Pubblicato il 04/02/2016, 13:35 | Scritto da La Redazione

Rai mette a budget un Sanremo in utile – Discovery Italia punta a 280 milioni di pubblicità

Rai mette a budget un Sanremo in utile – Discovery Italia punta a 280 milioni di pubblicità
Per la 66esima edizione del Festival prevista una raccolta pubblicitaria netta di 21 milioni, a fronte di 16 milioni di costi. E poi le ambizioni del gruppo americano.

Rassegna stampa: Il Sole 24 Ore, pagina 13, di Andrea Biondi.

Rai mette a budget un Sanremo in utile

Per la 66esima edizione del Festival prevista una raccolta pubblicitaria netta di 21 milioni, a fronte di 16 milioni di costi. Viale Mazzini punta al 43% di ascolto medio. Fino a 140 investitori potenziali.

La Rai si prepara a brindare a un Sanremo con conti in utile. Fra ricavi e costi la bilancia dovrebbe pesare dalla parte delle entrate. E alla fine il risultato dovrebbe essere positivo per almeno 6 milioni: 5 da raccolta pubblicitaria e 1 da altre entrate commerciali. La 66esima edizione del Festival di Sanremo che prenderà il via il 9 febbraio si avvia quantomeno a bissare il risultato dello scorso anno. Quella del 2015 fu l’edizione della kermesse con risultati “in nero” degni di nota, dopo un leggero utile del 2014. Stando alle previsioni della vigilia la traiettoria sarà la stessa anche quest’anno, in una edizione del Festival che alla plancia di comando avrà Carlo Conti, il vero mattatore della kermesse 2015, affiancato da Virginia Raffaele e Madalina Ghenea. Accanto al conduttore e direttore artistico della kermesse dovrebbe esserci anche Gabriel Garko. Il condizionale è ancora opportuno per cautela, dopo l’esplosione che lunedì ha devastato la villetta dove alloggiava. L’attore se l’è cavata con un lieve trauma cranico e delle escoriazioni di lieve entità, causati dal crollo di calcinacci e parte del solaio della sua camera da letto. Nell’episodio si conta però una vittima: l’anziana padrona della casa in cui aveva preso alloggio per il Festival.

Allo choc si sono uniti 10 giorni di prognosi, che scadranno il10 febbraio (compreso). Nessuno dell’organizzazione del Festival ha intenzione di mettergli fretta e in realtà al momento non sono neanche contemplati possibili altri scenari legati a un’eventuale sostituzione di Garko sul palco di Sanremo. Di certo c’è che domani l’attore dovrebbe essere sottoposto a visita. E qualcosa in più si capirà solo in quel momento. Certo è che l’attesa è massima per un’edizione il cui obiettivo di ripetere il successo dello scorso anno è tutt’altro che banale. La media dello share nel complesso dei cinque giorni dell’edizione 2015 stando ai dati Auditel elaborati dallo Studio Frasi è stata del 49,87% con una audience media di 10,79 milioni di spettatori, cresciuti di 2 milioni rispetto all’anno precedente. Fare il bis è nelle speranze di Viale Mazzini. A ogni modo, prudentemente è stato fissato un target del 43 per cento. Si parla quindi di 6 punti in meno rispetto all’edizione 2015, ma ai piani alti è stato considerato che l’esperienza ha dimostrato cali ben peggiori nella seconda edizione guidata dal medesimo conduttore.

Senza andare troppo indietro con la memoria, basta pensare al gap fra il primo e il secondo Festival condotti da Fabio Fazio. Fra l’edizione 2013 e quella del 2014 sono venuti a mancare spettatori e quasi 8 punti di share. Tornando ai conti, la partita dovrebbe essere giocata fra costi attorno ai 16 milioni ed entrate nette da pubblicità sui 21 milioni di euro. Solo considerando le ultime due edizioni, i costi sono calati di circa 2 milioni rispetto al 2014 e di 4 sul 2013. Su questo risparmio ha molto impattato anche il taglio della convenzione con il Comune di Sanremo. Alla voce introiti, invece, andranno inseriti, oltre alla vendita dei biglietti (la proiezione è di 800mila euro), anche 150mila euro di una nuova convenzione fra Rai e Regione Liguria: soldi in cambio di una serie di spot promozionali. Dal punto di vista strettamente pubblicitario, il Festival avrà 4 main sponsor: Tim, Unicredit, Suzuki e Orogel. A fronte di un esborso che, a quanto risulta al Sole 24 Ore, è compreso fra 1 e 2 milioni, avranno a disposizione una serie di proposte ad hoc. A partire da spot da 45 secondi a serata. Ai main sponsor sono riservati anche i “billboard”, in apertura e chiusura di programma, oltre ai promo che stanno precedendo già da ora l’avvio del Festival. Sempre per i4 sponsor è previsto un apposito product placement durante l’anteprima con Carlo Conti, oltre alla “domination” sul sito web del Festival (200mila contatti netti a serata). In generale per gli investitori, che comunque sono stati complessivamente 136 nel 2015, ci sono a disposizione 7 break con spazi, per ciascuno, da 15 o 30 secondi.

 

Rassegna stampa: Italia Oggi, pagina 19, di Claudio Plazzotta.

Discovery Italia punta a 280 milioni di pubblicità

Inizia molto bene il 2016 del gruppo Discovery Italia: il portfolio totale di canali tv, infatti, in gennaio ha raggiunto il 6,8% di share nelle 24 ore, crescendo del 17% rispetto allo stesso mese del 2015. In particolare, spiegano gli uomini Discovery, sul target commerciale 25-54 anni la share di gruppo sale al 9% e la crescita è del 19% sul gennaio 2015. Insomma, buone premesse per un esercizio 2016 con obiettivi ambiziosi. In base alle stime Nielsen, la raccolta pubblicitaria dei canali Discovery nel 2015 è cresciuta a ritmi del 20% sul 2014, attestandosi attorno ai 230 milioni di euro. Dovesse proseguire questa marcia, l’obiettivo per il 2016, partendo sempre dalle stime Nielsen, potrebbe quindi avvicinare i 280 mln di euro. Ovvio che non sarà un traguardo facile per il terzo editore televisivo in Italia quanto ad audience (dietro a Rai e Mediaset, e davanti a Sky e La7). Deejay tv Nove, a esempio, fatica a spiccare il volo nonostante la posizione favorevole nella numerazione lcn. È, comunque, allo 0,9% di share in gennaio, con un incremento del 4% su dicembre.

Il programma che sta dando più soddisfazioni è Undressed, striscia quotidiana in seconda serata, che viaggia sull’1,5% di share. Real Time, invece, si conferma l’ottavo canale nazionale con una media dell’1,4% di share in gennaio (+4% sul gennaio 2015), e quinto canale nazionale sulle giovani donne 15-34 anni, dove raccoglie una share del 4,4% (+10% sul gennaio 2015). Molto bene Il boss delle cerimonie, con punte del 3,4% di share e oltre il 9% sul target giovani donne. Buoni ascolti (1,7% di share) e tantissimo dibattito suscitato per il programma Di Fatto. Famiglie. E pure la striscia quotidiana di Amici conserva una media del 3%, che sale al 6,8% sul segmento giovani donne.

Dmax è fermo, in attesa del 6 Nazioni di rugby che parte il 6 febbraio e sul quale Discovery ha l’esclusiva. Focus cresce del 7% e si attesta a un’altare media dello 0,8%, così come Giallo si consolida a una media dello 0,9%. Quanto al target dei più piccoli, K2 è stabile mentre è da segnalare Frisbee, che in gennaio raggiunge una share del 3,5% sulla fascia 444 anni e cresce del 50% sul 2015. Eurosport, infine, nonostante sia visibile solo sulle piattaforme pay di Sky e Premium, ha registrato l’1,5% di share nella finale degli Australian Open di tennis, con un +15% su quella dello scorso anno nonostante gli avversari, Nole Djokovic e Andy Murray, fossero gli stessi.

 

(Nella foto il cast del Festival di Sanremo 2016)