Pubblicato il 16/07/2016, 12:21 | Scritto da La Redazione
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Cairo: «Partita vinta, ora grande lavoro»

Il ceo di Intesa Messina: «Rcs sarà in grado di esprimere le grandi potenzialità»

 

 

Rassegna Stampa: IlSole24Ore, pagina 23, di Antonella Olivieri

 

Il progetto. L’imprenditore punta a «entrare in Rcs in tempi velocissimi, l’importante ora è la velocità di esecuzione»

Cairo: «Partita vinta, ora grande lavoro»

Il ceo di Intesa Messina: «Rcs sarà in grado di esprimere le grandi potenzialità»

Urbano Cairo ha festeggiato la vittoria della battaglia su Rcs brindando a champagne con la squadra degli advisor – Banca Imi (Intesa-Sanpaolo), Equita, lo studio EredeBonelli – che l’ hanno aiutato nella mission impossible di entrare nella casa che edita il Corriere della Sera dalla porta principale. Rispetto alla cordata Bonomi che partiva dal 22,6%, Cairo ha lanciato la sfida con appena il 4,7% e l’ appoggio di Intesa che, titolare di un altro 4,2%, è anche il primo creditore di Rcs. La determinazione ha pagato perchè il mercato gli ha consegnato il 40%, sancendo la prevalenza dell’ Opas con 124,2 milioni di azioni raccolte, pari al 48,82% del capitale.

«Sinceramente non mi aspettavo una distanza così importante, non dimentichiamo che nella cordata concorrente c’ erano dei pesi massimi. Comunque un bel segnale, un segnale forte, di come la gente vuol premiare merito e competenza», ha commentato a caldo l’ editore piemontese, «ma ora mi aspetta un lavoro pazzesco», ha commentato a caldo l’ editore, che vuole entrare in Rcs «in tempi velocissimi, perchè l’ importante ora è la velocità di esecuzione».

Il risultato dell’ offerta è ancora provvisorio perchè il conteggio finale si farà il 28 luglio, quando si saprà quanti titoli saranno stati girati dall’ offerta soccombente. Allo stato, Cairo Communication dovrà versare 63,69 milioni in contanti agli aderenti, utilizzando solo parte della liquidità in cassa che ammonta a circa 90 milioni, dopo il pagamento dei dividendi.

Lunedì però, all’ assemblea straordinaria convocata per adeguare l’ aumento di capitale al concambio dell’ ultimo rilancio, sarà chiesta la delega per un altro aumento di capitale riservato fino a 70 milioni, che lo stesso Urbano Cairo ha intenzione di sottoscrivere almeno in parte, operazione che consentirà di compensare l’ esborso per contanti.

A oggi la diluizione del controllo in Cairo Communication per l’ editore sarebbe dal 72,98% al 46%, ma nel caso risultasse eccessiva a conclusione dell’ operazione è già stato messo in conto di lanciare un reverse accelerated bookbuilding per risalire sopra il 51%.

L’ Opas – che ha offerto 0,18 azioni di Cairo Communication e 25 centesimi in contanti per ciascuna azione Rcs – ha convinto i due terzi del flottante di Rcs a non vendere, ma a restare in partita a fianco dell’ editore che sul piatto ha messo anzitutto se stesso e le sue competenze nel settore. Cairo ha promesso di portare l’ Ebitda del gruppo integrato – le sue riviste, La 7, Il Corriere della Sera, la Gazzetta dello Sport, i periodici della ex Rizzoli – a 215 milioni nel 2018 con ricavi complessivi a 1.340 milioni e di raddoppiare così il valore dell’ investimento per chi ha creduto nel progetto. Non sarà facile, perchè Rcs parte comunque con una zavorra di quasi 400 milioni di debito.

«L’ iniziativa presentata da Urbano Cairo, con il nostro sostegno decisivo, per il rilancio di Rcs ha ottenuto un risultato straordinario, che per noi è motivo di grande soddisfazione – ha commentato Carlo Messina, ad di Intesa-SanPaolo – È la dimostrazione di come progetti industriali ben concepiti, e presentati in maniera convincente, siano in grado di affermarsi e di coinvolgere la maggioranza di grandi investitori internazionali e risparmiatori. Siamo certi che ora si potrà andare verso una fase nuova nella quale Rcs sarà in grado di esprimere le grandi potenzialità di un gruppo ricco di professionalità e competenze».

(Nella foto, Urbano Cairo)