Pubblicato il 22/01/2016, 11:32 | Scritto da La Redazione

Michelle Hunziker: “Ora faccio ‘Striscia’ non un altro figlio” – Luca Bizzarri socio del Teatro Stabile

Rassegna stampa: Il Giornale, pagina 26, di Laura Rio.

Michelle Hunziker: “Ora faccio ‘Striscia’ non un altro figlio”

La showgirl da lunedì torna a condurre il tg satirico: “Resta uno dei programmi più creativi della televisione italiana”.

«Intanto non sono incinta». Come riporta un settimanale. «Ma non mi arrabbio se lo scrivono, ci sono abituata, ormai lo dicono ogni tre mesi, pare che io sia sempre incinta…». In compenso e questo è certo domenica compie gli anni: 39. E lunedì torna a condurre Striscia la notizia. Insieme al compagno di una vita (professionale) Ezio Greggio. E, in effetti, con un compagno (nella vita privata) di un certo peso, Tomaso Trussardi, tre figlie (di cui una, Aurora, lanciata in carriera e due, Sole e Celeste, piccolissime), più il lavoro in tv, aggiungere pure un quarto figlio sarebbe un incubo. Anche se con Michelle Hunziker non si sa mai, visto che ha sempre detto che prima o poi vorrebbe un erede maschio… «Ma dai, ora mi prendo un po’ di tempo: lo richiede il mio corpo e soprattutto lo chiedono le due bambine, che hanno solo due anni una e dieci mesi l’altra. Io non delego volentieri, cerco di stare con loro il più possibile. Insomma mi sto “sderenando”».

Allora se ne riparla tra un po’ e, magari, diventerà mamma di nuovo e, contemporaneamente, nonna, come ha detto in un’intervista.

«Era solo una battuta che mi è scappata: Aurora ha 19 anni, l’età in cui io ho avuto lei, sarebbe simpatico restare incinta insieme, ma lei ha ben altro per la testa».

Intanto sua figlia ha superato la prova come conduttrice della fascia quotidiana di X Factor.

«Infatti: era la sua prima esperienza ed è stata criticata preventivamente, ma ha dimostrato di essere forte nonostante la pressione che aveva addosso, oltre a mostrarsi naturale e spontanea. Del resto, le caratteristiche per fare questo lavoro ce le ha nel dna…».

Torniamo a Striscia: come mai torna a gennaio e solo per due settimane?

«Sostituisco Enzino (Iacchetti) che ha impegni teatrali, tra noi in famiglia, perché Striscia è una famiglia, può succedere che ci diamo il cambio».

Dopo tanti anni si diverte ancora dietro quel bancone?

«Cerrrto. Sono carica a mille. E poi in un periodo in cui in tv c’è veramente poco di entusiasmante Striscia resta un programma amato e attuale. Dopo 28 anni continua a fare più servizio pubblico del servizio pubblico».

È così pessimista sulla tv di oggi nonostante i mille canali e le nuove piattaforme che sfornano serie e programmi più moderni?

«Parlo della tv italiana: siamo in un momento di grande stallo, nessuno ha voglia di rischiare, di fare grandi investimenti su prodotti nuovi. Non si riesce più a fare programmi al passo con i ritmi tecnologici dei giovani. Dunque, devo solo ringraziare di lavorare in un contesto idilliaco in cui c’è ancora molta creatività».

Però per Striscia non è stato semplice superare il «tradimento» di Fabio e Mingo.

«Antonio (Ricci) è rimasto profondamente deluso da due persone su cui aveva investito molto. Comunque Striscia non ne ha risentito per nulla, ha fatto capire anche con questo episodio che non risparmia nessuno, chi sbaglia paga».

Gira voce che Bonolis lasci Mediaset e torni su Rai 1 a condurre Affari tuoi: si riaccenderà l’antica falda tra i due programmi?

«Ma sì dai, così ci divertiamo di più. In realtà, noi non siamo mai stati contro di loro, siamo sempre stati due programmi profondamente diversi con pubblici diversi. In ogni caso dubito che Bonolis se ne vada per rifare qualcosa che ha già fatto, semmai se ne andrà per inventare un programma nuovo».

Dato il «vecchiume» italiano, fuori da Striscia si rifugia in Germania…

«È il mio grande sfogo: lì c’è un mercato che funziona, le tv investono in nuovi format e idee. Con alcune reti sto valutando dei progetti per settembre».

E lei lavora negli studi di Colonia, la città in cui sono state molestate centinaia di donne.

«Una cosa atroce. Secondo me questa è la vera nuova guerra fredda. Non c’è niente di più grave che colpire le donne».

 

Rassegna stampa: Il Secolo XIX, pagina 23, di Emanuele Rossi.

Stabile, un ex “Cavallo marcio” come socio

L’attore, indicato da Pd, M5S e Rete a sinistra in Regione, con il plauso della maggioranza. Luca Bizzarri nell’assemblea del Teatro: “So che mi metterò nei casini, ma per ora sono felice”.

È uscito dal teatro Stabile come un Cavallo marcio e ora ci ritorna come cavaliere della minoranza regionale, nominato da Pd, Movimento cinque stelle e Rete a sinistra. La strana parabola di Luca Bizzarri, attore e comico che da Genova ha fatto il salto ai palcoscenici nazionali, alla tv e al cinema, arriva là dove si diplomò attore, tanti anni fa: Bizzarri farà parte dell’assemblea dei soci del Teatro, tra i quali verranno scelti i membri del prossimo consiglio d’amministrazione. Il passaggio di consegne con la gestione di Eugenio Pallestrini è imminente, dovrebbe concretizzarsi in primavera. A questo punto tocca alla maggioranza regionale e all’assessore Ilaria Cavo («Molto contenta, è un nome di alto profilo» per la scelta di Bizzarri) fare i due nomi che mancano per la terna regionale. Mentre altri sette membri della subentrante assemblea saranno scelti dal Comune di Genova, che ha la maggioranza delle quote. «Non potevo dire di no – commenta Bizzarri -, so che mi metterò anche nei casini, ma per ora sono felice. Non l’avevo detto nemmeno a Paolo (Kessisoglu, il suo partner comico) perché non volevo farmi influenzare. Quello è il teatro dove ho imparato tutto sul mio mestiere. E che frequento da spettatore quando sono a Genova».

Certo, la scelta di Bizzarri è di quelle che spiazzano perché il comico non è mai stato associato a qualche preferenza politica. L’idea è venuta a Raffaella Paita, capogruppo del Pd, che ha poi trovato l’accordo con il resto della minoranza. «Si tratta – spiegano Pd, M5S e Rete a Sinistra -, di una figura di comprovata indipendenza, che ha tutti i titoli e le caratteristiche per contribuire a un processo di forte apertura del Teatro. Gli obiettivi dei prossimi anni dovranno essere quelli di rafforzare il sistema teatrale e culturale ligure, recuperare prestigio e capacità di offerta anche nel settore della produzione culturale e riagganciare, per lo stesso Teatro Stabile, il riconoscimento di Teatro Nazionale». Il M5S da parte sua aggiunge che «Bizzarri incarna, anche anagraficamente, quello spirito di rinnovamento e indipendenza di cui oggi il teatro e la cultura cittadina hanno tremendamente bisogno». La sua vis polemica verso l’amministrazione comunale genovese con le ultime sparate contro Doria per la pista ciclabile e l’ordinanza anti-vespe non ha pesato in senso negativo.

Al Comune però spetta la designazione del prossimo presidente e anche in questo caso, come anticipato tempo fa dal Secolo XIX, la scelta cadrà su un nome fuori dagli schemi: Gian Enzo Duci. Imprenditore, presidente di Assagenti, docente universitario e anche appassionato di opera lirica. In rapporto alle “quote” il Comune indicherà sette soci e tra questi quelli più accreditati per un posto nel futuro consiglio sono l’ingegner Giorgio Mosci (che ha fondato la casa editrice “Il Canneto”) e il dirigente del Comune Guido Gandino. Il nuovo Cda, una volta insediato, dovrà guidare l’istituzione teatrale verso un profondo rinnovamento, una dimensione più regionale (con tournée nei comuni) e valutare se sarà in grado di dare vita a un soggetto unico insieme al Teatro dell’Archivolto, sul quale però pesa il fardello del debito pregresso.

 

(Nella foto Michelle Hunziker)