Pubblicato il 03/04/2016, 16:01 | Scritto da La Redazione
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Rassegna Stampa: Tra Vivendi e Mediaset sarà scambio azionario e alleanza industriale

Rassegna Stampa: Tra Vivendi e Mediaset sarà scambio azionario e alleanza industriale
In settimana l' intesa tra i due gruppi. A Vivendi andrà il 100% di Premium per una successiva aggregazione con Canal Plus, anche il 10% di Telefonica sarà acquistato dai francesi. Così su Il Sole 24 ore.

 

Rassegna Stampa: Il Sole 24 Ore, pagina 21, di Carlo Festa

 

Media. In settimana l’ intesa tra i due gruppi

Tra Vivendi e Mediaset sarà scambio azionario e alleanza industriale

I DETTAGLI DEL NEGOZIATO

A Vivendi andrà il 100% di Premium per una successiva aggregazione con Canal Plus, anche il 10% di Telefonica sarà acquistato dai francesi

 

Potrebbe essere già mercoledì il giorno cruciale per la trattativa Vivendi-Mediaset. Dall’ incontro, che secondo i rumors non è ancora dato sapere se sarà a Milano o a Parigi, uscirà il pre-accordo che poi sarà definitivo in circa due mesi. Secondo quanto ha ricostruito Il Sole 24 Ore, questa sarebbe l’ impalcatura dell’ alleanza industriale e azionaria fra Mediaset e Vivendi. Tutto ruoterà, sul fronte dei numeri, sullo scambio azionario del 3,5 per cento di Vivendi e di Mediaset. La quota di Vivendi vale 870 milioni, quella di Mediaset 150 milioni: ovviamente se in questi giorni che mancano alla definizione non ci saranno fluttuazioni in Borsa.

La differenza di capitalizzazione sono dunque circa 700 milioni. Ora Mediaset Premium sarebbe stata valutata circa 800 milioni di euro, compresa la quota dell’ 11 per cento di Telefonica (acquistata per un valore 100 milioni). Ebbene, al termine dell’ operazione Vivendi rileverà tutta Premium, salendo al 100 per cento e comprerà anche la quota di Telefonica liquidando il gruppo iberico.

Quest’ ultima, in base ad accordi contrattuali con Mediaset, può infatti cedere la sua quota in caso di ingresso di soggetti terzi. In una seconda fase Vivendi dovrebbe far confluire Premium in una piattaforma europea della pay tv, unendo Premium con Canal+, la sua tv a pagamento in Francia.

Questa sarebbe la prima parte dell’ accordo, che sarebbe stata già messa nero su bianco dagli studi legali: secondo quanto riportato da Top Legal al lavoro sarebbero l’ avvocato Nicolò Bastianini dello Studio Carnelutti e l’ avvocato Luca Fossati dello studio Chiomenti.

Ma non sarebbe finita qui. Se questo è il lato finanziario dell’ accordo, dal punto di vista industriale l’ intesa sarà su più livelli. Ci sarà infatti, in un secondo momento, anche la costituzione di una piattaforma per la distribuzione dei contenuti: dunque la via europea per contrastare Netflix. Il progetto anti-Netflix (anticipato dal Sole 24 Ore lo scorso 10 marzo) sotto la regia dell’ imprenditore franco tunisino Tarak Ben Ammar prevede infatti una piattaforma comune partecipata da entrambi i gruppi e aperta ad altri soggetti, magari anche alle major Usa. Dentro la piattaforma confluiranno anche attività come Infinity di Mediaset (Italia e Spagna) e Watchever di Vivendi in Germania Ecco allora il terzo livello dell’ accordo tra Vivendi e Mediaset, quello dei contenuti.

In Europa Vivendi sta cercando un alleato su questo fronte, sempre per ostacolare Netflix che da puro distributore è diventato produttore: il gruppo francese ha incaricato proprio Tarak Ben Ammar, che conosce i grandi registi (da George Lucas a Steven Spielberg avendo partecipato alla produzione di Guerre Stellari) e le major di Hollywood (Universal, Fox, Sony), di costruire un fronte comune. Vivendi ha 8 miliardi di euro in cassa ma ha bisogno di alleati come Mediaset (che fra l’ altro possiede Medusa) per produrre contenuti esclusivi in Europa.

Questa sarebbe l’ impalcatura generale che dovrebbe essere confermata nell’ incontro previsto (tranne cambiamenti dell’ ultima ora) per mercoledì prossimo. Un accordo su scala europea che cambierà profondamente il settore dei media europei.