Pubblicato il 06/04/2016, 13:35 | Scritto da La Redazione

Piersilvio Berlusconi si prepara a entrare nel cda Vivendi – Mediaset, il più pagato è Giuliano Adreani

Rassegna stampa: Il Messaggero, pagina 17, di R.Ec.

Berlusconi jr si prepara a entrare nel cda Vivendi

Sancita l’alleanza tra Vivendi e Mediaset, che si presume imminente, come anticipato dal Messaggero sarà Pier Silvio Berlusconi a sedere nel cda del gruppo francese in rappresentanza del Biscione. L’accordo prevede uno scambio azionario attorno al 3%, la cessione del controllo di Mediaset Premium a Vivendi e un rappresentante per ogni gruppo nei rispettivi board. Berlusconi jr, che è vicepresidente e ad di Mediaset, siede anche nel cda di Mondadori. Sull’alleanza prossima ventura ieri si sono di nuovo intrecciate ipotesi e valutazioni. «Non è una sorpresa», perché è «un’alleanza che ha senso». È in concorrenza con Netflix? «Metterla su questo piano è più aneddotica, che altro», ha precisato Jérome Bodin, analista di Natixis, all’Adnkronos. L’obiettivo di Vivendi, ha spiegato, «è ormai chiaro». E un recente report di Natixis spiega anche quali possono essere i possibili sviluppi dell’alleanza. Per gli analisti della banca francese, Vivendi potrebbe addirittura ambire al controllo di Mediaset, che costerebbe al gruppo guidato da Vincent Bolloré qualcosa come 6,3 miliardi di euro; una fusione tra i due gruppi che porterebbe Fininvest a detenere il 5,4% di Vivendi; un investimento di Vivendi in Fininvest (controllata al 96% dalla famiglia Berlusconi) che permetterebbe al gruppo francese di prendere il controllo di Mediaset e di Mondadori.

Gli analisti di Natixis stimano che il valore d’impresa di Fininvest si aggirerebbe intorno ai 4-5 miliardi di euro. Intanto ieri sono state rese note le retribuzioni dei vertici di Mediaset relativamente al 2015 che risultano sostanzialmente in linea con il 2014. Il presidente Fedele Confalonieri tra componenti fisse e variabili ha ricevuto dal gruppo tv emolumenti complessivi per 3,58 milioni di euro. In calo i compensi del vicepresidente e ad Pier Silvio Berlusconi: se un anno fa aveva totalizzato 1,76 milioni, comprensivi di un premio lordo di 338mila euro dovuto ai risultati, per il 2015 l’ammontare è stato di 1,45 milioni. Inoltre, sfiora 500mila euro il fair value dei compensi in titoli azionari a lui attribuiti. Come già nel 2014, la retribuzione più elevata nel cda di Mediaset spetta all’ex ad Giuliano Adreani che ha percepito complessivamente 3,8 milioni: cifra comprensiva di un una tantum da 1,5 milioni riconosciuto «per l’apporto fornito alla società durante gli anni in cui ha ricoperto la carica» di ad.

 

 

Rassegna stampa: Italia Oggi, pagina 21, di Claudio Plazzotta.

Mediaset, il più pagato è Adreani

Remunerazioni 2015: al manager 3,8 milioni. Piersilvio Berlusconi si taglia il compenso del 17%. Confalonieri si ferma a 3,6 mln (-2,6%). A Sala 2,2 milioni.

Nella relazione sulla remunerazione 2016 di Mediaset comparirà un nuovo consigliere di nomina Vivendi. Ma nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il salvatore Vincent Bolloré, con lo scambio di quote tra Mediaset e Vivendi e l’acquisizione, da parte del gruppo francese, di Mediaset Premium, ci si deve accontentare delle remunerazioni 2015. Dove, come al solito, trionfano il presidente del Biscione Fedele Confalonieri e l’uomo della pubblicità Giuliano Adreani. Nel 2015, come nel 2014, è proprio Adreani il manager più pagato del gruppo, con i suoi 3.786.608 euro di remunerazione, in leggera flessione, -4,2%, sui 3,9 mln del 2014. Nonostante non sia più dipendente del gruppo e abbia abbandonato le cariche di amministratore delegato sia di Mediaset, sia di Publitalia, Adreani è comunque presidente delle concessionarie Publitalia, Digitalia e Mediamond. Per la carica in Publitalia ha incassato 1,7 milioni, cui sommare 200mila euro per quella in Digitalia, e poi 166mila euro come a.d. di Mediaset fino al 29 aprile 2015 e 75mila euro come consigliere di amministrazione di Mediaset Espana. A tutto ciò va aggiunto un premio una tantum di 1,5 milioni.

Non fa grossi sacrifici neppure Confalonieri: 3.584.650 euro nel 2015, in calo di appena il 2,6% sul 2014. La sua retribuzione fissa è pari a 2.988.430 euro, cui sommare 400mila euro annui per il patto di non concorrenza e 75mila da consigliere Mediaset Espana. Sul terzo gradino del podio dei più ricchi del Biscione sale Stefano Sala, a.d. di Publitalia e di Digitalia, e vicepresidente di Mediamond: a lui, nel 2015, sono andati complessivamente 2.223.366 euro, di cui 1,5 milioni di compenso fisso, 200mila euro per il patto di non concorrenza, e 460mila euro di compenso variabile legato ai risultati pubblicitari. Sono invece gli altri manager strategici, quelli che restano fuori dal podio, ad aver subito i tagli più incisivi negli ultimi tempi. Basti pensare che, ad esempio, Mauro Crippa (direttore generale informazione Rti) ha visto la sua retribuzione calare di circa un terzo tra il 2013 e il 2015; di circa un quarto sia Piersilvio Berlusconi (amministratore delegato Mediaset), sia Gina Nieri (direttore affari istituzionali Mediaset e vicepresidente Rti); del 15% sia Marco Giordani (cfo Mediaset, a.d. Rti, presidente Mediaset Premium e Mediamond), sia Niccolò Querci (direttore risorse umane Mediaset, vicepresidente Rti e Publitalia).

Piersilvio Berlusconi, nel 2015, si ferma a 1,4 mln (-17% sul 2014), Giordani a 1,1 mln (-1% sul 2014), così come Querci (stabile sul 2014). La retribuzione di Giordani è composta da 731.334 euro fissi, cui sommare 100mila per il patto di non concorrenza, 75mila come consigliere di Mediaset Espana e un premio una tantum di 150mila euro; Querci, invece, ha 826.466 euro fissi, e poi 100mila per il patto di non concorrenza e 150mila una tantum. Nieri, infine, scende a 948 mila euro (-15% sul 2014), con 788.929 euro fissi e 100mila di patto di non concorrenza, e Crippa 824mila euro (-14,6%), con 678.197 fissi e 100mila di non concorrenza.

 

(Nella foto Piersilvio Berlusconi)

 

 

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