Pubblicato il 20/02/2016, 19:04 | Scritto da Pietro Berna
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“Squadre da incubo”: davvero un peccato che sia sprecata un’occasione così

“Squadre da incubo”: davvero un peccato che sia sprecata un’occasione così
Il programma di Tv8 con Gianluca Vialli e Lorenzo Amoruso, in onda il giovedì in prime time, secondo noi poteva essere realizzato molto meglio. Ecco perché.

Le premesse c’erano tutte. Un concept iniziale assolutamente meglio di Campioni e due ex giocatori, che meglio non potevano essere scelti. Gianluca Vialli (guarda qui), intelligenza e fighetteria senza eguali. Colui che è in Sky dall’inizio, portatore dei valori positivi dell’antica albione madre del football, determinante quanto Caressa per Sky nel raccontare il calcio in un modo che Rai e Mediaset sembrano in bianco e nero senza toni di grigio. Lorenzo Amoruso (guarda qui), grintoso combattiero dal Bari ai Rangers di Glasgow, che trasuda di passione calcistica sia se ha a che fare con la Serie A sia con la squadra da oratorio. A giudicare dalla prima puntata sembrano gli unici a tenere a galla Squadre da Incubo. Un formato che, per scrittura e confezionamento, sembra peggio di Campioni, il reality show di Italia 1. Prodotto da FremantleMedia, la corazzata di Lorenzo Mieli, sembra girato come una scialba cronaca di una settimana con la squadra da incubo. Con una fotografia pessima, una scrittura inesistente, che ti lascia l’amaro in bocca, perché di situazioni e dinamiche che si sarebbero potute sfruttare ce ne erano tantissime. Dalla figlia, bella e simpatica, del portiere cinquantenne, non sfruttata al meglio. Al figlio del “Profeta”, l’allenatore bislacco, che prima gioca sempre e poi è in panchina e non si sa perché. Al lieto fine, dopo la clamorosa vittoria, in cui non viviamo le storie del come back dei perdenti che improvvisamente vincono la partita all’ultimo minuto.

I misteri televisivi della produzione sembrano comunque tanti. A partire da Tv8, che punta su questa produzione come biglietto da visita per il lancio, si è accontentata di un prodotto del genere. I tempi: in conferenza stampa hanno dichiarato che è stato realizzato quasi un anno fa e quindi c’erano i margini per una post produzione, che poteva provare a salvare la mancanza di scrittura. Per la cronaca, anche il pubblico sembra pensarla allo stesso modo, dato che gli spettatori sono stati 340mila, esattamente in linea con gli altri giovedì di Tv8. E speriamo che FremantleMedia, nella persona di Alessandro Lostia come produttore del programma, non abbia messo (come si fa di solito) come prima puntata la più bella di quelle girate.

 

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(Nella foto, da sinistra, Lorenzo Amoruso e Gianluca Vialli)