparsi del rispetto delle regole e lo stanno facendo bene», ha commentato ieri Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo (primo consulente di Cairo). La conclusione della sfida, ha aggiunto, è «una soluzione decisa dal mercato. La proposta di Cairo ha avuto l’effetto di smuovere una situazione da troppi anni stagnante e di rivitalizzare la quotazione in modo soddisfacente. Alla fine avrà l’effetto di mettere la società editoriale nelle mani di un esperto del settore». Oggi, intanto, è previsto il pagamento del corrispettivo per le azioni apportate all’offerta (0,18 titoli Cairo Communication e 0,25 euro in contanti), cosa che consentirà al patron de La7 di entrare in possesso del 48,8% di Rcs. Da oggi al 28 luglio, invece, gli azionisti che avevano aderito all’offerta di Imh hanno facoltà di migrare su quella di Cairo, che potrebbe così salire fino a quasi il 62% del gruppo che edita il Corriere della Sera.

 

(Nella foto Urbano Cairo)