Pubblicato il 05/04/2016, 19:00 | Scritto da Andrea Amato

“L’Isola dei Famosi” e “Ciao Darwin” sono trash. E allora? Mediaset vende pubblicità, non cultura

“L’Isola dei Famosi” e “Ciao Darwin” sono trash. E allora? Mediaset vende pubblicità, non cultura
Da settimane tutti sparano contro gli show di Canale 5, accusati di essere volgari, dimenticando che la mission di Cologno Monzese non è fare servizio pubblico. Quello dovrebbe essere il compito della Rai.

L’Isola dei Famosi è un programma trash. Ciao Darwin anche. Ma non capisco lo stupore. Non mi sembra che Alessia Marcuzzi o Paolo Bonolis abbiano mai cercato di nascondere la natura dei loro show, di puro intrattenimento, spesso pecoreccio o scollacciato. Non a caso hanno scelto entrambi il regista campione d’inquadrature di sederi: Roberto Cenci. Nessuno a Mediaset ha mai parlato di velleità da servizio pubblico per le prime serate di Canale 5. Allora davvero non capisco l’indignazione dei social e dei soliti benpensanti. La missione di Cologno Monzese, da azienda privata, è una sola: vendere pubblicità attraverso dati Auditel significativi. Quindi, come sempre, il pallino è in mano al telespettatore che, mai come in questo momento storico, ha il potere del telecomando (o del tablet o del pc) e può scegliere cosa vedere nella ricchissima offerta che i vari editori e player offrono in Italia. L’altro protagonista è il mercato: se gli investitori pubblicitari non hanno problemi ad associare il loro marchio alla lotta nel fango dell’Isola (con annessi topless) o alla lotta con i cani di Ciao Darwin, lo scrupolo non possiamo certo pensare che arrivi da Cologno Monzese.

E proprio alla luce di queste scelte editoriali così nette di Mediaset, che la nuova Rai di Maggioni e Campo Dall’Orto deve fare la differenza, interrompendo quel malsano inseguimento durato quasi trent’anni. La tv di Stato, mai come oggi, deve riappropriarsi di quel ruolo e di quello standing degno del servizio pubblico, pagato (e non più eludibile) con il canone in bolletta, puntando non più sulla quantità, ma sulla qualità. Dei prodotti, ma soprattutto dei linguaggi, come fanno da anni gli editori di matrice anglosassone (Sky e Discovery), cercando di diventare un punto di riferimento e non più un fanalino di coda.

 

twitter@AndreaAAmato

 

(Nella foto il topless all’Isola dei Famosi)