Pubblicato il 02/01/2016, 14:02 | Scritto da La Redazione
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Rassegna stampa – Canone Rai elettorale. Botta da 70 euro, ma soltanto da luglio

Rassegna stampa – Canone Rai elettorale. Botta da 70 euro, ma soltanto da luglio
Il balzello, che scende da 113,5 a 100 euro, da quest'anno sarà inserito nella bolletta elettrica. La prima maxirata però si pagherà in estate, dopo le amministrative. Ecco chi può disdettare.

Rassegna stampa: Libero, pagina 4, di Enricpo Paoli.

Canone Rai elettorale. Botta da 70 euro, ma soltanto da luglio

Il balzello, che scende da 113,5 a 100 euro, da quest’anno sarà inserito nella bolletta elettrica. La prima maxirata però si pagherà in estate, dopo le amministrative. Ecco chi può disdettare.

Se il governo avesse cambiato anche il nome della gabella l’operazione Canone, forse, avrebbe avuto una motivazione almeno accettabile. Ma visto che nella bolletta elettrica del prossimo luglio, segnatevi la data prego, perché il trucco sta tutto lì, troverete il primo addebito del Canone Rai (sì ancora lei, la tassa più odiata dagli italiani) è del tutto evidente che si è trattato solo di lifting contabile, con una forte connotazione propagandistica. Mica roba da poco, essendo dentro una campagna elettorale permanente, iniziata con la conferenza stampa di fine anno del premier Matteo Renzi e destinata a fine al termine del 2016.

RATA ELETTORALE E allora voliamo sulle pagine del calendario e, come per magia, arriviamo al primo di luglio di questo anno appena iniziato, quando nella fattura elettrica ci sarà il primo addebito del Canone Rai. La cifra da pagare sarà 70 euro. Per coloro che hanno beneficiato del bonus degli 80 euro, in tasca resteranno solo 10 miseri euro. Ma il dato più eclatante è che la maxi rata del Canone arriva esattamente dopo le amministrative, voto al quale Renzi dice non tenere dato che i sondaggi fanno temere il peggio al Pd, e un bel po’ prima del referendum sulle riforme Costituzionali. Quello su cui il capo del governo si gioca tutto. In pratica sino a luglio gli utenti-elettori si scorderanno del Canone, soprattutto quando andranno al seggio. Per ritrovarselo fra le mani a luglio. E pazienza se, presumibilmente, a ottobre si voterà per il nuovo Senato. A quel punto la maxi rata sarà già stata metabolizzata. Altro che Gufi, c’è un vero trust di Faine dietro al Canone elettorale. I restanti 30 euro della tassa più odiata dagli italiani, l’importo totale e di 100 euro contro i 113,50 del 2015, saranno spalmati nelle bollette successive. Il Canone per uso privato è dovuto da chiunque detenga un apparecchio atto o adattabile alla ricezione delle trasmissioni televisive. Il possesso del «mezzo» si presume nel caso in cui esista una utenza per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui un soggetto ha la sua residenza anagrafica. Insomma, prima voti e poi paghi.

EVITARE LA TASSA Nel caso in cui non siete in possesso di apparecchi televisivi è necessario presentare regolare disdetta, con lettera raccomandata, all’Agenzia delle Entrate di Torino. Altrimenti è sufficiente presentarsi a un qualsiasi ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate. Il modulo da compilare è disponibile sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate. Ovviamente per essere certi di non ritrovarsi con brutte sorprese in bolletta, lo ricordiamo la linea rossa è luglio, bisogna agire con tempismo. Il che significa inviare la raccomandata o presentare il modulo il prima possibile. Attenti però. La suddetta dichiarazione vale solo per l’anno nel quale viene presentata ed espone comunque a responsabilità di carattere penale nel caso in cui venga dichiarato il falso. Questo «accorgimento» adottato dal governo punta a ridurre il numero delle esenzioni, dato che l’obiettivo primario è quello di fare cassa. Non sono assoggettabili al Canone Rai, e questo è stato uno dei punti più controversi, gli apparecchi che consentono l’ascolto e la visione dei programmi radiotelevisivi via Internet e non attraverso la ricezione del segnale terrestre o satellitare. Inoltre il Canone è dovuto una sola volta per gli apparecchi detenuti nell’abitazione principale. Il concetto di fondo è «una famiglia un canone». Le categorie esonerate dal pagamento sono i riparatori e i rivenditori di apparecchi televisivi, i militari appartenenti alle Forze Armate e alla Nato di stanza in Italia, limitatamente agli apparecchi usati in caserma, gli ospedali militari e strutture simili e il personale diplomatico. Non deve pagare la gabella chi ha compiuto 75 anni di età, che non conviva con soggetti diversi dal coniuge titolari di reddito proprio, e coloro che hanno un reddito, unitamente a quello del proprio coniuge convivente, non superiore a 8 mila euro all’anno. Non è prevista l’interruzione delle fornitura di energia elettrica nel caso di mancato pagamento del Canone Rai. Ovviamente il distacco avviene se l’intera fattura non viene saldata.

LOTTA ALL’EVASIONE L’intero impianto del provvedimento varato dal governo Renzi ha come obiettivo principale la lotta all’evasione della tassa più odiata dagli italiani. Secondo un studio realizzato da Mediobanca il «nuovo Canone» dovrebbe portare nelle casse della Rai circa 420 milioni di euro, a fronte di una evasione stimata in circa 600 milioni, sempre che tutti i soldi vanno alla tv pubblica e non restino nella fiscalità generale. Infine resta da capire se costringere i cittadini a pagare l’abbonamento Rai tramite la bolletta, sia una manovra del governo per accumulare nuovi introiti economici e se la televisione di Stato migliorerà il proprio servizio. Il Canone in bolletta ha scontentato più o meno tutti, quindi a questo punto ci si aspetta, da parte della Rai, l’incremento di programmi culturali e, soprattutto, meno pubblicità.

 

(Nella foto Matteo Renzi)