Pubblicato il 07/06/2016, 19:33 | Scritto da Andrea Amato
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Social tv: Fox vince la scommessa di Outcast anche grazie a Facebook

Social tv: Fox vince la scommessa di Outcast anche grazie a Facebook
Il network due settimane ha lanciato in rete il primo episodio della nuova serie horror, visto da 2,3 milioni di utenti. Ieri sera, con la messa in onda sulla pay tv, si ha avuto la dimostrazione che non c’è stata cannibalizzazione.

Su Facebook 2,3 milioni, in tv ottimo risultato al debutto con 200mila spettatori.

Il grande tema televisivo degli ultimi anni è: ma i social network, rispecchiano davvero l’audience tv o si stratta di un mondo lontano anni luce? Un elemento in più per trovare una risposta ce l’ha dato il lancio di Outcast, serie horror di Fox, ieri in onda in contemporanea in 129 Paesi. Oltre a una bella operazione di promozione legata alla street art, con undici capitali del mondo coinvolte (leggi qui), la vera novità è stata l’anteprima live su Facebook del 20 maggio, con 61 nazioni coinvolte (leggi qui). Per la prima volta un network, che in Italia è esclusivamente pay, ha deciso di liberare il primo episodio su un social, registrando in due settimane più di 2,3 milioni di visualizzazioni. Ieri sera, alla messa in onda in lineare, al quartier generale di via Salaria a Roma erano tutti con il fiato sospeso: «Non è che abbiamo fatto come Tafazzi?». La risposta è arrivata oggi: il primo episodio ha totalizzato 199mila spettatori, ottimo debutto per un prodotto comunque molto maschile e di genere, che non ha dato fastidio alla sorella FoxLife, che presentava il 21esimo episodio della serie cult Grey’s Anatomy (421mila spettatori), che non ha subito la controprogrammazione forte di Sky Atlantic con Il trono di spade e neanche la partita della Nazionale sulla generalista Rai 2.

Il dato è molto significativo, non solo per l’originalità e il coraggio dimostrato, ma soprattutto per le analisi che si possono trarre. La prima osservazione, la più lampante, è che le potenzialità della pay tv sono ancora molto grandi e che il traino dei contenuti (alla ripartenza reale dei consumi) potranno rimettere in moto la crescita del mercato, dato per saturo forse con troppa fretta. L’altro elemento è che su alcuni prodotti di genere la gratuità del social network non diventa un cannibale, ma, anzi, un valore aggiunto, illuminando contenuti che probabilmente avrebbero una vita di nicchia. Un applauso quindi a Fox, anche se ora ci aspettiamo una corsa dissennata e magari poco ragionata a questo tipo di format di comunicazione da parte di altri. E qualcuno, forse, si farà male.

twitter@andreaaamato

(Nella foto la locandina di Outcast)