Pubblicato il 13/01/2016, 19:35 | Scritto da Gabriele Gambini

Dietro le quinte di “Top Gear”. Ecco come sarà la versione italiana del programma più visto al mondo

Dietro le quinte di “Top Gear”. Ecco come sarà la versione italiana del programma più visto al mondo
Guido Meda, Davide Valsecchi e Joe Bastianich, aiutati dal pilota mascherato Stig, sono i protagonisti del programma prodotto da Toro per Sky. Guarda il video con le prime immagini del backstage.

Il primo impatto col backstage di Top Gear Italia (prodotto da Toro, in onda da martedì 22 marzo in prima visione esclusiva su SkyUno) è stato dirompente. Invitati sul Nuovo Circuito di Lainate, nei pressi di Milano, i giornalisti intervenuti si sono trovati davanti a ben tre prototipi di potenziali Papa-Mobili che sfrecciavano in pista, ripresi da telecamere a distanze e da un drone, sfidandosi per un obiettivo concreto: l’auto vincitrice sarà consegnata a Città del Vaticano come dono per Papa Francesco. La produzione ha stanziato un budget di 5mila euro per trasformare tre macchine in una perfetta Papa-mobile, partendo da una Tata Diesel, una Renault Twingo e una Renault Espace, realizzandole in linea con i criteri di austerity decisi dal Pontefice. Attenzione, però. Dietro l’idea non c’è un’iniziativa clericale, c’è solo l’antipasto di quel che riserverà la versione italiana di uno dei programmi più visti al mondo, che mescola l’adrenalina delle gare su pista al racconto bizzarro dell’universo dei motori in chiave factual, con auto customizzate, test su circuiti impervi, e tanto entertainment.

Ideata da BBC, la versione britannica è distribuita in 212 Paesi nel mondo, contando su un’audience globale di circa 350 milioni di spettatori, diventando un cult. Gli ingredienti dell’edizione nostrana non si discostano dall’originale. Al posto degli storici conduttori Jeremy Clarkson, Richard Hammond e James May, ecco comparire l’adrenalinico Guido Meda, l’onnipresente Joe Bastianich e Davide Valsecchi, giovane pilota vincitore del GP2 Series e commentatore tecnico di Sky Sport. I tre protagonisti hanno girato l’Italia testando a più riprese vetture di tutti i generi e di tutti le marche, coadiuvati da Stig, pilota divenuto famoso in Inghilterra per le sue imprese spericolate e la sua identità segreta, che lo rende un essere imperturbabile, dall’aspetto ieratico, sempre coperto da un casco e impermeabile alle emozioni, manco fosse un agente del KGB.

«Adattare Top Gear al contesto italiano non è stata impresa semplice», ha commentato Ettore Paternò, autore e capoprogetto Sky, «non si tratta di un format classico come potrebbe esserlo un cooking show o un talent canoro. Tecnicamente, si tratta di un talent-driven, dove non c’è uno studio sempre uguale o una formula prestabilita. L’edizione BBC, poi, godeva del legame indissolubile con la figura di Jeremy Clarkson, dunque l’aspetto più difficile è stato cercare di imbastire un’edizione italiana con molti tratti peculiari, senza snaturare lo spirito originale». E ancora: «In ogni puntata ci sarà un ospite speciale proveniente dal mondo dello spettacolo, dello sport, della comunicazione. Ci saranno vetture sempre diverse che verranno testate in prove bizzarre. Spesso con esiti spettacolari. Gli appassionati troveranno molte informazioni su ciascuna auto, ma abbiamo cercato di evitare le recensioni canoniche tipiche dei programmi a tema, puntando a presentare il mondo dei motori sotto una luce inedita. Come sfondo sono stati scelti luoghi rappresentativi dell’Italia per evidenziare la grande tradizione motoristica del nostro Paese. Siamo stati a Roma e posso dirvi che, durante lo shooting, abbiamo sconvolto la città».

Nils Hartmann, direttore delle produzioni originali Sky, ha aggiunto: «Top Gear Italia completa l’offerta d’intrattenimento di SkyUno con un prodotto adrenalinico e con una buona dose di  ironia. Parliamo di uno dei brand di maggior successo al mondo e per Sky realizzare l’edizione italiana rappresenta una sfida molto stimolante. Una sfida che siamo sicuri sarà apprezzata dai nostri clienti, non solo gli appassionati di motori perché Top Gear è in grado di parlare a un pubblico più ampio, che ama programmi originali, di qualità, divertenti, con un terzetto di professionisti versatili e competenti». Se volete godervi un’anticipazione di quel che sarà Top Gear Italia, gustatevi il filmato, con un saluto speciale di Stig, il pilota misterioso.

GUARDA LA VIDEOINTERVISTA

Gabriele Gambini

 

(Nella foto, da sinistra, Davide Valsecchi, Guido Meda e Joe Bastianich)