Pubblicato il 23/04/2016, 16:35 | Scritto da La Redazione

Tlc: Metroweb a Telecom e il 25% Sparkle a Cdp

Il patto Renzi-Bolloré

 

Rassegna Stampa: La Repubblica, pagina 24, di Giovanni Pons, Anais Ginori

 

Metroweb a Telecom e il 25% Sparkle a Cdp

Il patto Renzi-Bolloré

L’ operazione per respingere l’ attacco Enel sulla fibra e blindare in mani pubbliche i cavi Internet sottomarini

 

 

PARIGI. L’ endorsement di Vincent Bolloré a Matteo Renzi durante l’ assemblea di Vivendi a Parigi non è arrivato per caso. Il finanziere bretone voleva che il messaggio arrivasse forte e chiaro dalle parti di Palazzo Chigi, nel tentativo di ricucire un rapporto tra Telecom e governo italiano che dopo la discesa in campo di Enel per la rete in banda larga, fortemente sostenuta da Renzi, sembrava ormai sfilacciato. E secondo quanto risulta a Repubblica molto presto Bolloré dalle parole passerà ai fatti.

Allo studio dei vertici Telecom, con Flavio Cattaneo al debutto come amministratore delegato, e di quelli della Cassa Depositi e Prestiti, guidata dal presidente Claudio Costamagna e dell’ ad Fabio Gallia, c’ è un clamoroso scambio di asset: Metroweb in cambio di Telecom Sparkle.

Per rintuzzare l’ attacco dell’ Enel nella posa della fibra ottica sul territorio italiano, Telecom oggi ha una sola strada: accelerare fortemente con il proprio piano di investimenti. E per raggiungere questo obiettivo a Cattaneo non resta che dar corso alla bozza di accordo che il suo predecessore Marco Patuano aveva già preparato e presentato in consiglio e da lui stesso bocciata.

Con Metroweb nell’ alveo di Telecom il piano per cablare 100 città con la fibra negli appartamenti può crescere fino a 240 città mettendo così una bella distanza dai piani che Enel si prefigge di realizzare nei prossimi anni.

Dall’ altra parte il governo Renzi non ha mai fatto mistero di volere che Sparkle, una società che controlla i cavi internet sottomarini attraverso cui passano le miriadi di informazioni di tutti i Paesi dell’ area mediterranea, Israele e Medio Oriente inclusi, resti in mani italiane. E Bolloré, nell’ ormai famoso incontro con il premier italiano dell’ agosto 2015 e in quelli successivi ha dato la sua parola che ciò succederà. Non importa che i servizi segreti francesi, con cui il gruppo Bolloré ha collaborato più di una volta per risolvere i problemi delle sue controllate africane, abbiano da tempo messo gli occhi su Sparkle. Non a caso la moral suasion del governo francese da settimane va nella direzione di convincere Bolloré a conferire Telecom Italia a Orange, ancora controllato dallo Stato francese. In quel modo anche Sparkle sarebbe ricaduta sotto l’ influenza francese tagliando fuori la politica e i servizi di sicurezza italiani. Ma Bolloré è troppo furbo e intelligente per non capire che una mossa del genere avrebbe un effetto deflagrante su Telecom, pregiudicando ancor di più i rapporti con il governo italiano già oggi ai minimi termini. Con possibili ricadute ancora più violente sul fronte regolatorio, da cui Telecom dipende e da cui recentemente ha preso sonori schiaffoni. Perciò a Parigi hanno deciso di fare il contrario di ciò che chiede François Hollande, presidente ormai in scadenza e destinato a uscire di scena.

Proclamare all’ assemblea di Vivendi, al centro del cuore finanziario del paese, che le riforme di Renzi sono meglio di ciò che in questi anni è stato fatto in Francia, significa abbandonare Hollande al suo destino e cercare di recuperare il rapporto con il premier italiano che ultimamente sembrava compromesso.

Sparkle è una società che fattura 1,3 miliardi, senza debiti e con cassa, che produce circa 250 milioni di ebitda. In alcuni studi di banche d’ affari è stata valutata tra 1,2 e 1,6 miliardi. Metroweb invece è molto più piccola, la sua valutazione è intorno ai 700 milioni, e bisogna considerare che il fondo F2i è il primo azionista con il 54%.

L’ operazione potrebbe prevedere una Telecom che rileva la quota di F2i per cassa e poi il restante 46% che fa capo al Fondo Strategico potrebbe essere concambiato con una quota intorno al 25% di Sparkle, con Telecom che rimane azionista di maggioranza della società.

Ovviamente sono tutte ipotesi allo studio dei banchieri ma c’ è la volontà politica di Cdp e Bollore a concludere l’ operazione la soluzione tecnica si troverà.