Pubblicato il 15/07/2016, 15:26 | Scritto da Gabriele Gambini
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La Quinceañera su Real Time: dietro la festa, c’è l’indagine sulla società che cambia

La Quinceañera su Real Time: dietro la festa, c’è l’indagine sulla società che cambia
La celebrazione del quindicesimo anno d'età delle ragazze sudamericane in Italia, raccontata con particolari inediti e con un occhio su riti e tradizioni latine. Ecco che cosa vedremo nella docu in onda domenica 17 luglio alle 21.10.

Il titolo prende il nome dalla celebrazione rituale del passaggio dall’adolescenza all’età adulta, indicato nei quindici anni d’età, delle ragazze latino-americane.

 

Nella ritualità sudamericana, “prima si svuota la bottiglia, poi l’anima”. Lo diceva Roberto Bolaño, scrittore cileno che conosceva bene sia le bottiglie, sia le anime dei suoi conterranei in quell’area di mondo dove gesti, simboli, riti presiedono la tutela della tradizione e della continuità generazionale nel contesto familiare. Anche per questa ragione, La Quinceañera, docu in onda su Real Time (canale 31 del dtt) domenica 17 e 24 luglio alle 21.10 prodotto dalla neonata mediaMai di Davide Maggio e Mattia Buonocore con Toro Media, si preannuncia come interessante mix di entertainment e indagine antropologica. Il titolo prende il nome dalla celebrazione rituale del passaggio dall’adolescenza all’età adulta, indicato nei quindici anni d’età, delle ragazze latino-americane. I sacrifici economici delle famiglie per realizzare una festa in pompa magna, la creazione dell’abito da indossare tra lustrini e pailettes, la venerazione per il fucsia, scelta cromatica che domina l’allestimento della location in cui si celebra l’evento. E poi i balli, le lacrime, gli eccessi. Tutto è documentato in presa diretta attraverso l’esperienza di Anggie, equadoregna residente a Monza, e di Alessia, milanese di origini peruviane.

Ma il refolo ludico e festaiolo che sulle prime potrebbe ricordare una puntata de Il boss dei prediciottesimi, nasconde un sottotesto visibile: ogni passo delle celebrazioni è descritto soffermandosi sul valore intrinseco della ritualità, viva e vegeta a dispetto del contesto geografico in cui si svolge. Per questo, oltre all’Italia, terra d’adozione delle protagoniste, le riprese indugiano oltreoceano, in Perù e in Ecuador. Lì, le interviste ad amici e parenti delle festeggiate, completano il quadro della narrazione e fanno da ponte multiculturale, sdoganando tradizioni lontane figlie di un sincretismo coloniale con cui l’Europa di oggi deve fare i conti. È la mission editoriale di Real Time: dopo i matrimoni gipsy, dopo il racconto delle unioni civili e di quelle miste, la rete aggiunge un ulteriore tassello alla descrizione di un substrato nostrano in mutamento. Liberandolo dai pregiudizi con rigore formale, senza rinunciare alla leggerezza dell’entertainment.

Gabriele Gambini
(nella foto un momento del programma)