Pubblicato il 04/07/2016, 14:33 | Scritto da La Redazione
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Alessandro Saba, da Eco alla Fox di Murdoch, passando per Mediaset

Alessandro Saba, da Eco alla Fox di Murdoch, passando per Mediaset
I piani di rilancio del nuovo vicepresidente di Fox, cresciuto in Mediaset tra “Amici”, “Camera Café” e “Invisibili”. Saba: “L'Italia ora è pronta per esportare non solo cibo e moda, ma anche intrattenimento tivù”. Così Stefania Carini su “CorriereEconomia”.

Un manager allievo di Eco alla corte di Murdoch

 

Rassegna stampa: CorriereEconomia, pagina 15, di Stefania Carini.

I piani di rilancio del nuovo vicepresidente di Fox, cresciuto in Mediaset tra “Amici”, “Camera Café” e “Invisibili”. Saba: “L’Italia ora è pronta per esportare non solo cibo e moda, ma anche intrattenimento tivù”.

Talvolta la vita ti mette davanti a un bivio che porta a due strade molto diverse. Diventare uno studioso di semiotica a Copenaghen o un autore televisivo a Cologno Monzese (Milano)? È quanto si è chiesto a un certo punto Alessandro Saba, una vita a Mediaset, ma dal 16 maggio Vicepresident responsabile dei canali entertainment, dell’area research e delle produzioni di Fox. Era studente a Bologna. «Quasi a fine studi, nel 1998, avevo vinto una borsa di studio in semiotica a Copenaghen ricorda oggi -. Scoprii però che era in scadenza anche un master per autori a Mediaset. Mi iscrissi, vinsi, e abbandonai l’idea di Copenaghen per rimanere chiuso a Cologno a scrivere format». Classe 1975, nato a Porto San Giorgio nelle Marche, ma vissuto in giro per l’Italia, Saba approda alla scuola di Umberto Eco rimanendone folgorato: «Ho sempre avuto una forte passione per la comunicazione, ma le sue lezioni mi hanno aperto un mondo. È stato un maestro eccezionale».

Laurea in Scienze della comunicazione, abbandona la carriera universitaria ma non la semiotica, che diventa la base per il suo percorso di autore e poi manager Mediaset. Nella sua esperienza come freelance collabora a Le Iene e a Buona Domenica con Maurizio Costanzo. Nel 2001 entra in azienda come responsabile produzioni del prime time di Italia Uno, coordinando decine di programmi di successo: «Amici fu il mio primo lavoro da interno, una vera scuola. Con Camera Café prendemmo un format francese ampliandone il successo. La sfida di Chiambretti Night fu mantenere l’aura divergente di Piero rispetto al mondo Mediaset». Tra i programmi che ricorda con più affetto c’è Invisibili con Marco Berry, dedicalo ai clochard. «Era il 2003, tutti dicevano che non avrebbe funzionato, e invece ebbe buoni ascolti e vinse diversi premi». Nel 2006 Saba amplia la sua area di competenza diventando direttore dei contenuti di Italia Uno e si occupa anche di branded content: «Ormai è molto importante. Bisogna unire esigenze editoriali e commerciali, solo così il prodotto ha successo».

C’è, però, un altro bivio nella strada del manager ed è recente: lasciare una big company italiana come Mediaset per una big company internazionale come Fox. Fortemente voluto dalla nuova amministratrice delegata del gruppo Kathryn Fink, ha il compito di tener testa al proliferare delle reti tematiche free e all’on demand: «È necessario eventizzare i nostri canali, offrire un packaging e un’esperienza di visione diversa. Per fare questo, ci vuole un panel di talent e volti riconoscibili: così si crea continuità e si riduce la distanza tra Fox e il pubblico italiano. Vanno realizzati anche prodotti collaterali che accompagnino le nostre serie. Infine, è necessaria una produzione costante di show originali». A tutto questo si aggiunge anche la volontà di scavalcare i confini italiani: «All’estero la moda e il cibo italiano sono apprezzati, tocca ora esportare anche la nostra tradizionale culturale nell’intrattenimento, unscripted e scripted. Gli americani sono stati più bravi di noi narrativamente, ma adesso è arrivata anche per noi l’onda creativa positiva. E Fox è una tavola da surf perfetta per cavalcarla». Insomma, dopo l’esperienza nel 2007 di Boris, tanto dirompente quanto molto local, Fox è pronta per una seriàlità dal respiro internazionale.

 

(Nella foto Alessandro Saba)