Pubblicato il 05/06/2016, 15:01 | Scritto da Gabriele Gambini
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Video – Giorgio Lupano: Sacrificio d’amore ha dei personaggi molto belli

Giorgio Lupano: “Ho lavorato di fantasia e traendo ispirazione dalle mie origini”

Giorgio Lupano ha l’aria distaccata e affabile del dandy raffinato. Di quelli che avrebbero sguazzato nella belle epoque coltivando passioni intellettuali elitarie ma profonde. Magari avanguardiste. Appare perfetto per il ruolo di Corrado in Sacrificio d’amore (prodotto da Endemol Shine, su Canale 5 nel 2017, leggi qui), fiction che certifica il ritorno del feuilleton e del melò in una grande produzione in costume per la prima serata. Nella storia, pensata da Daniele Carnacina, Corrado è proprietario di alcune delle più importanti cave di marmo a Carrara. Frequenta il bel mondo, è un alto borghese ricco e rispettato. Siamo nel 1913. Le rivendicazioni sociali degli operai fanno da sfondo a un’Italia che presto sarebbe stata trascinata nella scellerata avventura della Prima Guerra Mondiale. Ma Corrado deve guardarsi, prima di tutto, da un conflitto di natura sentimentale. Sua moglie Silvia (Francesca Valtorta), è oggetto delle attenzioni amorose di Brando (Francesco Arca, guarda qui), cavatore di marmo impiegato nella proprietà dei coniugi, e non fa mistero di essere sul punto di cedere.

«Inizierà così – spiega Lupano – una narrazione in cui il melò e il classico triangolo d’amore si fondono a una ricostruzione storica accurata di un periodo decisivo per la nazione». L’attore appare disinvolto, mentre concede le interviste nei Laboratori Artistici Nicoli, a Carrara. «Qui sono di casa – racconta – mio nonno è di origini carrarine, conosco bene il carattere fumantino, ma sincero di questo popolo». Così come sta imparando a conoscere i suoi compagni di set: «Non avevo mai lavorato con Francesco Arca e Francesca Valtorta, ci stiamo frequentando ora, ci sono i presupposti per creare una proficua alchimia professionale». Come spiega in quest’intervista.

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Gabriele Gambini

(Nella foto Giorgio Lupano)