Pubblicato il 06/05/2016, 17:34 | Scritto da La Redazione

Matteo Renzi difende a spada tratta il dg Rai Antonio Campo Dall’Orto

Matteo Renzi difende a spada tratta il dg Rai  Antonio Campo Dall’Orto
Ora per il vertice la sfida è il piano industriale, dopo la seconda difesa del premier. Così Ettore Maria Colombo sul “QN”.

Rai, Renzi blinda Campo Dall’Orto: “Basta attacchi: fa un buon lavoro”

Rassegna stampa: QN, pagina 14, di Ettore Maria Colombo.

Ora per il direttore generale la sfida è il piano industriale.

Ieri sera, nell’auletta dei gruppi parlamentari della Camera dei Deputati, si è tenuta la proiezione di un film (coprodotto da Rai Fiction, andrà in onda martedì prossimo su Rai 1), cui i vertici della Rai, dal presidente Maggioni al dg Campo Dall’Orto, tenevano molto. Racconta la storia di Felicia Impastato, la ‘mamma coraggio’ del giovane Peppino Impastato ucciso a Cinisi, il 9 maggio 1978 dalla mafia. Un’occasione che è stata anche un modo, grazie alla doppia presenza istituzionale dei presidenti di Senato, Pietro Grasso, e Camera, Laura Boldrini, per chiudere le polemiche causate dalla presenza del figlio di Riina su Rai 1 e dal polverone successivo. «Con Grasso abbiamo oggi ottimi rapporti, come con la Boldrini»,

dicono da viale Mazzini.

Pure con il premier, Matteo Renzi, i rapporti di Campo Dall’Orto segnano bel tempo. «A lui va la mia gratitudine per gli impegni presi e il lavoro che sta facendo» ha detto Renzi per due volte: la prima a Pisa, venerdì scorso durante l’Internet Day, la seconda mercoledì al `Matteo risponde’. Lo si sottolinea anche da palazzo Chigi a significare quanto, pubblicamente come privatamente, il premier ‘tifi’ per il nuovo corso Rai inaugurato dalle nomine di

Maggioni e Dall’Orto. Insomma, gli attacchi che alcuni renziani come il deputato Michele Anzaldi, ma anche il senatore Salvatore Margiotta hanno mosso, sono «attacchi personali». Peraltro, anche le due audizioni del dg Rai in commissione di Vigilanza sono andate, a guardarle con gli occhi di viale Mazzini, «più che bene: il Pd ci ha dimostrato fiducia e incoraggiato a continuare nel lavoro e i gruppi di opposizione, da FI a M5S, hanno mosso rilievi e critiche ma in un’ottica di collaborazione». Certo, i problemi non mancano. Dall’Orto ha illustrato da poco, sia al cda Rai che alla Vigilanza, il piano industriale, ribadendo che «il canone va pagato», ma non nascondendo le criticità: «La Rai deve meritarsi il canone (sceso da 113 a 100 euro, ora verrà pagato in bolletta, ndr)».

«Nel 2015 ha spiegato Campo Dall’Orto in Vigilanza siamo riusciti a contenere le perdite (30 milioni di euro nel bilancio consuntivo del 2015, ndr) grazie al controllo dei costi e alla risalita della pubblicità nell’ultimo trimestre». Il risultato d’esercizio nel 2015 (2,49 miliardi, erano 2,48 nel 2014, costituiti da canoni per 1,6 miliardi, pubblicità 658,8 milioni, altri ricavi per 196,8 milioni), ha aggiunto il dg, «conferma la capacità della Rai di gestire la propria attività con criteri economici e garantendo nel contempo, una elevata qualità dei contenuti. Ora dobbiamo cogliere la sfida del piano industriale (che arriva al 2018, ndr), approvato all’unanimità dal Cda, che punta a trasformare la Rai in una moderna ed efficiente media company».

(Nella foto Matteo Renzi)