Pubblicato il 09/04/2016, 14:01 | Scritto da La Redazione
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Rassegna Stampa: Nuovi tg e nomine, la Rai accelera

Rassegna Stampa: Nuovi tg e nomine, la Rai accelera
Il coordinamento di Carlo Verdelli sull’informazione della Rai non partirà dal primo settembre, ma molto prima. È l’ultima decisione presa dai vertici dopo il l’intervista del figlio di Totò Riina a Porta a Porta. Così su Repubblica.

Dopo il caso Vespa si stringono i tempi sul coordinamento dell’informazione.

 

Rassegna Stampa: La Repubblica, pagina 18, di Annalisa Cuzzocrea

Nuovi tg e nomine, la Rai accelera

Dopo il caso Vespa si stringono i tempi sul coordinamento dell’informazione. “Meno edizioni dei telegiornali, ma più qualità”

 

Il coordinamento di Carlo Verdelli sull’informazione della Rai non partirà dal primo settembre, ma molto prima. È l’ultima decisione presa dai vertici dopo il caso dell’intervista del figlio di Totò Riina a Porta a Porta. Lo staff del direttore editoriale non è ancora pronto – saranno quattro giornalisti scelti all’interno dell’azienda – ma lo sarà presto. Ancora ieri sono arrivate le critiche alla trasmissione di Bruno Vespa da parte del segretario della Cei monsignor Nunzio Galantino: «Non l’ho guardata, non ci andrò mai, non si fanno queste cose per dare spettacolo». E ci è tornata la presidente dell’Antimafia Rosy Bindi: «Le assicurazioni per il futuro che abbiamo ricevuto dal direttore generale non possono diventare l’alibi per introdurre forme di controllo preventivo». Così, infatti, è stato letto da alcuni – a partire dalla Federazione nazionale della Stampa – l’annuncio di una supervisione editoriale che scongiuri nuovi incidenti. «Non c’entra nulla il controllo, non sono né un censore né un commissario – spiegava ieri Carlo Verdelli a chi gli ha parlato – la mia funzione è aiutare le testate a essere coerenti con lo spirito delle reti e col progetto editoriale». Il ruolo di “direttore editoriale per l’offerta informativa” contiene già la responsabilità di coordinamento su tg, gr e programmi di informazione pura. A quest’area sarà aggiunta quella dell’infotainment, trasmissioni come La vita in diretta o Porta a Porta. Del resto, lo stesso Campo Dall’Orto aveva spiegato che l’idea gli era venuta dopo i fatti di Parigi, quando si era trovato a prendere decisioni di tipo giornalistico per coordinare i palinsesti informativi di tutte le reti. Non si tratta di censurare o controllare – è la rassicurazione che arriva dal settimo piano della Rai – piuttosto di offrire contenuti informativi sempre in linea col servizio pubblico. Cosa che, anche per il dg, nel caso dell’intervista a Salvo Riina non è accaduto.

Ma sull’informazione ci sono altre novità in arrivo. I direttori dei tg cambieranno entro l’estate (certo prima del referendum d’autunno sulla Riforma costituzionale). Si ridurrano di molto le edizioni, che adesso sono 25. Troppe da quando esiste Rainews24. «I tg saranno di meno, ma con una qualità maggiore», è l’obiettivo. Il budget infatti resterà lo stesso. Le testate saranno però più caratterizzate: il Tg1 più generalista, rivolto alle famiglie. Il Tg2 votato all’informazione giovane, con molto più sport. Il Tg3 chiamato a valorizzare la risorsa del Tgr, la presenza della Rai sul territorio. Nel totonomi tornano la direttrice del tg di Sky Sarah Varetto, che non riuscirebbe però a scalzare Mario Orfeo dal Tg1 (l’unico che potrebbe restare). Si pensa a lei per il Tg2, mentre per il Tg3 si stanno vagliando nomi interni: la corrispondente da New York Giovanna Botteri e il vicedirettore del Tg1 Andrea Montanari. Per Bianca Berlinguer si sta pensando a un programma di informazione.