Pubblicato il 14/07/2016, 13:30 | Scritto da Francesco Sarchi
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«Questa Rai è un’orgia buonista»

«Questa Rai è un’orgia buonista»
Il consigliere di amministrazione Arturo Diaconale: non si usa la tv solo per strappare lacrime. Così su Libero

I palinsesti di TeleBoldrini

Rassegna Stampa: Libero, pagina 11, di Enrico Paoli

«Questa Rai è un’orgia buonista»

Il consigliere di amministrazione Arturo Diaconale: non si usa la tv solo per strappare lacrime

«I palinsesti della Rai sono diventati l’orgia del politicamente corretto». Già, quel politicamente corretto a senso unico, tanto caro alla presidente della Camera, Laura Boldrini, che la Rai ha deciso di assecondare apparecchiando ben 16 prodotti incentrati su Islam e clandestini, unioni civili e violenza sulle donne. Tutto legittimo, per carità, ma il servizio pubblico non può essere un vettore informativo monodirezionale. Invece «tutti i prodotti, dalle fiction ai programmi di intrattenimento, vanno in una sola direzione», afferma il consigliere di amministrazione della Rai, Arturo Diaconale, «accanto alle produzioni dedicate all’Islam vorrei vedere anche documentari e reportage incentrati sui centri di accoglienza e sul malaffare che vi prospera attorno. Se vuoi fare informazione non puoi usare la telecamera solo per strappare lacrime e commozione. Serve anche denunciare, alimentare la rabbia contro il malaffare». Il quale non si ferma certo di fronte al politicamente corretto. Anzi, lo sfrutta, lo usa per scardinare il sistema, come hanno dimostrato le numerose inchieste della magistratura. Attorno alle quali non si fanno fiction, non si realizzano serie televisive. Non rientrano nel canone del politicamente corretto indicato dalla Boldrini. Che la Rai sia particolarmente sensibile ai temi della presidente della Camera lo testimonia anche il deputato del Pd e membro della commissione di Vigilanza sulla Rai, Michele Anzaldi. All’inizio di luglio i componenti della commissione di Vigilanza avevano ricevuto una lettera-appello da parte di studiosi, intellettuali ed esponenti del mondo islamico italiano con la quale veniva chiesto coraggio al servizio pubblico radiotelevisivo nell’affrontare il rapporto con le realtà islamiche. «Si trattava del secondo appello arrivato alla Rai», spiega l’esponente dem, «dopo il primo invito dello scorso novembre caduto nel vuoto, secondo quanto lamentano i promotori alla luce dei nuovi palinsesti». Agli intellettuali nulla, alla Boldrini tutto. «È la cifra dell’attuale dirigenza», spiega ancora Diaconale, «tanto che in consiglio di amministrazione ho sollevato la questione relativa alle partecipazioni della presidente Monica Maggioni e dell’amministratore delegato, Antonio Campo Dall’Orto, ai convegni d’area. Se l’invito arriva dal Pd tanto Dall’Orto quanto la Maggioni sono in prima fila. Ma se ad organizzare i lavori è una Fondazione riconducibile al centrodestra l’agenda di Viale Mazzini è piena. Se si adotta il politicamente corretto come faro, ebbene usarlo sempre, non a corrente alternata». In Rai devono avere dei fari spenti. E non sono quelli dato che Anzaldi ha duramente criticato la tv pubblica per come ha gestito la tragedia della Puglia. «Vergogna Rai: incidente Puglia ore 11,30, prime immagini ore 14,30! SkyTg24 con 2 telecamere. 30 dipendenti Tgr Puglia più Rainews: Tg3 al telefono con sito locale», ha scritto su twitter il deputato del Pd l’altro giorno. E ieri ha rincarato la dose. «Disastro Puglia. Ennesima lezione tv alla Rai. Sui principali siti on line prime immagini da droni. E la flotta Rai? Soliti sprechi?», scrive sempre su Twitter l’esponente dem. Tanto per avere un ordine di grandezza vale la pena sottolineare come i dati di SkyTg24, nella giornata del disastro, sono andati in crescendo fino al picco di share di oltre il 2% fra le 17 e le 19, mentre Rainews faceva registrare andamento altalenante. Nella fascia fra le 18 e le 19 lo share era la metà della concorrenza. Skytg24, sull’intera giornata, ha fatto 1’1,5%, più di mezzo punto sopra Rainews. E lo chiamano servizio pubblico.

Enrico Paoli

twitter@enricopaolil

(Nella foto Laura Bordini e Aldo Grasso ospiti di Ballarò)