Pubblicato il 07/06/2016, 11:32 | Scritto da La Redazione
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Fiorello: Sto bene così, il varietà può attendere

Fiorello: “L’Edicola non potrei farla in Rai”

Rassegna stampa: La Repubblica, pagina 52, di Silvia Fumarola.

Dal web alla tv: lo showman traccia un bilancio del suo esperimento. E in attesa di tornare in video in autunno riprende il tour nei teatri italiani.

«Fiore, Fioreeee», la gente urla, si sbraccia, lui si gira, sorride e saluta con la mano. La passeggiata domenicale di Fiorello con la moglie Susanna è interrotta dalle richieste di selfie. «Ero uscito per andare a votare». La sorpresa dell’incontro è reciproca, sorride: «Oddio, e adesso dove vado? Niente interviste». Trionfa su SkyUno con Edicola Fiore, rassegna stampa formato bar trasformato in studio televisivo, grandi risate con ospiti e battute che non risparmiano nessuno. Tra uno scherzo e l’altro invita a leggere “i giornali di carta” «perché sono soldi ben spesi, leggere è importante e sono utili»: almeno su questo qualcosa in più potrà dire. Fiorello ride: «Certo, lo penso e lo ripeto tutte le mattine: “Comprate i quotidiani, è importante”. Anche per un fatto pratico. Dopo il piacere della lettura resta la carta che è utilissima. Ci puoi pulire i vetri, usarla per accendere il fuoco nel camino, coprire i finestrini dell’auto, tenerla come forma per le scarpe… Non faccia così, sono consigli preziosi».

Ironico, imprevedibile, a 56 anni non lo ferma nessuno: con l’Edicola in coppia con il giornalista di Sky Sport Stefano Meloccaro fa ascolti record, anche in replica (oltre mezzo milione di spettatori sabato, per The worst of, il peggio di, mentre nella settimana supera i 700mila). «Mi fa piacere perché siamo partiti in sordina, nasce tutto col passaparola», dice Fiorello, «il segreto non c’è, ci divertiamo e la gente ci segue, anche senza vederci. Tanti mi dicono: “Sai, la mattina accendo la tv mentre mi preparo e intanto ti ascolto, sento le notizie, mi faccio due risate. Poi quando c’è più casino sbircio la tv per vedere cosa succede”. Questo mi ha fatto venire in mente che Edicola Fiore quando in autunno ripartirà perché questa settimana finiamo potrebbe andare anche in radio».

Alle 7 del mattino le rassegne non sono esattamente show, non strappano sorrisi; Fiorello strapazza le notizie, con la “Fiore cam”, il suo smartphone, sceglie le inquadrature (ci sono sette telecamere dentro e fuori al locale) s’inventa Marchini con la voce di Berlusconi mentre Gabriella Germani imita Giorgia Meloni e Virginia Raggi. «Facciamo quello che ci gira, con la massima libertà, un programma così l’avrei potuto fare solo su Sky, perché non ci sono vincoli, si lavora con agilità. L’ho spiegato al direttore generale della Rai Campo Dall’Orto quando ci siamo incontrati: Edicola Fiore era per Sky, avevo già un accordo con loro, è la verità. Ma poi una cosa così in Rai dove avrei potuto farla? Se l’immagina inserita dentro Unomattina? Non si può. Fare l’Edicola è una goduria, ha un grande potenziale ed è facilissimo».

Non tutti diventano Fiorello se invitano gli amici e commentano i giornali al bar: «Sveglia, caffè, raggiungo il bar, cellulare a portata di mano, leggiamo le notizie, spariamo le battute Meloccaro lo conosco da trent’anni, dai tempi dei villaggi turistici arriva l’ospite e il pubblico ti viene dietro. Era nato come un esperimento del web e funziona in tv perché c’è una bella alchimia». Se vai da Fiorello lo segui per forza, anche se Alessandra Amoroso l’ha picchiato col giornale. «È vero, che ridere, è forte quella ragazza. L’avevo pure presa in giro per i capelli, mi ha risposto che se li era stirati da sola quella mattina. Se vieni da noi devi essere pronto a tutto…». Dal benzinaio “Er pompa” a “Agonia” (all’anagrafe Vito Scrimieri, portiere di un palazzo, scelto dal regista Giovanni Veronesi per il prossimo film Non è un paese per giovani), col suo show 2.0 non sembra sentire la mancanza dei grandi varietà. «Li ho fatti in Rai e credo che sia il posto giusto dove realizzarli. La Rai è un’azienda che amo. Ma ora sto bene così e poi mi aspetta il teatro, riprendo lo spettacolo L’ora del Rosario, dal 18 giugno starò dieci giorni al Sistina di Roma». Edicola Fiore ha ricevuto il premio È Giornalismo, fondato da Enzo Biagi, Indro Montanelli e Giorgio Bocca e qualcuno ha storto il naso: «Hanno detto che i padri fondatori si sono rivoltati nella tomba, ma ho contato le volte in cui è stato detto e vi comunico che adesso sono nella posizione normale». Fiorello si è definito «giornalaio» e ha l’aria soddisfatta.

(Nella foto Fiorello)